The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Il morso del serpente

 

I Sogni
 

A cura di Proue
 

 

 


Il morso del serpente

Ero nel bagno della casa in cui sono cresciuta con mia mamma, ma stranamente, e me ne accorgo solo ora che lo richiamo alla mente, era ribaltato: il bidet, il water, il cesto della biancheria, tutto era sulla parete opposta.
C'era anche mia mamma. entravamo in bagno e io la seguivo salendo sul water, lei usciva in balcone e mentre io stavo per scendere e uscire sentivo il rumore di un serpente. ho vissuto la scena a rallentatore, mi sono girata e per terra, tipo piccolo cobra con tanto di cappello [non ricordo se si chiama così] mi fissava, e sapevo che stava attaccando. Mi ha morso, sotto il piede e io ho detto qualcosa tipo "cazzarola, è un aspide.." ora, appena sveglia non me lo ricordavo, ora si. Se non sbaglio l'aspide è una vipera, e si chiama così l'ultimo figlio che ha la vipera, che è cieco e che viene buttato giù dal nido perché se no attacca la madre.
Comunque, ricordo che mi muovevo zoppicando per uscire da casa, salivo le scale lentamente e intanto cominciava a girarmi la testa... eppure sentivo energia nelle mani.
Arrivata a casa della signora che ci affittava casa [che ho ricordato solo ora non abitare in realtà sopra di noi ma alla porta accanto] mi sono fermata sull'uscio.
Dentro era tutto buio, tutto scuro... e dopo un po' che guardavo nel buio ho iniziato a mettere a fuoco, ho visto una vecchia seduta in cucina, [cucina identica, nel sogno, a quella che c'era a casa mia] vestita di nero, che mi guardava.
Ma non era la padrona di casa, quella mi guardava soltanto, e in quel momento ho pensato "cavolo, la porta era già spalancata" io l'ho guardata a mia volta, ci siamo fissate, poi è arrivata la padrona di casa, vestita con colori chiari.
Ho chiesto di poter parlare con F. [che ora che ci penso credo sia veramente il nome di questo tizio, ma io con lui ci avrò parlato due volte quand'ero piccola e poi non l'ho neanche più visto. Nel sogno sapevo con certezza che lui aveva dei serpenti a casa, e magari poteva avere un antidoto al morso.
(Di fatto comunque sto tizio avrà più di quarant'anni... boh) e sua mamma mi ha detto di non esser certa ci fosse, al che lui è uscito dalla sua stanza seguito da una ragazza bionda, e io ho capito che sua mamma voleva con le sue parole permettergli di scegliere liberamente se vedermi o no.
Constatata la presenza della tizia mi è venuta una fitta di gelosia. Ricordo di avergli detto del morso, ma i ricordi poi diventano vaghi, ricordo ci fosse qualcuno che mi prendeva in giro e io gli mostravo che chiaramente avevo il segno del morso sotto il piede... e ricordo di come sono tornata in casa, preoccupandomi di aver lasciato mia mamma che già stava morendo di cancro da sola col serpente, accusandomi di non averci pensato prima.
Solo che ora per arrivare da lei sarei dovuta passare da un cunicolo stretto, tipo quello in cui ho dovuto strisciare per recuperare salsiccia. e illuminavo dentro con il cellulare, e sapevo che mamma era dall'altra parte, ma non riuscivo a vedere, e sapevo anche che c'era il serpente dentro, e che mi avrebbe potuto mordere in viso stavolta.
Comunque riflettendoci non mi causava paura in sé il serpente.


Ero nel bagno della casa in cui sono cresciuta con mia mamma, ma stranamente, e me ne accorgo solo ora che lo richiamo alla mente, era ribaltato: il bidet, il water, il cesto della biancheria, tutto era sulla parete opposta

Scenografia ed ambientazione familiari ma capovolte, personalizzazione dell’ambiente da parte del cervello. Come spesso avviene, è un modo per ricordare al sognante che quello che vive non è reale. In verità, col senno di poi, in qualsiasi sogno c’è qualcosa che cozza contro la realtà, ma mentre lo viviamo è difficile che ce ne rendiamo conto.

C'era anche mia mamma. entravamo in bagno e io la seguivo salendo sul water, lei usciva in balcone e mentre io stavo per scendere e uscire sentivo il rumore di un serpente. ho vissuto la scena a rallentatore, mi sono girata e per terra, tipo piccolo cobra con tanto di cappello [non ricordo se si chiama così] mi fissava, e sapevo che stava attaccando. Mi ha morso, sotto il piede e io ho detto qualcosa tipo "cazzarola, è un aspide.." ora, appena sveglia non me lo ricordavo, ora si.

