The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Editoriale Samhain 2012

Samhain 2012

Eravamo così giovani, allora. Pensavamo che tutto ciò che ci fosse possibile fare fosse la cosa giusta da fare. E così andammo avanti, rapiti dai nostri stessi occhi e io mi sono chiesto dove fossi andata per dirmi: quand'è che la fiamma mori? E risorgerai. E ritornerai. La fenice dalla sua fiamma. E imparerai. E risorgerai. E tornerai ad essere ciò che sei. Non c'è più alcuna Troia che tu possa bruciare.

Non c'è nulla come il ritorno a casa. No. Niente. Possiamo passare le dita sulla polvere che si deposita, toglierla, e sapere che c'è altra polvere che è lì, in attesa di depositarsi. E sappiamo anche che quella polvere si forma dalla micro distruzione della nostra vita. E noi la spolveriamo, e la togliamo e la scacciamo dalla nostra porta, la accumuliamo, la aspiriamo e la buttiamo via. Ma lei torna sempre e ci parla del tempo, ci parla dei giorni, delle ore, degli anni. Ci parla di ciò che cambia e di ciò che non può cambiare. Ci parla di persone perdute, di persone cui continuiamo a dire "arrivederci" senza renderci conto che a volte sono addii.
C'era quella canzone di quella band, come diavolo si chiamava, i Dagh mi sembra. Beh, diceva: come polvere tu ricopri la mia vita, come polvere. Mi era piaciuto quel cd. Me l'avevano mandato per Black Dahlia. Un buon rock italiano. Così sfatiamo anche il mito del fatto che non ascoltassimo i cd che ci mandavano.
Poi sapete, ci si fa l'abitudine a tornare a casa ed essere soli, a non avere nessuno che ti aspetta. Ma sono cose da cui bisogna passare, che bisogna vedere. E io credo che siano esperienze del tutto sane. Recentemente ho sentito Janet dire: "Dobbiamo tenere la mano delle persone che stanno morendo perché non muoiano da sole". Io ci ho riflettuto e nel contesto di ciò che devo fare nella mia vita io penso che sia sia giusto che sbagliato farlo, ma qualunque creatura muore da sola. L'ho visto con Gaemon infilato sotto il letto che miagolava di sofferenza richiamando la mia attenzione quando era giunto il momento di accompagnarlo. Allora sono andato là, l'ho accarezzato e gli ho detto di andare che era tempo. Potevo stare lì delle ore, ma sarebbe morto solo nel momento in cui io sarei uscito da casa. Esattamente come ha aspettato che mio fratello, il suo padrone e compagno di viaggio, fosse andato via da casa per morire. Non sarebbe mai andato se lui fosse rimasto lì.
Io credo che il compito delle streghe sia quello di accompagnare i morti e aiutare a partorire. E questo è stato un anno dedicato alla morte. Ma non nel senso infausto che potrebbe portare con sé, se volessimo vederlo. No. È stato un anno dove la morte ha tolto il suo manto e si è mostrata, si è fatta capire, senza giungere apparentemente priva di scopo. E così l'abbiamo accolta come si farebbe con qualcuno che in una notte gelida e nevosa bussa alla tua porta. Le abbiamo offerto cibo e vino. Intorno a tavoli imbanditi anche per lei abbiamo alzato i calici e abbiamo brindato, abbiamo mangiato e poi danzato con lei e ad uno ad uno ci ha sfiorati tutti. Ma non era più così terribile come appariva prima. Ha quell'aspetto diverso ora. Sorride a volte. Ride. E il suo riso non è più quello di unghie su una lavagna. Impariamo a conoscerci... nel tempo e col tempo.
Ogni anno, quando mi ripresento dinanzi al telo mi viene sempre in mente quella canzone dei Blue Oyster Cult che dice: "Ho vissuto sul confine per così tanto tempo, dove ruggiscono i venti del limbo e sono troppo giovane per guardare e troppo vecchio per vedere. Tutte le cicatrici sono qui dentro. Non sono sicuro che sia rimasto qualcosa di me". Poi passo sotto il velo e allora sento il gelido abbraccio della morte e con gli occhi vedo quel lungo corridoio da percorrere per arrivare verso l'uscita. Anche quest'anno sarà lo stesso, forse. C'è qualcosa che porterò con me. Più consapevolezza. Questa sì. Ho perduto persone, volti, abbracci, baci, calore umano ma tutto questo non è perduto in quanto fine a se stesso ma perduto perché scambiato in consapevolezza. Ho dovuto grandemente stringere i denti, tenere duro. Ma non sono mai stato da solo in questo anno ed è per questo che affronto il passaggio con più serenità. Ho lasciato andare cose di cui non avevo più bisogno e di questo sono contento. Ho avuto l'incredibile opportunità di riuscire a vedere alcuni traumi e di vederli risolti magicamente. Tutto questo mi ha fatto sentire molto più "guarito" di quanto mai potessi essere o di quanto mai fossi stato prima. Alcune cose capitano e basta. Altre le vogliamo far capitare, ci lavoriamo, ci mettiamo impegno. Ma ogni cosa porta con sé una conseguenza. La conseguenza della metamorfosi è la capacità di non saper distruggere ciò che è andato, ma saper leggere ciò che siamo nelle fibre di noi e reinterpretarlo. Noi siamo sia morte che rinascita. Siamo l'effetto di costruzione e distruzione. Dentro noi, come sempre... vige l'eterno potere di cambiare. Quello che è grande come la distesa del mare. Quello che è immenso come il cielo colmo di stelle. Più ancora dei dodicimilaseicentosettantasei tramonti che ho visto, come il piccolo principe a spostare la sedia un po' più in là, più dello bocciare dei fiori, del suo caldo respirare sul mio collo quando dorme abbracciata a me, più ancora dell'urlo che mi muore in gola ogni notte quando mi sveglio di colpo. Più ancora della clessidra che ho qui dentro e della sabba che vi scorre. Ma ora rinascerò. Di nuovo.

