The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

2. Livelli di Coscienza




Capitolo 2: Sciamanesimo Andino 2 – Livelli di Coscienza Personale e Profezia Globale

Tutti gli uomini hanno relazioni con gli Spiriti. è un dato di fatto, dipende da una semplice constatazione: tutti noi nasciamo in un qualunque punto di Pachamama, sotto lo sguardo vigile di Inti Tayta (Sole) e Mama Kilya (Luna), sospinti da Mama Wayra (Vento) e cullati da Mama Kocha (Acqua, Oceano, Mare). La differenza sta nella consapevolezza.
Gli Inka consideravano 7 livelli di Consapevolezza raggiungibili dall’uomo. Il criterio di gerarchizzazione è assolutamente semplice: tutto si basa sulla conoscenza spaziale e sulla grandezza della propria bolla energetica (chiamata poq’po). Seguitemi:
I Livello – Tutti noi nasciamo da una coppia di genitori, in un luogo determinato della Terra. Quando siamo piccoli, le nostre relazioni, gli interscambi energetici, si limitano alla casa, poi alla scuola, poi al giardinetto pubblico, per poi confluire nella conoscenza del quartiere, e infine della città. Questa è quella che anticamente era la consapevolezza dell’appartenenza ad un villaggio: la relazione intima con le persone che ci vivono, le piante che ci crescono, gli animali che lo frequentano, gli elementi naturali (perciò gli Spiriti) che lo animano, fiumi, colline, laghi, piccole montagne, ecc. Al primo livello, quindi alla propria nascita, vengono assegnati due genitori “biologici” (padre e madre), e due genitori spirituali, ossia due entità naturali del luogo di nascita che hanno patrocinato il lieto evento, chiamati Paqarinha e Hitu Apu. Spesso per un villaggio Paqarinha e Hitu Apu sono sempre gli stessi, ma alcune volte possono essercene più di uno, quindi il legame a un fiume piuttosto che a un bosco o una grotta o un albero secolare vanno sentiti e cercati dal singolo individuo.
II Livello – Al II Livello c’è consapevolezza a livello di città/regione, ossia di territori più estesi. Qui spesso ci si imbatte in Apu (Spiriti) più grandi: fiumi più ampi, montagne più alte, grandi laghi o pianure. Ci si relaziona anche con persone, con gruppi diversi. Pensate alla sensazione che dà il parlare con una persona di una città diversa dalla nostra, ma che si trova nella stessa regione: l’accento magari è simile al nostro, sentiamo quel senso di vicinanza, ma nello stesso tempo questa persona porta con sé “un altro tipo di Spiriti”, una connessione con la sua terra, la sua città, la sua gente, che la rende differente. Se avete colto la sensazione di cui parlo, avrete già compreso come prosegue la scala di Consapevolezza: conoscendo e incontrando nuove genti e nuovi luoghi, mettendo in comunicazione la nostra bolla energetica con le altre, sia di persone che di elementi naturali, noi cresciamo. è davvero molto semplice, ma il concetto di “relazione” che è alla base del sistema Inka è proprio questo: Yanantin, armonia nella diversità.
III Livello – Qui arriviamo al livello che attiene alla maggioranza degli esseri umani. Il III Livello è il livello di consapevolezza legato al concetto di nazione, di ceppo linguistico, di popolo. è molto forte questa sensazione, e immagino che tutti voi la possiate riconoscere. Pensate a quant’è diverso relazionarsi con un italiano, anche di un’altra regione, piuttosto che con un inglese, o ancor più con un africano! Qui si entra in contatto e si scambiano energie con gli Apu, gli Spiriti Tutelari che vegliano sull’intero territorio abitato da un popolo: per noi italiani, pensate al Monte Bianco, al Mar Mediterraneo, il Mare Adriatico, le Dolomiti, il Gran Sasso, l’Etna… Tutti Apu molto grandi e riconosciuti da noi come nazione. Se avete chiara la sensazione di appartenenza di cui parliamo, saprete anche quante guerre e massacri si sono svolti a causa della stessa. Essendo così forte, questa sensazione rischia di trasformarsi in un vincolo, un ostacolo. Il III Livello, infatti, è caratterizzato dal contrasto, e spesso dal vittimismo; l’emozione che lo governa è la Paura. è per questo che la maggioranza degli esseri umani si ferma qui: in questo stadio, si proietta sullo “straniero” (che può essere chiunque o qualunque cosa, qualunque manifestazione) la propria ombra.
Notate bene: chi vive nella paura e nel contrasto, scambia anche le energie in questo modo; e non solo con le persone, ma anche con gli Spiriti. Gli Spiriti, dal canto loro, si rapportano con l’uomo in maniera sintonica, per cui a contrasto corrisponde contrasto. Questo spiega il sadomasochistico rapporto dell’uomo con la Terra (dove l’uomo la distrugge inquinandola e lei si ribella devastando e uccidendo), ma anche l’innato bisogno di alcune religioni di avere un Dio punitivo, di sentire la colpa o il dolore, di combattere e uccidere per affermare il proprio Credo, o di coprire/mutilare l’altro sesso per autoaffermarsi. Già, perché non l’avevo detto, ma questo livello si riferisce anche alle religioni, e molto ha a che vedere con i due universi paralleli del Maschile e del Femminile.
IV Livello – Questo è il livello a cui si arriva diventando Paqo (o Sciamani). è il livello caratterizzato dall’Amore e dall’Armonia, in cui non si combatte più con la propria ombra: la si possiede. è il livello in cui si prende la responsabilità personale del proprio stato personale, dei propri atti e del proprio benessere. Si diventa autonomi. Eppure, una volta arrivati qui, ci si apre automaticamente alla comunità e si lavora per il benessere di questa: perché se è vero che tutto è basato sulle relazioni armoniose, allora risulta naturale volere che il Sole che splende dentro giunga anche fuori (quello che viene anche chiamato “Amore Universale”, o “di Quarto Chakra”). A questo livello si accettano come nuovi Spiriti Guida, come nuovi Padre e Madre, i Teqse Apus, ossia i Grandi Spiriti Maestri (Padre Sole, Madre Terra). Si appartiene, quindi, alla Terra, al pianeta, alla grande fratellanza umana, e con essa si scambia energia.
Da questo livello diviene importante anche la presenza della Stella Guida. Per gli Inka, ciascuna anima che viene soffiata in un corpo proviene da una stella (o gruppo di stelle). Per coloro che hanno preso contatto con il pianeta, si apre una finestra su una maestra cosmica, che è proprio la Stella Guida, capace di comunicarci e guidarci attraverso il nostro personale Destino.
V Livello – Da qui i livelli si fanno più imperscrutabili. Il perché è semplice: oggi, sulla Terra non esistono persone che li abbiano raggiunti. Questo in particolare è il livello del “Guaritore Supremo”: chi arriva a questo punto diventa capace di guarire qualsiasi malattia in qualsiasi momento, con la sola imposizione delle mani. Andando per logica, da quel che ne sappiamo, l’illuminato che si trova qui ha creato una relazione con il Sistema Solare: è diventato capace di scambiare energia con la bolla energetica di ciascun pianeta oltre la Terra, comunicando con altre Pachamama e accogliendone le energie.
VI Livello – Chi giunge qui manifesta come segno fisico della sua illuminazione quella che viene definita “radianza”: la sua aura, cioè, comincia ad emettere luce propria che si manifesta materialmente. Se guardate le immagini cristiane dei Santi, noterete che vengono tutti rappresentati con aureola e attorniati da luce: questa è esattamente la manifestazione del VI Livello. I regnanti Inka erano tutti uomini che erano giunti a questo stadio. Di nuovo, idealmente, chi arriva a questo punto è diventato capace di espandere la propria bolla e relazionarsi armonicamente a livello dell’intera Galassia, raggiungendo tutte le stelle, i buchi neri, le Nove e Super Nove… e le ipotetiche altre forme di vita.
VII Livello – Vi chiederete a questo punto cosa ci sia al VII Livello…: c’è il Taytanchis Ranti, l’equivalente di Dio in terra. La parola che meglio descrive il concetto è quella di “Avatar”.

