The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Il Manicomio

 

I Sogni
 

A cura di Proue
 

 

 


Il Manicomio

Mi trovo all'interno di un edificio enorme, stile ospedale psichiatrico anni 50 dei film americani, è totalmente privo di arredamenti, ci sono solo un infinità di porte anti-panico sul verde, di scale che non ricordo di aver salito o sceso, di corridoi di bagni sporchi con le turche che presentano un nauseante odore di urina, e le pareti sono piastrellate di mattonelle di ceramica quadrate di un 10x10 c.ca che un tempo erano bianche ma nel sogno si presentano sporche, color marroncino - giallo...sporche da anni...nell'edificio non ci sono finestre o lampadari ma all'interno c'è una luce giallastra come se ci fossero dei finestroni da cui entra la luce del tramonto...
In questo sogno sono sola.
Entro dentro una porta percorro la stanza vuota e abbandonata e apro una altra porta...e così via per un pò...percorro corridoi lunghi piene di porte chiuse nei lati...vado sempre dritta....a un certo punto mi rendo conto che non sto semplicemente camminando in questo edificio, ma sto scappando da un bufalo. Io inizio a camminare con passo più deciso e apro in modo più spaventato le porte.
Il bufalo, mi insegue molto lentamente, io sento solo i suoi zoccoli rimbombare nel silenzio dell'edificio vuoto ma non lo vedo. Sento i passi che iniziano a diventare più nitidi, segno che si sta avvicinando a me.
Alterno la mia camminata veloce a piccoli cenni di corsa e apro più freneticamente le porte non capendo più dove sto andando. Mi ritrovo ad aprire la porta di un bagno dove subito vengo investita da un fortissimo odore di urina. Noto che questo bagno è molto grande, ci saranno approssimativamente una decina di turche sproporzionatamente grandi e tutte senza nemmeno una porta. Entrando nella stanza, le turche rimangono tutte alla mia sinistra e sono separate l'una dall'altra da una specie di separatore di legno simile a un battiscopa.
Esco subito dal bagno e ricomincio la mia fuga.
Inizio a correre e perdo definitivamente l'orientamento rendendomi conto che il bufalo, nonostante si stia muovendo sempre alla stessa velocità, mi sta raggiungendo.
Sento la mia paura aumentare.
Apro porte e se dapprima tutta la luce nell 'edificio era sul giallognolo, ora aprendo le porte mi imbatto in stanza buie dove però non entro e girandomi torno indietro e cerco un altra porta.
Entro nell'ennesimo corridoio dove appunto scelgo una porta, la apro, ci faccio due passi all'interno e rendendomi conto che la stanza è buia, mi giro e esco. Come esco vedo la porta in fondo al corridoio dalla quale ero entrata prima aprirsi e intravedo il bufalo che sta per entrare.
Spaventata prendo la prima porta alla mia destra guardando il bufalo, la apro, mi fiondo dentro sperando che sia un altro corridoio, invece è un altro bagno senza uscita come quello precedente.
Consapevole del fatto che non ho altra via di fuga e che il bufalo da li a poco mi avrebbe trovata, mi sveglio.


Mi trovo all'interno di un edificio enorme, stile ospedale psichiatrico anni 50 dei film americani, è totalmente privo di arredamenti, ci sono solo un infinità di porte anti-panico sul verde, di scale che non ricordo di aver salito o sceso, di corridoi, di bagni sporchi e le pareti sono piastrellate di mattonelle di ceramica quadrate di un 10x10 c.ca che un tempo erano bianche ma nel sogno si presentano sporche, color marroncino - giallo...sporche da anni...nell'edificio non ci sono finestre o lampadari ma all'interno c'è una luce giallastra come se ci fossero dei finestroni da cui entra la luce del tramonto...

Questo sono è pervaso da un senso di ansia e di paura in ogni nota ed in ogni riga. A partire dall'ambientazione a finire al coinvolgimento, malsano e pieno, di tutti gli organi sensoriali.
Il background è infatti privo di ogni elemento familiare, a differenza dei sogni comuni, in cui anche in ambientazioni estranee al sognante esistono dei minimi elementi che riconducano a qualcosa di conosciuto, questo edificio viene descritto con dovizia di particolari nel suo completo distacco da tutto quello che può essere “di casa”. E così come lo stato d'animo del protagonista, anche tutti i tuoi organi sensoriali non fanno altro che registrare sensazioni ed emozioni negative. Sporcizia, cattivo odore, luce malsana è tutto quello che sostiene il viaggio onirico presentato.
Altro dettaglio, la ripetizione maniacale delle piastrelle di misura perfetta, è chiaro simbolo dell'inadeguatezza di quando la mente razionale non riesce a comprendere il “motivo” o la “chiave” di una struttura che appare perfetta ma allo stesso tempo indecifrabile o incomprensibile.

In questo sogno sono sola. Entro dentro una porta percorro la stanza vuota e abbandonata e apro una altra porta...e così via per un pò...percorro corridoi lunghi piene di porte chiuse nei lati...vado sempre dritta....a un certo punto mi rendo conto che non sto semplicemente camminando in questo edificio, ma sto scappando da un bufalo. Io inizio a camminare con passo più deciso e apro in modo più spaventato le porte.