  • Sono rinato urlando. Di nuovo. È stato come passare sotto una cascata. Dall'altra parte c'eri tu. E avevo bisogno che fossi tu. Prima di passare ci fu quel momento in cui presi la piena consapevolezza che c'era qualcosa che dovevo lasciare andare. Ma qualcosa dentro aveva lasciato il segno. E i segni sono come quelle cicatrici di cui hai bisogno per sapere che hai vissuto. Come diceva quella canzone: "If you're dead or still alive... I don't care"
  • Abbiamo riaperto Belladonna & Aconito e abbiamo così conosciuto nuove persone con cui condividere il cammino e delle quali ringrazio gli dei.
  • Una delle persone che non è infine entrata nel gruppo è diventata il mio nuovo insegnante, quello che cercavo da tanti anni, grazie al quale sto seguendo la via della guarigione e del lavoro su piani più sottili oltre che realizzando una profezia che mi vedeva come "traghettatore". Il motivo per cui ci ha contattati infine era quello.
  • Morgan, per il mio compleanno, mi ha fatto trovare un meraviglioso biglietto sul frigo che recita: "tanti auguri papà io sono sempre aspetare che sono con te". Se non sono cose che ti aprono il cuore queste.
  • Sono rientrato in una band. In effetti attualmente non abbiamo ancora un monicker ma la voglia di suonare c'è. E più che altro c'è leggerezza nelle cose, e non bisogno pressante, così che la musica possa rimanere per me quello che è: un passatempo e non più un lavoro. Già perché lei è stata per me sia la puttana che la santa. E ora mi sento stanco e ho desiderio di riposare, poggiare queste ossa che mi sembrano così pesanti. Un tempo, non così lontano invero, andai in tour per l'ultima volta. Tornando a casa ricordo che Morgan mi mancava come mi sarebbe mancato il respiro se fossi stato a ventimila leghe sotto i mari assieme al Capitano Nemo a farmi un bagnetto con il mio bel costume nuovo. Entrai in casa e lui era lì, nel corridoio, piccolo scricciolo che non parlava neanche bene. Quando lo abbraccio ora ha ancora la stessa consistenza e lo stesso profumo, anche se sono passati anni. Una delle cose che speri non cambino mai e, di conseguenza, una delle cose che sai che cambieranno dannatamente presto, come il suo amore incondizionato. Mi ricordo che aveva un sorriso così grande che il viso non era abbastanza a contenerlo. L'ho stritolai come Frankie con Carletto il Principe dei Mostri e sull'orlo delle lacrime gli dissi: "Mi sei mancato, cucciolo" e lui mi rispose: "Anche io mi sono mancato, papà". Poi si mise a pensare a ciò che aveva detto e a come aveva formulato la frase. Qualcosa non era andata tanto bene, insomma e così sorrise di nuovo. Tanto io avevo capito lo stesso. Non c'è nulla come ritornare a casa. E così mi sono ripromesso che basta, non sarei più partito per andare in tour, per dormire in alberghetti da due soldi, per tirare su persone sbronze dai divanetti... la musica mi ha dato tante belle emozioni. Ma ora non voglio più un amante con cui provare acrobazie nei camerini, voglio un'amica con cui condividere del buon vino davanti al camino.
  • Ho buttato via moltissime fotografie. Ho tenuto le migliori. La pulizia di Samhain è stata difficile quest'anno.
  • Ho riordinato l'armadio buttando via un sacco di vestiti. O almeno, riciclandoli... jeans che non mi vanno più. Madre divina non avrei mai pensato di giungere ad un momento come questo!
  • Ho seppellito tre persone quest'anno. Mi avevano detto che col tempo i funerali aumentano di numero, ma non ci vuoi credere quando sei lì, nella situazione. È paradossale l'approccio che abbiamo con queste cose, passa prima l'incredulità e poi... ecco che la vita di tutti i giorni prende passo, guadagna terreno, ti rosicchia prima delle sensazioni, dei pensieri e poi via... non ci pensi più. Quelle persone sono andate.
