The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

La Terra Rossa

La Terra Rossa


Ero in fila con delle persone, in un campo dalla terra rossa, era desolato, poco arato, e si andava proprio in quella direzione.
Parlavo con delle persone, di cazzate però tipo dove vivevo prima e dove vivo ora, erano tutti molto interessati. Mi offrirono anche un caffè, squisito fra l’altro. Raccontato così non è interessante ma nel sogno lo era.
C’era un tizio fra queste persone che mi tartassava di domande su pratiche spirituali e religiose. Ed io non facevo che spiegargli che non seguo alcuna religione. Poi mi sono trovata di nuovo in una casa che frequento spesso nei miei sogni e che mi spaventa sempre. Tuttavia stavolta non avevo paura, non pensavo ad entità, mostri, sangue, fuoco, pensavo solo che dovevo aprire le finestre e sollevare le tapparelle.
Nelle stanze c’erano giochi ovunque e dicevo a queste persone (quelle che erano con me nella fila) che i miei figli non ci giocavano più e potevano prenderli se volevano per i loro.
Mi avvicinai ad una porta finestra con la tapparella abbassata. C’era talmente tanto vento che la terra rossa entrava da sotto, così non aprii quella ma una accanto. Ma il cordino della tapparella era rotto, ne aprii un’altra ancora ed entrò il sole, senza vento. E su un tavolino “apparve” un porta foto con una foto di 3 persone: una donna, un uomo ed un bimbo tutto sorridenti ed abbracciati.

Ero in fila con delle persone, in un campo dalla terra rossa, era desolato, poco arato, e si andava proprio in quella direzione.
L’ambientazione è brulla, con pochi elementi, nonostante lo stato d’animo del soggetto sognante non sia particolarmente in ansia o preoccupato (cosa che di solito succede in presenza di ambientazioni piuttosto scarne. Ciò che emerge piuttosto è proprio l’assenza di altri elementi “scenografici” e la presenza di sconosciuti tutti intorno al soggetto. A quanto pare chi sogna è una persona che non ha problemi ad adattarsi a nuove sfide e nuove situazioni e il momento personale che vive è nel complesso sereno, si direbbe una sorta di quiete prima della tempesta.

Parlavo con delle persone, di cazzate però tipo dove vivevo prima e dove vivo ora, erano tutti molto interessati. Mi offrirono anche un caffè, squisito fra l’altro. Raccontato così non è interessante ma nel sogno lo era.
Tutto il racconto si concentra, ancora, su pochissimi elementi che, in mancanza di altri elementi a distrarre assumono una importanza fuori del comune. Ecco perciò che le chiacchiere di circostanza diventano osservazioni attente, e un caffè assume ed amplifica il senso del sapore. Apro una piccola parentesi su questo punto perché nei sogni normalmente il senso del gusto è letteralmente assente. Al contrario in questo racconto si sottolinea la sensazione piacevole del gusto legata al caffè. Il caffè ha con sé un carico si significati onirici non indifferenti. In questo contesto mi soffermerei sul gesto che l’offerta del caffè rappresenta. Il vedersi offerta la nera bevanda è la traduzione di una spinta da parte di una persona di sostegno. Significa che qualcuno spinge il soggetto a darsi una mossa, una sferzata di energia, un pizzico di incoscienza per fare un salto più in là. Il presagio è positivo. Le cose andranno bene, basta solo un pizzico di coraggio per saltare.

C’era un tizio fra queste persone che mi tartassava di domande su pratiche spirituali e religiose. Ed io non facevo che spiegargli che non seguo alcuna religione.
Poi mi sono trovata di nuovo in una casa che frequento spesso nei miei sogni e che mi spaventa sempre. Tuttavia stavolta non avevo paura, non pensavo ad entità, mostri, sangue, fuoco, pensavo solo che dovevo aprire le finestre e sollevare le tapparelle.

Una ambientazione a quanto pare già nota in ambito onirico a chi racconta il sogno: può esser vista come una sorta di tempio oscuro dove l’inconscio manda a fare i conti con le proprie paure (si parla infatti di entità, mostri, sangue, fuoco… tutti elementi legati al pericolo ed alla paura). Un posto quindi dove la mente razionale ricaccia i propri problemi e i propri timori per tenerli sotto controllo e fare in modo che non vadano ad influenzare la vita di tutti i giorni.
Ma questa volta il soggetto è sereno, e invece di restare tra le paure ha la forza di aprire le finestre e far entrare luce ed aria: lo sanno anche i bambini che con la luce i mostri vanno via, e spesso quello che ci fa paura alla luce si rivela solo una svista alimentata dalla fantasia. Tradotto e trasferito all’interpretazione del sogno è chiaro il messaggio: la tua paura è nella realtà più frutto di una paranoia che un pericolo reale. Nel momento in si trova la forza per affrontala ci si accorge è di gran lunga meno difficile e meno pericolosa di quanto la mente ha elaborato, pensato e ingigantito per tanto tempo.

Nelle stanze c’erano giochi ovunque e dicevo a queste persone (quelle che erano con me nella fila) che i miei figli non ci giocavano più e potevano prenderli se volevano per i loro.

Questi elementi ci dicono qualcosa in più sul problema intorno a cui probabilmente ruota il sogno. Si tratta di qualcosa che si ha timore di lasciare andare, qualcosa di vecchio e ormai inutile se non pesante da seguire/portarsi dietro, e che non si lascia per timore di deludere qualcuno o semplicemente per non affrontare l’attimo pesante dell’abbandono. Dal sogno è però chiaro che tutto è compiuto, che il momento è propizio e che il sognante è pronto a voltare pagina.

Mi sono avvicinata ad una porta finestra con la tapparella abbassata. C’era talmente tanto vento che la terra rossa entrava da sotto, così non ho aperto quella ma una accanto. Ma il cordino della tapparella era rotto, ne apro un’altra ancora ed entra il sole, senza vento. E su un tavolino “appare” un porta foto con una foto di 3 persone: una donna, un uomo ed un bimbo tutto sorridenti ed abbracciati.
Ultimi elementi del sogno che arricchiscono la nostra interpretazione, la chiave di volta del problema è prendersi del tempo per effettuare una scelta oculata e dettata da una valutazione seria. Prendere consapevolezza di ciò che si andrà a scegliere e responsabilità per ciò che si lascia indietro. Ma il monito è che la valutazione non sia più una scusa per temporeggiare ancora. Il momento è propizio.