Il primo elemento che salta immediatamente all'occhio, a livello psicologico, è l'assenza di luoghi deputati. Nel sogno non esiste un obbiettivo fisico finale. Questa cosa è rilevabile non sono dalla dichiarazione del sognante stesso (“a un certo punto mi rendo conto che non sto semplicemente camminando in questo edificio”), ma soprattutto per la struttura stessa dell'edificio in cui tutto il sogno di svolge. Si parla di corridoi, scale, e bagni.... tutti ambienti di passaggio: non ci sono stanze, se non quelle che, senza mobilio o funzioni statiche, fungono da introduzioni ad altre stanze, altrettanto disadorne e prive di orpelli. Questa sorta di labirinto è presumibilmente la trasposizione onirica del profondo senso di angoscia che pervade il protagonista in questo periodo. È plausibile si tratti di un problema arrivato tra capo e collo, completamente inaspettato, in cui il soggetto si rende conto di non avere la forza, il tempo o il coraggio, per affrontarlo nella maniera più saggia possibile.

Il bufalo, mi insegue molto lentamente, io sento solo i suoi zoccoli rimbombare nel silenzio dell'edificio vuoto ma non lo vedo.
Sento i passi che iniziano a diventare più nitidi, segno che si sta avvicinando a me.
Alterno la mia camminata veloce a piccoli cenni di corsa e apro più freneticamente le porte non capendo più dove sto andando.


Qualche accenno sulla simbologia del Bufalo, che nel sogno non si manifesta con l'irruenza che solitamente ci si aspetta da una figura del genere per convenzione, ma con una camminata lenta e impostata. Un movimento soltanto auscultato, che però porta con sé una drammaticità, come di una attesa di giudizio, a cui si tenta a tutti i costi e con tutte le forze che la paura regala, di evitare fino a quando è possibile.
Il Bufalo, spesso associato al Toro, è l'animale simbolo di stabilità, impegno e duro lavoro, per eccellenza. Si tratta di una visione “pesante” del senso di responsabilità, che solitamente proviene da un progetto di vita adulta, dal mettere su una famiglia o anche, dai lunghi impegni finanziari (il saldo mensile di un prestito, o i sacrifici reiterati per un mutuo... etc etc).
Nel caso del sogno credo si tratti proprio della lotta dell'inconscio contro questa richiesta di “stabilità”, e di impegno. Un inconscio che non trova altra soluzione immediata che la fuga.
Il tema della fuga viene ripreso nei sogni con molta facilità proprio perché è una reazione archetipa nell'uomo. La prima innata nell'essere umano in situazioni di pericolo imminente.

Mi ritrovo ad aprire la porta di un bagno dove subito vengo investita da un fortissimo odore di urina. Noto che questo bagno è molto grande, ci saranno approssimativamente una decina di turche sproporzionatamente grandi e tutte senza nemmeno una porta. Entrando nella stanza, le turche rimangono tutte alla mia sinistra e sono separate l'una dall'altra da una specie di separatore di legno simile a un battiscopa.
Esco subito dal bagno e ricomincio la mia fuga.


Spostando la nostra attenzione ai bagni, anche essi protagonisti del sogno veniamo colpiti profondamente dal senso nauseabondo e fortemente fastidioso dell'odore di urina descritto insieme alla sporcizia accumulata in questi ambienti. Questa condizione mi porta a credere che il sognante o qualcuno di molto vicino ad esso sia “vittima” purtroppo consapevole di una o più cattive abitudini, che ormai si sono talmente sedimentate da minare un futuro libero e sereno. Questo è un nodo cruciale per il sogno, e credo anche sia l'avvertimento principale che il sogno porta con sé. Inizio a correre e perdo definitivamente l'orientamento rendendomi conto che il bufalo, nonostante si stia muovendo sempre alla stessa velocità, mi sta raggiungendo.
Sento la mia paura aumentare.
Apro porte e se dapprima tutta la luce nell'edificio era sul giallognolo, ora aprendo le porte mi imbatto in stanza buie dove però non entro e girandomi torno indietro e cerco un altra porta.
Entro nell'ennesimo corridoio dove appunto scelgo una porta, la apro, ci faccio due passi all'interno e rendendomi conto che la stanza è buia, mi giro e esco.


Sotto l'ottica dell'avvertimento il clou del sogno è arrivato. E non è tanto l'arrivo del Bufalo/Coscienza a tesserne i fili, quanto la consapevolezza che con la fuga non si arriva alla soluzione de problema, anzi si rischia di perder tanto tempo e forza che la “luce” finisce, rendendo così ancora più difficile il cammino verso la soluzione stessa.

Come esco vedo la porta in fondo al corridoio dalla quale ero entrata prima aprirsi e intravedo il bufalo che sta per entrare. Spaventata prendo la prima porta alla mia destra guardando il bufalo, la apro, mi fiondo dentro sperando che sia un altro corridoio, invece è un altro bagno senza uscita come quello precedente. Consapevole del fatto che non ho altra via di fuga e che il bufalo da li a poco mi avrebbe trovata, mi sveglio.

La fine del sogno è ora, data l'interpretazione, l'unica plausibile. È chiaro quanto la fuga sia inutile e quanto il senso di responsabilità e i paletti di un futuro sereno siano le chiavi per troncare il coraggio ed affrontare il problema. Il Bufalo non fa del male, ha solo il compito di ricordare l'incedere del tempo e la necessità di passi avveduti e pazienti.