  • E tu, perché ora ci possiamo dare del tu... sei venuto più volte a visitarmi. E che volto strano che avevi. Arrabbiato, irriverente. La carne della mia carne ti ha tirato giù da là, da dove avevi trovato ciò che hai desiderato. Il cane abbaiava violentemente e l'hanno dovuto chiudere in cucina. Tua moglie urlava. Poi, passato più di un mese, ti ho rivisto e ho aperto la porta per te. E tu sei passato e ti ho visto sorridere, assieme a Teresa e ad alcuni altri. Il volto rosso come sempre e quegli occhi piccoli, socchiusi. Io ero alla destra della porta quando la luce ti ha investito. Il giorno dopo ho incontrato tua moglie, la mamma del mio amico di infanzia. Mi ha sorriso e ha sorriso a Morgan. Portava i cani a spasso. Ne aveva uno in più e ridendo mi ha detto che era di passaggio. La ferita l'ha invecchiata molto ma... è andata avanti, come tutti. Ora vai anche tu. E sai, ci sono stati momenti in cui ho pensato che avrei dovuto parlare con tuo figlio. Ci conosciamo da più di trent'anni. Abbiamo giocato assieme da tempi immemori, senza che mi ricordi quando abbiamo cominciato. E andavo alla tua porta a suonare la domenica per giocare con lui al LEGO. Era sempre appassionato di motori, come te del resto. E così costruivamo sempre camion, aerei. E lui da grande voleva disegnare gli aerei, mi diceva. Ha fatto proprio quello. Mi sono domandato se dovevo parlargli, dirgli che ho aiutato suo papà... ma poi ho pensato che magari non avrebbe capito. Il dolore nelle persone si muove in modo circolare. Deve fare un certo ciclo, passare alcune fasi. Cinque a quanto so. E la prima è proprio la negazione di ciò che è avvenuto. Se fossi andato da lui con risposte senza che ci fossero domande e avesse negato... cosa avrei potuto dire? Poi c'è la rabbia. La rabbia per ciò che ti è stato strappato. E nel tuo caso? Chi non sarebbe arrabbiato con te per ciò che hai fatto? Poi c'è l'autorecriminazione. Il "Se avessi fatto". Come se fossimo in grado di cambiare il mondo solo pensandoci a posteriori. E se l'avessi colto in questa fase... cosa avrei potuto dirgli? Poi c'è la depressione e si dice che nel lutto le persone si sentono ancora presenti. Noi sappiamo che è davvero così. E io sarei dovuto andare da lui a confermarlo? In ultimo c'è l'accettazione. La vita va avanti dopotutto. E io non avrei potuto fare nulla di più di ciò che mi si chiede e che devo fare. Ma a volte, sai, mi sento come se fossi un cuoco, o un imbalsamatore. Fai ciò che devi, ma sai che pochi noteranno cosa hai fatto.
  • Ho partecipato ad un seminario con Janet Farrar e Gavin Bone. Persone eccezionali. Durante una chiacchierata sul divano con Janet ho finalmente chiuso il cerchio della filosofia sulle divinità che mi sono creato in tutti questi anni: lei era d'accordo con me su tutti i punti. Morgan se l'è conquistata in tre nanosecondi. È andato via di lì con dei soldi che lei gli faceva apparire da dietro all'orecchio. Mi va a derubare le streghe anziane il ragazzo!
  • Ho lasciato andare Luce dallo staff del Reef. Dopo sei anni di collaborazione. Pensavo che mi avrebbe fatto male ma infine non è stato così e sono stato contento che ci fosse sorriso in ciò che ci siamo detti, nonostante le grandi incomprensioni che ci hanno sempre divisi.
  • Sono stato a Venezia. Ho pranzato in un posto indecente ma ho comprato due statue bellissime di Diana e Dioniso. E ho pagato un occhio della testa.
  • Anche quest'anno niente ferie. Ma dopotutto sono un tradizionalista. Certi schemi non si possono mica spezzare così, su due piedi.
  • Abbiamo fondato un altro gruppo di studio con alcune persone diverse e ho avuto modo di conoscere persone speciali. Il nome è di pura ispirazione a Brave. Tra l'altro un film che mi ha deluso abbastanza ma aveva una colonna sonora incredibile cantata da Noemi.
  • Ho perduto gli appunti dell'editoriale di Samhain di quest'anno. Sì perché non è che io possa ricordarmi tutto ciò che mi capita da un anno a questa parte senza prendere appunti. Ma dato che sono proprio stronzo sono riuscito a perdermeli. E questo perché mi si è sputtanato il profilo di Windows. Torno in ufficio e tzak... il profilo non funziona più, con tutti i documenti. La vita è un cazzo di guaio.
  • Ho risposto, su answer, alla seguente domanda: "Come faccio a diventare una Divinità? Salve amici, è da tempo ormai che non mi sento più bene in questo mondo, ed è come se il mondo delle Divinità mi stesse chiamando, come se mi appartenesse. Però per arrivarci credo che si debba fare qualcosa, qualche rito non so..Come posso fare? Consigli??
    Miglior risposta - Scelta dai votanti
    Si può fare. Ai miei tempi dovevi arrivare ai livelli Expert e poi intraprendere la via per l'Immortal. Adesso devi arrivare ai livelli epici, quindi almeno a livello quaranta e devi avere l'opportunità di uccidere una divinità fatta carne (quindi non il suo avatar) per liberare le aree di influenza, lottare con le altre divinità che vorranno prendersele e conquistare il tuo posto accettando le tavole delle leggi. Quanto meno questo in Forgotten Realms. Poi dipende dal tuo Master, se è uno come il mio che usa il d30 invece che il d20 per fare i tiri allora non ti passa per niente.