Ho accennato, parlando del V Livello, che non esistono persone che abbiano superato lo stadio di Paqo. Secondo la Profezia Inka (la famosa previsione per il 2012), nel periodo che precederà l’allineamento di Terra Sole e Centro Galattico (21 Dicembre 2012, appunto), 12 illuminati si risveglieranno al V Livello: essi si raduneranno presso il Tempio di Wiraqocha (si trova a due ore da Cuzco… In caso qualcuno di voi dovesse raggiungere il V Livello sa dove andare!) per compiere un Rituale che vedrà due esseri umani, un uomo e una donna, ascendere al VI Livello (non è chiaro se si tratterà di due tra i 12 partecipanti, oppure di un’altra coppia che si troverà lì per caso).
A parte i dettagli pratici, quello che è veramente strabiliante di questa Profezia è che si tratta di una “Profezia di Partecipazione”: il 2012 non è un qualcosa che ci pioverà sulla testa, è un appuntamento per l’essere umano; un appuntamento che può essere colto, oppure no. I Paqo andini affermano che quando la bolla energetica di Cuzco toccherà il cielo (quindi quando la bolla collettiva, formata da tutte le bolle singole di ogni essere vivente sulla Terra, avrà raggiunto l’apice), la Profezia si metterà in moto. Ma la bolla collettiva, la Poq’po Mast’ay, è formata da ciascuno di noi: se ognuno pulisce la propria poq’po, se la espande e la apre, e se aiuta le altre bolle a pulirsi e ad aprirsi, starà contribuendo all’avvento della Nuova Era. Se invece (come molti purtroppo stanno facendo) si guarderà al 2012 aspettando cataclismi, fine del Mondo, catastrofi naturali, non si farà che alimentare il III Livello, il senso di paura e conflitto con ciò che ci circonda, e si mancherà la stupenda opportunità che abbiamo come razza umana di evolverci veramente.

Non vi do esercizi veri e propri alla fine di questo capitolo: vi lascio con un’immagine.
Nella tradizione Inka la metafora dell’illuminazione è il colibrì, kentysiwar, che scende dal Mondo di Sopra e si ciba del fiore che sboccia sulla sommità della testa dell’uomo. Ciò di più grande a cui possiamo aspirare, è diventare così puri, così belli nello spirito da attirare il Divino e scambiare energia con lui.
Provate a fare una meditazione: ampliate la vostra bolla fino all’Universo, riempitela del Sami degli elementi, dei Grandi Spiriti, accogliete tutto dentro di voi; lasciate che questa ricchezza nutra il seme che è in voi, e dal seme nasca una pianta, che cresca fino a toccare il cielo. Fate sbocciare un fiore –il vostro fiore– sulla sua sommità, e attendete che il colibrì dalle ali arcobaleno venga a farvi visita…