The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Etimologia della parola Pagano

Etimologia della parola "Pagano"


Con il termine "pagano" nel corso del tempo si è definito una vasta gamma di persone. Il principio deriva dalla diffusione del cristianesimo, che (in teoria) portava luce nelle tenebre dell'ignoranza. Il "pagano" era quindi un termine dispregiativo, poiché ci si riferiva così all'abitante del "pagum", ossia il villaggio. Nei villaggi si adorava la vecchia religione, e chi abitava lontano dalla civiltà e dalla conoscenza portata dal cristianesimo era ritenuto quindi una persona di bassa leva. Il pagano era quindi il contadino sempliciotto che credeva in antiche supertizioni. Fin qui niente male, si potrebbe dire. Nel corso del tempo però, si cominciò a riferirsi con il termine "pagano" anche a chi non era cristiano, allargando in questo modo la distinzione anche agli "infedeli" ritenuti degni di essere combattuti nel nome della cristianizzazione portata dalle crociate: i musulmani. "Pagano" quindi, nel corso del tempo ha perduto il suo principale significato, per ampliarsi fino a comprendere l'insieme delle culture e dei praticanti delle religioni differenti dal cristianesimo, e quindi ritenuti detentori di una verità falsata.

Attualmente però si è tornati a riapropriarsi del termine in maniera non dispregiativa, riferendosi quindi a tutti i praticanti della wicca, della stregheria e di tutte le altre forme di culture con filone all'Antica Religione Precristiana. Mi è parso spesso di sentire persone che si riferiscono streghe non pagane... e qui mi chiedo fondamentalmente come sia possibile, dal momento che, per l'appunto, all'origine della parola c'è il bisogno di consolidare la distinzione tra i cristiani e i devoti di altri culti. La verità è che c'è una confusione di fondo, fomentata soprattutto dalla disinformazione e dalla mancata ricerca.

Nel continuo disquisire che si fa di questi tempi su che nome dare ad una cosa affinché ne abbia un potere, forse il termine "pagano" è l'unico su cui valga davvero la pena perdere del tempo. Vediamo ad esempio la Garzanti che cosa ci può dire a riguardo:

Dal sito www.garzantilinguistica.it, ho estrapolato questa definizione sul lemma: "Paganesimo".

Lemma: paganesimo

Sillabazione/Fonetica: [pa-ga-né-Si-mo]

Etimologia: Deriv. di pagano
 

Definizione: ant. paganesmo, paganismo, s. m.

1 l'insieme dei culti politeistici dell'antichità greco-romana, considerati in contrapposizione al giudaismo e al cristianesimo; per estens., qualsiasi religione politeistica

2 (estens.) concezione immanentistica della vita ispirata o simile a quella dell'antichità classica.
 

Se ne evince che il termine "paganesimo", nonostante sia usato per riferirsi ad una religione in quanto tale, non lo è affatto, perché è l'insieme di tutte le religioni diverse dal cristianesimo. Religioni antiche precristiane di origine indoeuropea, le religioni animiste dell'africa nera, le vie sciamaniche del centro e sud america e i culti precolombiani, ma soprattutto le religioni nordiche, egizie, celtiche e greco-romane, ma ci finirebbero dentro anche le culture orientali, induiste, mesopotamiche... tutte le culture che riconoscono un pantheon politeista. Unire tutte queste diverse culture in un unico calderone e chiamarle con un nome solo, nonostante siano così differenti tra loro, non è corretto. Non lo è per rispetto delle religioni stesse, delle culture che per secoli le hanno adottate e per i seguaci che ne hanno istiutito e seguito le dottrine con fede e partecipazione. Sia che le condividiamo, sia che non facciano parte di noi.