    Fonti:
    Ah... Dungeons and Dragons... come è bello quando puoi rispondere a tono a domande idiote come queste, apparire assurdo per i più, ma sapere che per chi fa parte di questo mondo (di vecchi nerd) tutto ciò che hai detto ha ASSOLUTAMENTE senso!
  • Mi hanno clonato il bancomat e mi hanno rubato tutti i soldi. Fantastico vero? Sono sopravvissuto a pane e acqua per quasi un mese, ma ce l'ho fatta alla fine. Il rock n roll non è un'opinione.
  • Ho passato un anno di infermo a scuola con Morgan. L'insegnante che aveva era una pazza scatenata ma...
  • ...ho lottato come un leone e alla fine insieme con alcune altre mamme e papà abbiamo fatto l'impossibile. Abbiamo allontanato la maestra pazza dalla scuola e da quest'anno Morgan ha due insegnanti nuove. È stato un parto lungo e difficile. Nel primo colloquio avuto con lei mi sono sentito dire che mio figlio aveva bisogno di un consulto psichiatrico e di castighi severi. Non sono cose che ti fanno stare bene. Io e sua mamma non abbiamo desistito e nonostante Morgan sia rimasto in punizione per tre mesi (il che significa tv al minimo e no computer), abbiamo guardato oltre. A me lei non era piaciuta da subito e alla fine Morgan ha fatto sedute da una psicologa talmente bella che volevo andarci anche io a fare disegni e a chiacchierare della scuola. Una persona incredibile e straordinariamente in gamba che dopo quattro volte ci ha detto: "portatemi la maestra perché vostro figlio sta che è una bellezza". Sono così andato dalla sua maestra d'asilo, cui era molto affezionato e il cui figlio aveva avuto la stessa insegnante di Morgan e le ho chiesto consiglio. È stato così che ho scoperto quei piccoli lati di Morgan che non conoscevo. Lei mi ha detto che Morgan era quello che sembrava non ascoltare mai ma quando poi chiedevi qualcosa alla classe sapeva ripeterti tutto a memoria. E così alla fine abbiamo vinto questa battaglia, non senza un piccolo aiuto quando ce n'è stato bisogno. E ora lo vedo sereno e contento di andare a scuola come sempre avrei voluto vederlo. In culo anche alla riforma scolastica!
  • Dopo quindici anni di cammino e un'autoiniziazione nel bosco, davanti ad un fuoco, ho deciso che mi sarei affidato a due persone speciali per la mia seconda iniziazione. Alcuni mi hanno detto che io sono stato iniziato dagli dei, che io delle iniziazioni non ho bisogno. Ci sono stati dei momenti in cui mi chiedevo se era davvero necessario. Era qualcosa di cui non avevo mai sentito la necessità. Poi, ad un tratto ho capito che c'era qualcuno che amo che voleva che fossi io ad iniziarla e mi rendevo conto che in qualche modo questa volta non potevo e così ho chiesto a due persone speciali. Non mi è mai importato un cazzo delle tradizioni. Sono sempre state solo le persone che contavano. Io ritengo che l'iniziazione abbia valore spirituale, non giuridico, quindi non vedo come possa avere senso farsi iniziare da una persona che non conosciamo nemmeno, che non sa nulla del nostro vero io, dei nostri desideri, che non abbia dormito nella nostra stessa stanza, conosciuto e amato i nostri figli, accarezzato con noi i nostri sogni solo perché questo ci farebbe riconoscere in qualche modo come membro attivo di una tradizione. Questo per quanto riguarda la wicca ovviamente. Io credo nelle persone. Credo nel potere insito delle persone stesse di aiutare le altre persone intorno a loro a crescere; se riescono in qualche modo anche a mettere in gioco loro stesse, lo scambio è completo. Ho fondato un gruppo di studio tre anni fa per questo motivo. Esattamente come si sceglie un tatuatore che ci segni a vita, io ho scelto chi mi avrebbe fatto da testimone formale nella mia iniziazione. Anche se so che è formalità perché è come la laurea: la si prende studiando ma non è il pezzo di carta che ti dà ciò che ti serve e nemmeno la tesi. Sono solo gli atti finali. Le iniziazioni te le dà la vita. E io ne ho ricevute molte: ho visto mio figlio rischiare di morire dopo solo una settimana che respirava da solo, ho fatto i bagagli mentre calava il sole e ho lasciato una casa vuota per cominciare una nuova vita senza sapere la locusta che portavo in seno con me, ho dovuto sopportare l'umiliazione di persone inutili e dannose che si sono approfittate di me e nonostante tutto le ho perdonate e sono andato avanti. Io ho scelto loro perché era così che doveva andare. Non avevo idea di cosa mi aspettasse nel cerchio o se mi aspettasse un cerchio (magari mi avrebbero insegnato a tracciare un parallelepipedo...). Scherzando ho dato loro anche un'idea e ho temuto che la realizzassero dicendo ai ragazzi del Reef: "mi faranno magari correre nudo per Bologna chiedendo indicazioni per la Torre degli Asinelli con i genitali coperti da un foglio di carta con scritto: "ho votato Berlusconi" mentre imito James Stewart nel film "La vita è Meravigliosa" degli anni sessanta urlando a tutti: "HO VOTATO BERLUSCONI! HO VOTATO BERLUSCONI! HEY TU, LAGGIU' AL BANCOMAT, IO HO VOTATO BERLUSCONI! HEY SIGNORA, SI' LEI COL BAMBINO, IO HO VOTATO BERLUSCONI!" Se sopravvivo ad una cosa come questa potrei dire di avere la benedizione assoluta della Dea. Quindi se i primi di gennaio trovate l'articolo sul giornale di un uomo nudo pestato a sangue dai bolognesi perché correva urlando di aver votato Berlusconi, significa che hanno colto la mia idea". Ho fatto ciò che sentivo giusto e loro hanno accettato...