L’elemento di disturbo arriva quasi immediatamente nel sogno (anche se tecnicamente potrebbe essere più lungo il periodo di “acclimatazione” senza particolari rilevanti, ma il cervello tende a ricordare il sogno a partire da ciò che scuote il sognante e non prima).
In questo caso il pericolo viene avvertito da altri sensi e non dalla vista, come più spesso accade. Nelle azioni oniriche odorato, tatto e gusto sono spesso molto meno sviluppati rispetto a olfatto e vista. L’azione del morso viene prevista con consapevolezza dalla ragazza. Dunque il problema fulcro del sogno è un elemento ben conosciuto, niente di incompreso o inconscio. La tradizione vuole che il serpente simboleggi nel sogno le malelingue, persone che parlano e mettono nei guai alle spalle. E questo potrebbe essere il caso, dato che poi la situazione si ripercuote alla fine del sogno anche sulla madre della protagonista.

Comunque, ricordo che mi muovevo zoppicando per uscire da casa, salivo le scale lentamente e intanto cominciava a girarmi la testa... eppure sentivo energia nelle mani. Arrivata a casa della signora che ci affittava casa [che ho ricordato solo ora non abitare in realtà sopra di noi ma alla porta accanto] mi sono fermata sull'uscio.

Il veleno fa il suo corso, con risvolti piuttosto inconsueti (l’energia alle mani per esempio). Questo significa che probabilmente la malalingua è già arrivata alle orecchie della protagonista. Consiglio perciò di fare un vaglio delle dicerie sul suo conto che le sono arrivate, per capire da chi provengono.

Dentro era tutto buio, tutto scuro... e dopo un po' che guardavo nel buio ho iniziato a mettere a fuoco, ho visto una vecchia seduta in cucina,[cucina identica, nel sogno, a quella che c'era a casa mia] vestita di nero, che mi guardava. Ma non era la padrona di casa, quella mi guardava soltanto, e in quel momento ho pensato "cavolo, la porta era già spalancata" io l'ho guardata a mia volta, ci siamo fissate, poi è arrivata la padrona di casa, vestita con colori chiari.

Servirebbe sapere che ricordi la protagonista ha di questa signora padrona di casa, perché dal sogno si direbbe che non ispiri molta fiducia (la doppia visione della donna, da un lato sconosciuta e vestita di nero, dall’altro riconosciuta e vestita di bianco). E’ probabile che questa donna sia in realtà la trasposizione onirica della persona da cui guardarsi, che forse ha qualche carattere che la riporta alla padrona di casa, anche fisico forse.

Ho chiesto di poter parlare con F. (che ora che ci penso credo sia veramente il nome di questo tizio, ma io con lui ci avrò parlato due volte quand'ero piccola e poi non l'ho neanche più visto. Nel sogno sapevo con certezza che lui aveva dei serpenti a casa, e magari poteva avere un antidoto al morso. Di fatto comunque sto tizio avrà più di quarant'anni... boh) e sua mamma mi ha detto di non esser certa ci fosse, al che lui è uscito dalla sua stanza seguito da una ragazza bionda, e io ho capito che sua mamma voleva con le sue parole permettergli di scegliere liberamente se vedermi o no. Constatata la presenza della tizia mi è venuta una fitta di gelosia. Ricordo di avergli detto del morso, ma i ricordi poi diventano vaghi, ricordo ci fosse qualcuno che mi prendeva in giro e io gli mostravo che chiaramente avevo il segno del morso sotto il piede.

Filippo in questo caso rappresenta la persona di cui la protagonista vorrebbe fidarsi ma non osa. C’è una insicurezza di fondo che la spinge a diffidare anche di chi probabilmente non le ha dato mai motivo per farlo. Anche la gelosia, che nella realtà a quanto ho capito non ha alcun senso, è probabilmente un altro elemento che conferma questo senso di disagio della protagonista nei confronti di questa persona. In effetti potrebbe essere proprio questa persona ad aiutarla concretamente con il suo problema, lei infatti è consapevole e convinta della sua “utilità” (l’antidoto per il veleno).

.. e ricordo di come sono tornata in casa, preoccupandomi di aver lasciato mia mamma che già stava morendo di cancro da sola col serpente, accusandomi di non averci pensato prima. Solo che ora per arrivare da lei sarei dovuta passare da un cunicolo stretto, e illuminavo dentro con il cellulare e sapevo che mamma era dall'altra parte, ma non riuscivo a vedere, e sapevo anche che c'era il serpente dentro, e che mi avrebbe potuto mordere in viso stavolta. Comunque riflettendoci non mi causava paura in sé il serpente.

Questa parte è la più controversa del sogno, quella che suscita emozioni più forti probabilmente. La consapevolezza di non poter tornare indietro condiziona i sentimenti e le azioni della protagonista. Ed il senso di colpa per la scelta che può nuocere non solo a sé ma anche ad un familiare (in questo caso la madre, che è già un elemento debole di per sé, date le condizioni cliniche). Eppure tutto sembra ostacolare il ripensamento, la reazione per sistemare le cose. Tutti ostacoli che il cervello elabora per “sostenere” probabilmente la poca forza di volontà, o la consapevolezza di essere da soli di fronte al problema. Questo tipo di ostacoli fisici si ritrova spesso anche durante le meditazioni, e rappresenta molto più spesso qualche “taratura” mentale che non reali ostacoli concreti.