The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Laguz

L’oceano appare infinito agli uomini

quando l’imbarcazione su cui si avventurano oscilla,

e onde e flutti li atterriscono

quando non riescono a dominarli.

(Antico Poema Anglosassone)

 

Graficamente Laguz è costituita da un tratto verticale dalla cui sommità origina un semitratto obliquo discendente verso destra. Rappresenta simbolicamente un getto d’acqua, una cascata, ma è stata associata anche alla prua della drakkar, un’imbarcazione vichinga, nell’atto di solcare il mare.

Per comprendere Laguz è necessario immergersi nell’elemento acquatico, osservarlo nei suoi diversi aspetti, nelle sue differenti forme e momenti. Troviamo la Runa nella forza delle cascate e nella violenza dell’onda, così come nella perseveranza della goccia che corrode silenziosa la roccia, e nella sinuosità con cui si introduce tra le fessure superando ostacoli e barriere; è la ciclicità delle maree e l’eterno scorrere, il fluire e il trasformare. Nella sua accezione nutritiva, essa manifesta l’energia delle acque primordiali del Niflheimr, portatrici di quel potenziale vitale che, attraverso l’azione del ghiaccio e l’energia del fuoco, può realizzarsi e manifestarsi sul piano materiale; è il mare brulicante di pesci, il liquido amniotico che culla il bambino nel grembo materno, la corrente che conduce le navi verso il porto sicuro oltre la tempesta.

Allo stesso modo, però, Laguz è l’onda che si abbatte implacabile sulla costa portando devastazione, il maelström che ingoia le imbarcazioni durante la tempesta, il fiume che separa il mondo dei vivi da quello dei morti.

Ancora, l’acqua è, nel mito norreno, fonte di saggezza e legata al destino del mondo: è nel pozzo di Mimir che Odino sacrifica il suo occhio per abbeverarsi di conoscenza, ed è presso il pozzo di Urd, tra le radici di Yggdrasil, che le Norne stabiliscono le leggi e le sorti dei viventi.

Laguz è quindi introspezione, contatto con l’inconscio, viaggio attraverso la dimensione più profonda del nostro essere, Runa di nascita e morte, rigenerazione e distruzione e, pertanto, di passaggi e iniziazioni. Il potere di cui è portatrice è fortemente recettivo, appartiene al mondo delle emozioni, si manifesta nella capacità di vedere oltre le barriere del percettibile, di discernere il vero dalle illusioni, e in questa accezione ha un forte legame con le pratiche divinatorie.

Durante un lancio, se ricevuta dritta, indica pienezza emotiva e relazionale, sentimenti che riescono a valicare ostacoli e barriere, contatto col proprio inconscio e introspezione, mentre se capovolta manifesta quegli aspetti di incontrollabilità e imprevedibilità di cui è portatrice. In posizione speculare si riferisce principalmente all’ambito magico e manifesta la capacità di guardare la realtà attraverso il velo dell’illusione e della materialità.

 

SCHEMA DI LAGUZ

Altri nomi: Laaz, Logr, Lagu

Polarità: femminile

Valore letterale: L

Valore numerico: 21

Elemento: acqua

Colore: turchese

Periodo: 29 aprile ore 12.00/ 14 maggio ore 17.59

Minerali: perla, ghiaia di fiume, opale

Metalli: argento

Vegetali: salice, melo

Olio essenziale: finocchio dolce