  • ...e l'iniziazione l'ho passata, in una notte di luna piena. Non senza difficoltà... ma comunque senza andare in giro nudo per Bologna a gridare amenità. Ma c'è stato un momento in cui ho creduto che lo avrebbero fatto davvero.
  • Sono stato tirato in mezzo nell'articolo 8... e onestamente... non siamo pronti a queste cose. Non voglio entrare nel dettaglio perché onestamente non mi interessa. Lotterò sempre per ciò in cui credo, ma l'Ecclesiaste diceva: omnia tempus habent et suis spatiis transeunt universa sub caelo. C'è un tempo per ogni cosa. E io credo che questo sia il momento sbagliato. Non che l'idea sia sbagliata, anzi. Cazzo è quello per cui ho lottato sin dalla nascita del Progetto Sphera. Ma le persone che fanno parte di questa pseudo comunità pagana non sono pronte a lottare per gli altri. Lotterebbero solo per loro stessi. Non che sia sbagliato, ma una cosa come questa è da fare cercando di muoversi attraverso le generazioni. Abbiamo già cambiato il mondo. Lo stiamo già cambiando. Riflettiamo su cosa era qualche tempo fa e cosa è ora. Non possiamo però pensare di cambiarlo e pensare di vederlo cambiato. Dobbiamo cambiarlo affinché i nostri figli e forse i figli dei nostri figli possano vederlo. Nelle conquista si può scegliere di essere come il fuoco o come l'acqua. Il fuoco distrugge in fretta ma l'acqua è inarrestabile. Come diceva in quel capolavoro "Memorie di una Geisha": quando l'acqua non trova una via, lei se la scava. Non è il modo in se stesso che è sbagliato... è il tempo. Un tentativo come questo è definitivo e va fatto quando il paese in cui viviamo sarà pronto a far crollare una certa infrastruttura per permetterci di costruire un'ala tutta nostra. Se lavoriamo in fretta lavoriamo male e rischiamo che nel crollo rimaniamo sepolti anche noi o peggio, di cambiare nome ad una cosa ma lasciarla invariata. Ma, come ripeto, l'intenzione è quella di riuscire a vedere sorgere il Sole e non di far sì che il Sole un giorno sorgerà e lavorare un tal senso, costi quello che costi. E quando parlo con alcune persone a riguardo mi sento dire "ma in Inghilterra ce l'hanno fatta". Già. Peccato che loro hanno cominciato un pochino prima di noi. Negli anni '50 e '60 le streghe erano attive e cominciavano ad uscire allo scoperto. Noi negli anni '60 eravamo nelle balere a ballare il Twist. I primi movimenti pagani italiani pubblici nella forma delle associazioni, risalenti a Sacre Radici, sono dei primi anni '90. Quarant'anni dopo. Anche solo ammettendo di avere una forma mentis più malleabile nei confronti delle innovazioni come quella anglosassone, cosa che di fatto non abbiamo dal momento che qui si ragiona su senatori a vita e su uomini di potere ottuagenari, e togliendo una decina d'anni per l'escalation di internet, cosa che comunque non aiuta dal momento che lo usiamo come se fossimo dei bambini, quarant'anni è un periodo di tempo ragionevole. Quindi, abbiamo di fronte altri vent'anni di lotte. E lotte uniti, senza dissidi intestini come invece ci sono continuamente: discussioni su chi è più pagano di chi, di chi è più wicca di chi, di chi ha più potere e di chi ne ha meno. Pertanto, al momento, Danny, Vento Notturno ha questa opinione: i tempi per l'articolo 8 non sono maturi. Noi non siamo maturi. Anche se, ad onor del vero, ci tengo a citare una saggia affermazione di Luce: "Nella comunità pagana italiana quando non si ha voglia di impegnarsi a fare qualcosa ci si nasconde sempre dietro al fatto che la comunità non è pronta". Anche questo è assolutamente vero. Ma questa volta io sono convinto che non si possa ragionare per sommi capi. Bisogna essere dei cazzo di chirurghi. E noi al momento siamo e rimaniamo dei pizzaioli e dei parruccari.
