The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Algiz

ALGIZ

La Carice dell'Alce ha dimora nelle paludi

cresce nell'acqua e ferisce crudelmente

ricoprendo di sangue il guerriero che tenti di strapparla.

(Poema Runico Anglosassone)

 

Algiz è costituita da un asse verticale, dalla cui sommità originano due semi-tratti che salgono con movimento obliquo in opposte direzioni, rispettivamente in alto a destra e in alto a sinistra.

Alcune interpretazioni vedono nella sua struttura grafica la figura di un albero che protende i propri rami verso l'alto o, similmente, la posizione del sacerdote, che innalza le braccia al cielo nell'atto di connessione con il divino.

Una lettura alternativa della Runa è quella che la assimila alle corna dell'alce o del cervo. Anticamente gli animali dotati di corna erano tenuti in grande considerazione, visti come simbolo di potenza e regalità, di virilità e potere generativo, come testimoniano divinità quali Cernunnos, antichissimo signore della natura selvaggia, legato alla vita, alla fecondità e alla morte, rappresentato con la testa sormontata da palchi cervini; il suo nome letteralmente significa proprio Il cornuto, e contiene la radice ker presente in altre parole di derivazione indoeuropea, tra cui le italiane corna e corona.

 

 

Nella cosmologia nordica quattro cervi (spesso associati con i quattro elementi, i punti cardinali , le stagioni o le fasi lunari) trovano posto tra i rami di Yggdrasil e ne mangiano il fogliame, mentre un quinto di nome Eikthyrnir, (Corna di quercia) si trovava nel Valhalla: qui l'animale, scuotendo le fronde di Yggdrasil per cibarsene, faceva scivolare la rugiada presente sulle foglie lungo i suoi palchi e, di seguito, lungo il tronco dell'albero, fino a giungere nel Nifelheim e formare la fonte Hvergelmir, origine di tutti i fiumi e le acque del mondo.

Infine, un'ulteriore lettura lega Algiz al falasco, una pianta conosciuta anticamente con il nome di Carice dell'Alce, utilizzata per intrecciare sedie, canestri e i tetti delle abitazioni. Proprio a questa si riferiscono i versi del Poema Anglosassone sopraccitato: come possiamo facilmente dedurre leggendoli, si tratta di una pianta robusta e dalle foglie affilate, che non si lascia cogliere facilmente, ma che anzi si difende procurando persino ai guerrieri profonde ferite.

 

 

Tutti questi riferimenti, seppur con immagini diverse tra loro, illustrano le differenti sfaccettature di quella che è l'energia manifestata da questa Runa. Come l'albero che si innalza verso il cielo, e come l'uomo che si rivolge agli dei, Algiz esprime l'atto di cercare, accogliere e incanalare attraverso di sé l'energia divina: essa, come la rugiada che scende lungo Yggdrasil creando le acque del mondo intero, apporta rigenerazione e guarigione. Algiz è, quindi, prima di tutto, Runa di comunicazione con il divino, di scambio tra dei e uomini, che diviene un atto sacro. Questo concetto di sacralità appare particolarmente evidente dall'analisi del nome anglosassone della Runa (Ealh/Eolh), che significa letteralmente luogo sacro: Algiz è essa stessa luogo sacro, recinto inviolabile che contiene quanto è di pertinenza degli dei perché a essi offerto e dedicato. Quanto è sacro non può e non deve essere avvicinato da persone esterne, pena il rischio di pagarne duramente lo scotto. Da questo concetto deriva l'accezione della Runa come strumento di protezione e difesa passiva, che agisce nei confronti di possibili minacce esterne ferendo allo stesso modo del falasco e delle corna del cervo.

Negli atti magici è frequentemente utilizzata a scopo protettivo, al fine di portare sicurezza e aiuto contro possibili minacce e aggressioni esterne, ma può essere usata anche per amplificare la comunicazione con i piani sottili e con le divinità, e in atti di natura negromantica.

In divinazione, se ricevuta dritta descrive la necessità oppure la presenza di sicurezza e protezione di tipo passivo, connessione con la sfera divina, integrazione con i diversi aspetti di sé; se capovolta indica invece vulnerabilità e rischio di subire impotente l'azione dell'ambiente, nonché ostacoli nella comunicazione con le divinità e/o parti profonde di sé.

 

SCHEMA DI ALGIZ

 

Altri nomi: Elhaz, Eohl, Algis

Polarità: maschile-femminile

Valore letterale: Z

Valore numerico: 15

Elemento: Aria

Colore: Oro, blu chiaro

Periodo: 28 Gennaio ore 5.00 - 12 Febbraio ore 9.59

Minerale: Acquamarina, crisocolla, tormalina nera

Metalli: Piombo

Vegetali: Quercia, sorbo, falasco, achillea

Olio essenziale: Menta piperita