Giappone - Lo Shintoismo
Lo Shintoismo
Lo Shinto è un culto politeistico della natura e degli antenati. Si
parla di un numero di divinità che va da 80 a 800 mila; da ciò deriva
la definizione del Giappone Shinkoku che vuol dire «paese degli dei».
Le divinità si definiscono col nome di Kami che significa «il
superiore, il più alto» , tradotto in cinese con il simbolo
«shên» (essere spirituale, divino, soprannaturale).
Alcuni pensano che lo scintoismo non riconosca un dio supremo. In
realtà un dio supremo viene venerato con il nome di SU NO KAMI SAMA
(venerabile dio Su).
Anche i defunti della famiglia, ed in particolare gli antenati, sono
considerati esseri superiori, pure se un gradino al di sotto degli
antichi dei e degli antenati imperiali.
Il giapponese, nella vita quotidiana, si sente assistito dai suoi
antenati, che proteggono e benedicono la sua casa e l'arricchiscono
di figli.
I testi sacri dello scintoismo, raccolti e trascritti solo in epoca
buddista, sono tre raccolte mitologiche riunite sotto il titolo di
Sam-bu-han-sho (i tre libri principali): il Ku-ji-ki (storia degli
avvenimenti antichissimi fino al 620 a.C.), il Ko-ji-ki (storia
dell'antichità che va fino al 712 a.C.) e il Nihon-gi (annali
giapponesi fino al 720 d.C.).
Nel Kojiki e nel Nihongi si racconta degli antichi miti scintoisti,
della creazione del mondo e degli uomini, dell'origine degli dei.
Izanagi e Izanami
All'inizio dei tempi, Sunokamisama si trasmutò nelle quattro divinità
dell'acqua, del fuoco, del tempo e dello spazio. Tutte queste
divinità sono energia pura. Dall'unione (intesa come lavoro
energetico) di queste divinità ne nacquero altre e così via, seguendo
il processo di materializzazione fino ad arrivare a cinque coppie
divine, l'ultima delle quali era costituita da Izanagi «colui che
invita» e Izanami «colei che invita». Izanami rivolse la prima parola
a Izanagi e ciò fu un grave sbaglio che avrebbe pesato sulla coppia
primordiale: il loro primo figlio, Hiru-Ko, fu brutto e vile. Le due
divinità rifecero allora i gesti del primo incontro, ma,
conformemente alle leggi degli dei, fu Izanagi che parlò per primo e
nacquero, dalla loro unione, le otto principali isole del Giappone,
il dio del mare Ohowatatsu-mi, il dio del vento Shima-tsu-hiho , il
dio degli alberi Kuku-no-chi e il dio delle montagne Oho-yama-tsu-mi.
L'ultimo nato, il dio del fuoco, bruciò sua madre; Izanagi,
disperato, andò a cercare la sua sposa negli Inferi ma, impaziente,
cercò di vederla prima di lasciare il Regno dei morti -
contrariamente alla promessa che aveva fatto - e la perdette
definitivamente (come nella leggenda di Orfeo ed Euridice). Izanagi
si purificò nel fiume Woto e diede la luce, soffiandosi il naso, a
Susano-wo, dio turbolento scacciato dal cielo; dal suo occhio destro
nacque Tsuki-yomi , divinità della Luna e dal suo occhio sinistro
Amaterasu, dea del Sole.
Amaterasu, la dea del sole
é la regina incontrastata del regno degli dei. Le sue contese con il
fratello, il turbolento e arguto Susa-no-wo, la fecero nascondere in
una grotta celeste, ove miliardi di divinità - condannate
all'oscurità - la fecero uscire mediante un artificio; prima il
fratello e la sorella avevano creato otto divinità considerate come
gli antenati dell'antica nobiltà giapponese. Amaterasu intraprese la
conquista del regno terrestre inviando una serie di messaggeri sulla
terra (suo figlio Amano-ashihomimi, poi Ame-wakahiho, che sposò la
figlia del signore di Izumo , discendente da Susa-no-wo, che era
stato cacciato dal cielo e inviato sulla terra). Finalmente il dio
del tuono, Take-mika-zuchi, conquistò, per Amaterasu, il regno
terrestre, il cui governo fu affidato al nipote della dea, Ninigi ,
antenato degli imperatori del Giappone, che discese sulla terra con
cinque capi (antenati delle famiglie sacerdotali).