  • Ho assistito ad uno stupendo seminario sui tarocchi
  • Nonostante un uomo ciccione, vestito sempre di rosso, con una certa affezione per l'alcol e i dolci e con una barba bianca si prenderà tutto il merito per qualche anno ancora, mi sono goduto il frutto di tre settimane di risparmi assoluti, compresi il digiunare in pausa pranzo. Ho risparmiato ogni centesimo. Ma quando ho visto Morgan che apriva il pacco e trovava la WII che desiderava così tanto mi sono quasi commosso. Avevo uno di quei sorrisi che non si riescono a togliere, presente? Di quelli che ti sforzi in tutti i modi ma non riesci proprio. Era così felice che si alzava in piedi e urlava: "GRAZIE BABBOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO" aspettandosi che Babbo Natale potesse sentirlo. Queste sono alcune delle cose impagabili di avere figli. Piccolo, ti ringrazio e ringrazio sempre la dea per l'immenso privilegio che mi avete concesso: poter essere tuo padre.
  • Sono passati quasi due anni ormai. Il tempo vola. Un tempo, sapete, nell'antica Roma si riteneva che Saturno, il grande saggio, regnasse sull'età dell'oro del mondo. Egli era il dio del tempo. Ogni anno, nel periodo dedicato ai Saturnalia, caratterizzati da giorni di feste orgiastiche nelle strade e considerato un "tempo fuori dal tempo", si svolgeva un rito molto particolare che si richiama in molte altre popolazioni. Si eleggeva un Rex Saturnaliorum. Egli era uno schiavo, in genere, un uomo di umili natali o comunque un popolano estratto a sorte che per i giorni dei Saturnalia, corrispondenti al solstizio invernale, aveva a disposizione qualsiasi cosa potesse desiderare. Era a tutti gli effetti un Re. In alcune popolazioni addirittura poteva non solo banchettare alla mensa reale ma poteva anche fare sesso con le sacre concubine che nessun uomo sano di mente avrebbe anche solo sfiorato. Dato che il Solstizio era un giorno di "inizio" e "fine" dell'anno, c'era necessità di una purificazione intensa e potente. Lo scopo del princeps era quello di incarnare i poteri ctonii degli dei e assorbiva dentro sé tutti i mali del mondo. Era il "capro espiatorio". Il termine deriva proprio da questa festività. Allo scadere dei giorni dedicati ai Saturnalia, il Rex Saturnaliorum veniva decapitato o si sgozzava sull'altare di Saturno, affinché con lui morissero tutti i mali dell'anno passato e il mondo fosse libero e puro. Anche io ho avuto il mio Rex Saturnaliorum fino allo scorso Yule. Sul capo aveva la corona che gli avevo posto personalmente. Ha preso su di sé tutti i mali del mondo, tutti quelli che noi potevamo addossargli perché se li era cercati. Per un anno è rimasto in carica e alla fine di questo anno l'ho decapitato. Il suo sangue ha schizzato sull'altare, zampillando dal tronco. Ho osservato il suo corpo agitarsi negli ultimi spasimi della morte e poi ho gettato la lama a terra. Era tempo che andasse. Non voglio il rancore. Non mi ha mai nutrito. E mai mi nutrirà. Siamo a posto così.
  • Sono stato al museo di Brera e in mezzo a tutta l'arte religiosa crsitiana finalmente ho visto, dal vivo, quel meraviglioso quadro che è "Il Bacio" di Hayez. Nella stessa stanza c'era anche una bellissima statua di Atalanta in corsa con arco e frecde, scambiabile abbastanza facilmente con Artemide se non fosse per il cinghiale che gli sta a fianco. E la foto, anche se non permessa, c'è scattata... ecchennò?
  • In momenti diversi mi hanno contattato due persone diverse per farmi la stessa identica proposta. La cosa è andata circa così:
    Luce: "Danny ti va di fare un'intervista?"
    Danny: "Ma dai? E chi devo intervistare?"
    Luce: "...beh... ma tu, tortellino che non sei altro!"
    Qualche giorno dopo mi contatta Laura e mi fa.
    Laura: "Danny, vorresti fare un'intervista?"
    Danny: "Ma dai? Sai che mi ha fatto la stessa domanda Luce, ma chi devo intervistare?"
    Laura: "...ehm... in realtà sei tu che devi essere intervistato..."
    Danny: "Ah. Okay..."
    Lo so, devo smetterla di farmi le canne o di mangiare il risotto con l'amanita muscaria. Che poi cazzo, non è che me ne faccia poi tante... capita così raramente! Una delle ultime volte avevo appena smesso di fumare e mi sono preso un calcio nel didietro col ginocchio perché sono stato beccato a fumarne una! Col ginocchio cazzo! Proprio sull'osso sacro, dove fa più male. Come dicevano gli Skiantos: "ti prenderei a calci nel sedere proprio dove hai fatto tutte le punture!" Comunque alla fine l'intervista su Keltoi Radio l'ho fatta. E devo essere sincero, mi ero anche abbastanza dimenticato. Ad un tratto mentre mi facevo una birra mi arriva un sms di un vecchio amico che non vedo da tanto che mi dice: "We in bocca al lupo" e io rispondo: "Ah grazie, ma per cosa?" e lui: "Ma per l'intervista! Non devi essere intervistato su Keltoi questa sera?" e io: "Cazzo! Mi ero dimenticato". Insomma... ok... oggi a pranzo vado a mangiare sushi così acquisisco fosforo.
