Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
A cura di Lyrio Baelfire
Ormai è ufficiale: l’autunno è ufficialmente arrivato. Anche se le temperature non sono tipicamente settembrine, possiamo iniziare a intravedere i primi segni autunnali come le giornate più corte, le foglie degli alberi che iniziano a ingiallire e la maturazione dei frutti tipici di questa stagione.
Melograni, uva, zucche e castagne cominciano a comparire nelle bancarelle dei mercati e nei supermercati già alla fine di agosto, quasi ad annunciare che l’estate sta volgendo al termine. In particolare i fichi sono uno degli ultimi regali dell’abbondanza estiva e racchiudono in loro tutta l’energia della seconda mietitura che noi neo-pagani chiamiamo Mabon.
La focaccia come simbolo di Mabon
Mabon è la seconda delle tre feste del raccolto insieme a Lammas e Samhain, e come tale porta con sé il senso di sacrificio e di perdita, celebrando però l’abbondanza dei frutti raccolti in estate, quasi a esorcizzare la sterilità dell’inverno in arrivo. Il grano e tutte le sue derivazioni sono quindi centrali in queste celebrazioni, ma non tutti hanno il tempo o la tecnica per preparare il pane, alimento simbolico per eccellenza.
La focaccia, tuttavia, è molto più semplice da preparare e condivide con il pane il simbolismo sacro e magico dei lievitati. La focaccia inoltre è molto famosa in Italia specialmente nelle sue varianti (genovese, barese, messinese, materana…) e il suo nome deriva dal latino focus che richiama la sua cottura nel focolare. Questo la rende, in mia opinione, molto più adatta per i neo-pagani italiani che vogliono incorporare la propria tradizione culinaria in rituali di stampo tipicamente anglosassone.
L’aggiunta dei fichi, oltre che rendere questa ricetta ancora più gustosa e deliziosa, infonde perfettamente le energie del periodo.
Per prepararla avremo bisogno di una buona farina “forte”, cioè alta in proteine (almeno 13-14%) e con una buona resistenza alla lievitazione. La farina generica 00 non va bene, lasciamola alla preparazione di dolci e pastelle.
Su alcune confezioni di farina potete trovare la lettera “W” seguita da un numero: questa è l’indicazione della forza della farina, più è alta e più l’impasto può essere idratato o fatto lievitare per più tempo. Altro ingrediente cardine è il lievito madre, ma non tutti lo possiedono… per questo oggi vedremo solo il procedimento più “basic” in modo che sia alla portata di tutti.
Impasto base con lievito di birra (idratazione 65%)
Ingredienti
Procedimento
Questa focaccia si mantiene fragrante per due giorni se conservata in un sacchetto di carta quando ancora tiepida, altrimenti si può congelare in un contenitore ermetico e resta buona fino a un mese. Se la preparate per il sabba, però, non credo che durerà così a lungo!
Lo so, i lievitati possono mettere un po’ in soggezione, ma vi assicuro che più pane o focaccia farete, più sarà semplice. Se inizierete a sperimentare, riprenderete contatto con una tradizione antica e sacra, legata indissolubilmente ai culti della terra che ci hanno preceduto. Eccitante, non trovate?
Per altre foto e ricette potete seguirmi sul mio canale Instagram!
Felice Mabon a tutti! )O(