Il culto dei defunti
è una delle principali caratteristiche dello scintoismo. Il
giapponese, costantemente assistito dai suoi antenati, crede che i
morti abbiano un'esistenza invisibile, in cui continuano a vivere
come spiriti buoni o spiriti maligni. Essi vivono in un paese
chiamato Yomi, che corrisponde all'antico Ade dei greci. Non esistono
un premio o una punizione dopo la morte e quindi non esistono il
paradiso o l'inferno. Per quanto riguarda le tombe, queste sono
considerate vere e proprie residenze dei morti, visitate dai parenti
che comunicano all'antenato defunto gli avvenimenti più importanti
della famiglia.
L'anima è custodita in un piccolo scrigno di legno detto Mitama ya
(casa dell'anima illustre), che si pone nella casa della famiglia
prima del funerale.
Culto familiare
Ogni famiglia scintoista possiede un Kami-dame (mensola per gli dei),
che in genere è situata nel salotto e consiste in un'asse infissa nel
muro su cui sono disposti -uno o più - piccoli scrigni (Miya) di
legno rosso, nonché delle tavolette che riportano i nomi dei Kami più
venerati e alcune statuette di dei portafortuna; vi sono utensili per
compiere i sacrifici casalinghi.
All'origine lo scintoismo non aveva nessuna immagine degli dei; solo
a seguito della commistione, nel Medioevo, di questa religione
primitiva con il buddismo, si cominciarono a vedere statuette,
rappresentanti le divinità, disposte nei vari templi.
I tempietti scinto (Miya o Yashiro) sono molto semplici, sorgono in
boschetti recintati e sono caratterizzati da uno o più portoni che
precedono il vero e proprio edificio del culto. Nella loro forma
originale consistono in due stipiti rotondi su cui poggiano due
travi, pure rotonde, che ai due lati sporgono al di là degli stipiti.
Lanterne di pietra, offerte dai fedeli, ornano i viali che conducono
al sacello, che ha davanti una vasca d'acqua per i lavaggi rituali.
Il tempio consiste in due edifici, che spesso sono collegati fra loro
da un passaggio coperto.
Il primo edificio, il più grande, è l'atrio (Haiden), in cui si
recitano le preghiere e si pongono le offerte. All'ingresso si trova
un gong, o una campana, con cui il fedele si fa sentire dal dio, e vi
si trova anche la cassetta per le offerte in denaro. Il secondo
edificio, dietro al primo, è quello sacro, detto Honden (edificio
principale) o Shinden (casa del dio), in cui si conserva il Go Scin
Tai (sacro corpo del dio), ed in cui i fedeli non hanno accesso. Il
Go Shin Tai é di solito un oggetto in cui il dio prende dimora.
Esiste un ordine di rango anche nei templi come per gli dei. I templi
più belli sono quelli di Ise, dove si adorano la dea del sole e la
dea dei cibi, quello di Atsute presso Negoya, ed i tempietti del
regno che sono dedicati agli antenati divini o ad alcuni imperatori
ed alte personalità.
Anche tra i sacerdoti, che si definiscono «funzionari degli dei», si
distinguono diverse categorie. I sacerdoti possono sposarsi e
tramandano ereditariamente la loro carica nella famiglia. Oltre alle
loro cariche religiose, esplicano anche una professione e indossano
l'abito sacerdotale, che consiste in una veste bianca e sciolta con
ampie maniche e in un berretto di taffetà nero; quest'ultimo solo
quando si occupano di culto.
Il fedele, nella sua attività di culto, considera gli esseri divini
come donatori di beni terreni; nelle preghiere si implorano
prosperità, un ricco raccolto, salute, abbondanza di prole,
allontanamento della sventura; il peccato e la colpa, il pentimento e
la redenzione non sono oggetto di preghiere.
Le feste Scinto, dette Matsuri, che hanno una diversa durata, un
mese, tre giorni o un giorno, sono cerimonie di ringraziamento per i
benefici ricevuti dagli dei o cerimonie di supplica per allontanare
le sciagure. Un posto di particolare rilievo rivestono le feste
connesse con l'adorazione religiosa della famiglia imperiale. In
occasione di queste feste è l'imperatore in persona che officia il
culto nell'«atrio sacro» del palazzo imperiale.