  • Ho deciso di farmi una bacchetta nuova seguendo l'antico rito. Scelgo l'albero, un ciliegio sotto il quale spesso mettiamo le offerte dopo i sabba, metto il nastrino rosso mesi e mesi prima scegliendo il ramo giusto. Attendo la luna piena di mercoledì in periodo freddo. Vado là una settimana prima per assicurarmi che sia tutto ok. È perfetto. Un freddo cane. La luna giusta cade appena dopo Imbolc, la notte tra il 7 e l'8 febbraio. Vado là, sto per tagliare il mio ramo e tzac... cosa vedo? Il ciliegio aveva appena messo i butti, nuove verdi foglioline e gemme si facevano forza spaccando la piccola gemma. La primavera era ormai arrivata... e io ero in ritardo. Ho così sciolto il nastro e rinunciato. Sarà per la prossima volta. Dopotutto una bacchetta già ce l'ho.
  • Mi è esploso il cazzo di scaldabagno. E quando? Ma proprio in inverno! Perché a me gli Inhuit fanno il solletico.
  • Ho partecipato ad un rito/maledizione per impedire un massacro di tassi. Ed ha funzionato alla grande. Ah... la magia.
  • Sono andato a vedere il primo film di Star Wars in 3D. La Minaccia Fantasma. E attendo che esca il secondo. Non che sia stato eccezionale, lo conosco a memoria. Ma io e Morgan avevamo con noi le spade laser e così abbiamo combattuto nella sala del cinema come si confà ad un'occasione come quella. Ovviamente lui faceva Luke e io Darth Vader. Quindi quando gli ho detto: "(respiro affannoso da maschera)... Io sono tuo padre! (respiro affannoso).." è stato mitico.
  • Stasera, 30 ottobre 2012, parteciperò ad un evento unico nel suo genere. Eh sì. Il Rocky Horror Picture Show al cinema. E ok, non ci andrò vestito da Frank anche se sarebbe il mio ruolo per etica e per affinità musicale avendo cantato la sua parte, ma non potevo perdermelo per niente al mondo.
  • Eravamo là quando nel cuore fumante della montagna di Roccianera, nel suo Nucleo Ardente abbiamo sconfitto Ragnaros, il signore del Fuoco prima che distruggesse Azeroth. Eravamo là quando si sono spalancate le porte per le Terre Esterne e Illidan ha minacciato, con la sua orda di demoni, di spazzare via tutti. Lo abbiamo scovato nel suo Tempio Nero e lo abbiamo abbattuto. Eravamo là quando il Re dei Lich si è erto dichiarando guerra a tutta Azeroth con il suo flagello di non morti e là, nella sua Cittadella della Corona Ghiacciata lo abbiamo visto spirare mentre rivedeva lo spettro del suo defunto padre che aveva assassinato. Eravamo là quando le fondamenta della terra sono state devastate e il mondo è stato soverchiato dal Cataclisma. Alamorte si è alzato in volo dalle viscere del mondo dove era prigioniero e ha portato morte e distruzione ovunque e proprio nel vortice al centro dei mari lo abbiamo incontrato ed abbattuto. E ora, le sacre nebbie si sono diradate e Pandaria è venuta allo scoperto rivelando al suo fulcro l'insidiosa minaccia dello Sha, lo spirito antico dell'odio, della rabbia e della paura. E noi dovremo combatterlo per ripristinare l'equilibrio e l'armonia. E lo so che alcuni di voi poveri mortali non hanno la minima idea dell'impatto che questo può avere su di noi. Ma io lo dico sempre che è assolutamente disdicevole notare come quanta gente ignori il dovere che noi abbiamo nei confronti della libertà di Azeroth. Noi dobbiamo combattere, spalla contro spalla. Impugnare la spada e incoccare le nostre frecce. Dobbiamo salutare le verdi colline della foresta di Elwyn e i densi boschi della Valle Oscura e incamminarci verso la guerra. E poi cazzo... questa volta lo facciamo in un mondo che parla ITALIANO! PER L'ALLEANZA!
  • In una sera magica ho osservato la luna sorgere nel cielo in crescente come le corna di Hathor.
  • Ho commissionato un ultimo lavoro a mio padre. Ho intagliato con lui un bellissimo Ankh in legno che ho poi regalato ad una persona speciale che ora lo tiene sul suo altare. L'Ankh ha un peculiare significato e ho deciso che ne intaglierò un altro. Nel frattempo a sei mani ho completato il mio primo paton da altare in compensato. L'ho disegnato io, l'ha inciso mio papà e la mia donna l'ha colorato. È meraviglioso. Ma in ultimo, ho chiesto a mio papà di intagliarmi un bassorilievo del Re Quercia. Quando me l'ha consegnato, meraviglioso, e l'ho messo in bellissima mostra sopra il divano mi ha detto: "Questo è l'ultimo che faccio". Credo che cominci a percepire l'avanzare dell'età e l'avvicinarsi della signora oscura: comincia a passarmi parte della sua arte e io insisto per prenderla. In tutti questi anni l'ho sempre visto lavorare con le mani, fare cose, creare in legno. Un sacco di opere che ci sono in casa loro e che sono in casa di amici sono sue. Pezzi unici. Ma da quando è andato in pensione, invertendo il logico concetto del tempo si è esaurito il suo desiderio. Non ha più uno spazio per esprimersi e mia madre, che è una grande donna ma che ha i suoi difetti, di sicuro non gli dà modo e spazio per fare ciò che vuole. Gli servirebbe un laboratorio tutto suo. Ma forse... credo che ormai sia tardi.
