The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

L'Albero della Vita



A cura di Joel
 

L'ALBERO DELLA VITA
 

Con il termine Cabala (Kabbalah, Qabala, QBL etc..) si intende un sistema mistico teorico e pratico originatosi presumibilmente intorno ai primi secoli dell'era moderna e sviluppatosi nei secoli successivi. La sua storia ripercorre quella di molte altre dottrine esperienziali mistiche e deve i suoi natali alle pratiche di carattere sciamanico codificate intorno al I secolo in Palestina con il nome di Merkavah. Attraverso il contatto con la cultura europea l'importanza e il significato di questo sistema magico sono sbocciati nel tempo, consolidandosi nel XII secolo in una forma non molto diversa da quella che conosciamo ora, sviluppando un intricato sistema teosofico e cosmogonico che entro il XVI secolo era diventato un punto di riferimento importantissimo per la filosofia occulta dell'epoca, arrivando quasi a scindersi dalle sue origini ebraiche in una crociata a fasi alterne non dissimile da quella combattuta dalla Chiesa ufficiale contro le pratiche di "magia cristiana". Non è chiaro quanto e come la Cabala abbia influenzato l'occultismo europeo, ma sono evidenti le connessioni tra di essa e la magia rituale fiorita nel medioevo, che vede in testi di origine ebraica i suoi capisaldi. Ed è proprio attraverso questo collegamento con la magia rituale che la Cabala arriva fino a noi, passando per il crogiolo sincretistico della Golden Dawn e del suo ordine ristretto e perdendo nel processo quella parte pratica ed esperienziale che ne rappresentava il cuore, operazione che ha lasciato in molti occultisti moderni l'idea che la Cabala si riduca a una materia puramente teorica.
In questo processo ha giocato un fattore importante anche il movimento che ha portato alla codifica della stregoneria moderna, che prendendo ispirazione in larga parte proprio dal substrato occulto medievale, ha pescato a piene mani nelle pratiche di magia rituale e nella teoria Cabalistica.
Nonostante i punti di contatto con queste discipline però le ormai lontane origini ebraiche della Cabala sono spesso uno scoglio insormontabile per molti pagani moderni che avendo rigettato completamente qualsiasi genere di monoteismo rifiutano anche quello che è a tutti gli effetti un sistema magico e mistico indipendente da qualsiasi credo o religione.

Alla base della Cabala moderna esistono tre concetti fondamentali: coscienza, forza e forma. Attraverso questi tre concetti è infatti teoricamente possibile riassumere a livello astratto tutti i processi di cambiamento ed evoluzione possibili.

Per poter operare un cambiamento abbiamo bisogno di una forza che agisca su una situazione esistente e di una forma che modelli la forza per ottenere il risultato desiderato.

è possibile esemplificare in due tipi di immagine questo modello: in uno le forze naturali (gravità, pressione, etc.) sono costrette in una forma dalle leggi fisiche che le governano; come ad esempio una frana, o la lenta trasformazione del carbone in diamante. Nel secondo caso la forza viene rappresentata da un desiderio o una pulsione umana e la forma è provvista dal complesso sistema di leggi, usanze e norme che regolano le interazioni tra persone, come ad esempio una partita a carte, in cui le volontà dei giocatori di vincere sono costrette dalle regole del gioco, o il desiderio di possedere qualcosa, limitato dalle condizioni economiche dell'acquirente e dall'offerta di mercato.
 

 


Nonostante la somiglianza tra questi due modelli sia solo metaforica i cabalisti li equiparano, facendo risalire in entrambi i casi forza e forma ad un primo motore che, in mancanza di una parola migliore, definiremo coscienza o consapevolezza; qualsiasi definizione si tenti di dare di questo fenomeno è destinata a tornare al punto di partenza (per verificarlo è sufficiente cercare il termine nel dizionario o su wikipedia), per poter discutere della consapevolezza dobbiamo quindi affidarci alle forme che essa prende, gli stati di coscienza, e per poter capire questi ultimi è necessario esperirli personalmente, ed è qui che entra in gioco la pratica cabalistica.

 

 

 

 


Secondo la Cabala alla base di forza e forma sta il cosiddetto primo principio di coscienza, all'interno del quale sono presenti sia l'energia che causa un cambiamento, sia il potenziale per incanalare quell'energia in maniera definita. In questa interpretazione alla base dell'energia e della materia starebbe una scintilla primordiale e inconoscibile che per comodità abbiamo chiamato coscienza, ma che altrove è conosciuta come il divino, il Tutto o l'Uno. Non una sola divinità quindi ma il concetto stesso, l'archetipo divino sarebbe racchiuso nel mistero della coscienza che si "raddensa" fino a diventare ciò che chiamiamo materia.
Per comprendere la coscienza però abbiamo detto che è necessario esperirla, ed è qui che entra in gioco la sfera personale, il microcosmo. Quando inseriamo in questo schema la consapevolezza di sé infatti esso si sdoppia creando due schemi che sono il riflesso l'uno dell'altro.