  • Dopo quattro anni abbiamo finalmente vinto la causa legale che era stata attentata contro la mia associazione culturale Black Dahlia da parte di una band di fuori di cotenna che, avendo perduto un concorso che avevamo organizzato, hanno pensato bene di poter cercare di estorcerci più di settantamila euro. Non è stata di sicuro l'unica cosa, ma questa causa è stata uno dei motivi che hanno portato alla rottura della famiglia che ho cercato di tenere assieme. Ho dovuto essere forte, imperituro, inossidabile per cercare di far sì che lo sconforto che si era impadronito della mamma di mio figlio la divorasse. Ho dovuto essere saldo come la montagna e placido come il mare. Ma finalmente la dea ha messo le cose a posto. Che Maat sia sempre e sempre e sempre ringraziata, nei secoli dei secoli.
  • Sono diventato involontariamente un meme (credo si dica così) su FB. Ho detto una frase in chat ad un'amica, lei l'ha messa come status, uno l'ha presa, ci ha fatto un'immagine e via. A suo dire: "baby tu sei NATO per Facebook". E io rispondo "nel senso delle nazioni unite però"!
  • Ho riconsacrato la cabotina per il quarto anno di seguito.
  • Ho assistito ad una scena memorabile di cui non posso parlare mentre sono andato a prendere Vanth e GP dopo un'intervista in TV qui a Milano. È stata la versione pagana e italiana della volta in cui al Wacken Open Air, durante il concerto di Ronnie James Dio (che gli dei del Rock n Roll ti benedicano sempre) apparve Joey De Majo, bassista dei Manowar con uno scudo diviso in quattro e sopra scritte le quattro band cardine della sua carriera: Elf, Rainbow, Black Sabbath, Dio e poi ha chiamato sul palco Richie Blackmore. Adesso, per chi ha una certa cognizione di Rock n Roll saprà che era un evento unico e inimitabile. E c'erano pure i maxischermi che hanno ripreso la faccia di Ronnie che non si è potuto tirare indietro dallo stringere la mano a Richie... dopo tanti anni. Una stretta fugace. Niente abbraccio. Beh... ho assistito ad uno pseudo evento simile. Che non si è risolto nella stessa maniera... ma posso dire: IO C'ERO!
  • Quest'anno mi sono perduto l'appuntamento fisso con Gardaland al compleanno di Morgan. Purtroppo i soldi sono spesso un problema e in più sua mamma ha organizzato infrasettimanalmente. È stata una grave perdita.
  • Grande festa di Bel con un femminile schiacciante. Decisamente schiacciante. Ma c'è stato un grande insegnamento in quello che è successo quando abbiamo corteggiato le donne per mettere il palo nel buco. Il significato del dialogo tra donne e uomini è venuto fuori, incredibilmente vivido ed è stato disarmante, terribile. Ma è servito. È servito per capire cosa stiamo facendo, dove stiamo andando, e quale sarà il risultato che questa cosa ci porterà. È servito per mostrare a nudo cosa manca, cosa vogliamo e cosa pensiamo di poter dare. Anche questo è celebrazione insomma.
  • Sono andato a raccogliere le erbe solstiziali la notte del solstizio, da solo, al buio più totale. Peccato che arrivato sul posto mi sono reso conto che la mia torcia non funzionava!
  • È morto Jon Lord. Sono cose che ti fanno capire che per tutti c'è un tempo. L'ho visto suonare dal vivo con i Deep Purple e la filarmonica rumena qualcosa come dieci, dodici anni fa, forse di più. Quei capelli bianchi raccolti nella coda e la barba mi avevano impressionato. Il concerto era cominciato proprio con una delle sue canzoni più belle, tratte dal suo album solista: "Picture Within". La cantava Miller Anderson. Straordinario. Hai dato al mondo alcune delle canzoni più grandi della storia della musica. Canzoni che, a distanza di quarant'anni, ancora suoniamo come se fossero state scritte l'altro giorno. Sono sicuro che gli dei dell'arte e della musica ti abbiano riservato un posto speciale al grande concerto.
  • Ho lavorato ai fianchi due persone per qualche tempo, una delle due per anni, e alla fine al posto di Justerin and Brooks abbiamo J&P. Una miscela speziata, ottima da bere sia nella patria dei Beatles che in quella dei Klimt 1918. E comunque... sia a J che a P... il rock n roll non è mica un'opinione sapete? Mi è servito un po' di impegno e perseveranza ma tornerei indietro per rifare tutto da capo. E magari anche prima.
  • Ho trovato il libro definitivo sulla Wicca: Progressive Witchcraft. Tutto ciò che ho sempre predicato, portato avanti, discusso, pensato, liberalizzato anche qui sul Reef (a parte l'associazione elementale Athame e Bacchetta) si trova in quel libro, in quei pensieri. So che lo tradurranno in italiano. Ho smosso le acque per farlo, proponendolo come idea ed è stata accolta. Nonostante ciò lo terrò in inglese.
  • E domani sera rinascerò. Di nuovo.