 

La consapevolezza di sé genera dunque quattro nuovi stati che sono riconducibili a quelli che abbiamo visto finora, la consapevolezza della coscienza, la consapevolezza della forza, la consapevolezza della forma e la consapevolezza della materia. Questi stati hanno, a differenza degli stati primordiali che abbiamo affrontato finora, una manifestazione specifica.
La cosiddetta consapevolezza della coscienza si manifesta nel Sé, il proprio senso di importanza e di auto-sacrificio; la consapevolezza della forza si manifesta con emozioni, sentimenti e pulsioni; la consapevolezza della forma si manifesta con tutto ciò che utilizziamo per dare forma alle emozioni ed ai sentimenti, nello specifico ragione e linguaggio; infine la consapevolezza del mondo fisico si manifesta nei nostri sensi, la percezione, l'immaginazione e tutti gli istinti primordiali che ci permettono di sopravvivere. Questo modello però ancora non è completo, la capacità intrinseca della coscienza di darsi una struttura e diventare qualcosa di fisico vista nella lente dell'autoconsapevolezza porta alla percezione della limitatezza delle cose, dei loro confini e, allo stesso tempo della possibilità di creazione di nuove forme. A sua volta questa percezione crea una tendenza a vedere il mondo in termini di dualismi (tempo e spazio, noi e loro, bene e male, io e il divino) che funziona da barriera tra la coscienza di sé e la coscienza universale.

 

 


Queste dieci emanazioni della coscienza e i sentieri che le collegano formano il cosiddetto Albero della Vita cabalistico che può essere interpretato a seconda del punto di vista come la riproduzione schematica degli aspetti che compongono il divino, una mappa degli stati di coscienza o più semplicemente una struttura in stile chakra del corpo metafisico.

Ognuna di queste emanazioni, che vengono dette Sephirot (dall'ebraico cifre, numeri) ha un titolo e delle caratteristiche ben precise che la ricollegano ai diversi modi di interpretare lo schema dell'Albero. Si tratta a tutti gli effetti di un sistema di corrispondenze che ci permette di comprendere meglio ogni livello e di utilizzare questa conoscenza in maniera pratica.

1 - KETHER - Corona

Attribuzione Celeste: Nettuno/Plutone/Primum Mobile
Colore: Bianco luminoso
Illusione: Conseguimento
Qualità positiva: Conseguimento
Qualità negativa: -
Esperienza Spirituale: Congiunzione con il Divino
Nome Divino: Eheieh

Kether corrisponde a ciò che abbiamo chiamato la coscienza universale, nel microcosmo rappresenta il nostro collegamento ad essa, è il punto infinito da cui si dipartono tutte le altre emanazioni, il trascendente reso immanente, contiene ogni cosa in potenza ma non è nessuna di esse. Può essere paragonata al Tao, che non può essere detto ma può essere mostrato, e proprio come il Tao al suo interno possiede una polarità che però non lo identifica direttamente.

2 - CHOKMAH - Saggezza

Attribuzione Celeste: Urano/Nettuno/Lo Zodiaco
Colore: Bianco, Grigio, Argento
Illusione: Indipendenza
Qualità positiva: Bene
Qualità negativa: Male
Esperienza Spirituale: Visione del Divino
Nome Divino: Jah
Chokmah è la parte maschile di Kether resa manifesta, rappresenta l'energia che causa il cambiamento e corrisponde alle divinità maschili celesti. Il suo simbolo è il fallo che continuamente eiacula nell'utero di Binah.

3 - BINAH - Comprensione/Intelligenza

Attribuzione Celeste: Saturno
Colore: Nero
Illusione: Morte
Qualità positiva: Silenzio
Qualità negativa: Inerzia
Esperienza Spirituale: Visione del dolore
Nome Divino: Elohim

Binah è la parte femminile di Kether resa manifesta, rappresenta il potenziale strutturale, la madre di tutte le forme, e corrisponde alle divinità femminili ctonie. Il suo simbolo è l'utero, la coppa, il calderone e l'immagine è quella del mare primordiale dal quale tutti proveniamo.

4 - CHESED - Compassione/Amore

Attribuzione Celeste: Giove
Colore: Blu/Arancione
Illusione: Ragione
Qualità positiva: Umiltà ed obbedienza
Qualità negativa: Tirannia, ipocrisia, ingordigia
Esperienza Spirituale: Visione dell'amore
Nome Divino: El

Chesed (noto anche come Gedulah, magnificenza) è l'istinto di espansione, di creazione, di formazione ed è perfettamente rappresentato dall'anabolismo, l'insieme di processi all'interno del metabolismo che crea e energizza le molecole. Il suo corrispondente divino è Giove come re-padre degli dei e divinità creatrice.

5 - GEVURAH - Forza

Attribuzione Celeste: Marte
Colore: Rosso
Illusione: Invincibilità
Qualità positiva: Coraggio ed energia
Qualità negativa: Crudeltà
Esperienza Spirituale: Visione di potere
Nome Divino: Elohim Givor

Gevurah è il perfetto contrappunto di Chesed, il catabolismo, il distruttore della forma, la forza attiva che termina i processi. La divinità corrispondente è Marte, in veste non solo di guerriero ma anche di protettore. L'essenza di Gevurah infatti non è la sua funzione distruttrice, bensì la sua capacità di sostenere e proteggere.

6 - TIPHERET - Bellezza

Attribuzione Celeste: Sole
Colore: Giallo
Illusione: Identificazione
Qualità positiva: Devozione alla Grande Opera
Qualità negativa: Orgoglio
Esperienza Spirituale: Visione di armonia, conoscenza e conversazione con il Santo Angelo Custode
Nome Divino: Aloha Va Daat

Tipheret può essere visto come il diretto riflesso di Kether, ha forti corrispondenze solari, collegate alle divinità che ogni anno muoiono e risorgono per portare la luce al mondo. è la scintilla divina all'interno di ognuno, il Santo Angelo Custode della Golden Dawn, o più semplicemente il nostro vero sé, raggiungibile solo con il sacrificio del nostro io.

7 - NETZACH - Vittoria/Risolutezza

Attribuzione Celeste: Venere
Colore: Verde
Illusione: Proiezione
Qualità positiva: Altruismo
Qualità negativa: Egoismo
Esperienza Spirituale: Visione di bellezza trionfale
Nome Divino: Jehovah Tzabaoth

Netzach è la Sephira connessa con le forze di Venere, e in quanto tale ha una forte connessione con la passione, i desideri e le emozioni e tutti gli incomunicabili stati di coscienza che influenzano le nostre azioni e sensazioni. Netzach è la lente attraverso la quale la nostra energia vitale viene concentrata, riflessa e divisa rendendo manifeste non solo tutte le infinite sfumature di umore ma anche i nostri desideri e necessità.

8 - HOD - Splendore/Gloria

Attribuzione Celeste: Mercurio
Colore: Arancione/Blu
Illusione: Ordine
Qualità positiva: Onestà
Qualità negativa: Disonestà
Esperienza Spirituale: Visione di splendore
Nome Divino: Elohim Tzabaoth

Hod, direttamente di fronte a Netzach sull'Albero, è il suo elemento complementare. Questa Sephira, manifestazione della ragione e della comunicazione, come il suo nume corrispondente Mercurio presiede al linguaggio, alla concettualizzazione, all'astrazione ed alla logica, è la nostra mente analitica, contrapposta e assolutamente inscindibile dalla mente emotiva di Netzach.

9 - YESOD - Fondamento

Attribuzione Celeste: Luna
Colore: Viola
Illusione: Sicurezza
Qualità positiva: Ricettività, percezione
Qualità negativa: Ozio
Esperienza Spirituale: Visione del Meccanismo Universale
Nome Divino: Shaddai El Chai

Il fondamento a cui fa riferimento il nome di Yesod è l'infrastruttura che serve da interfaccia e da scheletro per il resto dell'Albero della Vita. Una sostanza che dando forma alla realtà è più malleabile, più elastica della realtà stessa. Quest'energia o sostanza è stata chiamata in varie epoche e in diverse tradizioni Luce Astrale, Etere o Akasha. Le divinità femminili lunari sono attribuite a questa Sephira suggerendo un mutare costante ed una correlazione con l'istinto e l'inconscio.

10 - MALKUTH - Regno

Attribuzione Celeste: Terra
Colore: Marrone (citrino, rosso ruggine, verde olivastro e nero)
Illusione: Materialismo
Qualità positiva: Perspicacia
Qualità negativa: Avarizia, inerzia
Esperienza Spirituale: Visione del Santo Angelo Custode
Nome Divino: Adonai ha Aretz

Malkuth significa letteralmente regno ed è l'emanazione nella quale culminano le trasformazioni attraverso cui l'energia pura della coscienza divina deve passare prima di solidificarsi nell'universo fisico. Malkuth è rappresentata da Madre Terra, l'anima mundi o Shekinah, il divino nella materia.

 

 


Bibliografia:
Colin Low: A Depth of Beginning: Notes on Kabbalah
Israel Regardie: A Garden of Pomegranates - Llewellyn Publications
Frater Barrabbas: Guida alla Qabalah Magica - Venexia Edizioni
Donald Micheal Kraig: Modern Magick - Llewellyn Publications
Israel Regardie: The Tree of Life - Llewellyn Publications