The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Il ragazzo mago

Mi trovavo su una banchina e davanti a me c’era un ragazzo che teneva in mano una collana con tre ciondoli: un pendolo di pietra (opale di fuoco azzurro), un pentacolo e un teschio. Questa collana lui la utilizzava per incantare delle persone obbligandole a fare quello che voleva lui. Ad un certo punto, non ricordo perché, il ragazzo butta la collana in mare e io dopo aver gridato “NO” mi butto a mia volta per cercare di recuperarla, ma essendoci anche l’acqua sporca non riesco a trovarla. Nel sogno ero abbastanza spaventata e inquieta.

 

Mi trovavo su una banchina e davanti a me c’era un ragazzo che teneva in mano una collana con tre ciondoli: un pendolo di pietra (opale di fuoco azzurro), un pentacolo e un teschio.
L’ambientazione del sogno è superficialmente accennata. Non abbiamo alcuna informazione su questa banchina per cui non possiamo reperire lo stato d’animo iniziale in cui si svolge l’esperienza onirica.
La figura del ragazzo, dai pochi elementi descritti, sembra sconosciuta al soggetto, per cui non vi sono evidentemente legami emozionali o affettivi. Tutto dunque si concentra nella collana che egli ha tra le mani.
La descrizione corrisponde in maniera piuttosto chiara ad un amuleto tipico delle religioni animiste.
Mi limito a riportare alcuni cenni sul simbolismo piuttosto conosciuto del numero 3.
Il Tre, per i Celti è considerato il numero perfetto, triplice manifestazione del Dio Unico, Forza, Saggezza e Amore. La Triade o Hung, come viene definita nei territori della Cina, rappresenta il Cielo, la Terra e l’Uomo. Accenniamo anche al cristianesimo, che basa tutta la propria struttura di potere divino sul numero tre, ovvero il concetto di Dio “uno e trino” con Padre, Figlio e Spirito Santo.
Spostando l’attenzione sulle forme dei ciondoli possiamo tracciare una linea di connessione e continuità tra i tre.
Pendolo in opale, o opalite.
Il pendolo è un potente strumenti di divinazione e di assestamento di energie.
L’opalite in particolare è conosciuta, con il suo colore candido e cangiante che varia da belle tonalità bianche ad azzurrine, per essere un cristallo molto vicino alle sfere angeliche, parliamo in questo caso alla figura angelica positiva, di matrice cattolica, per intenderci.
Il pentacolo, quale che sia la religione o il periodo storico di riferimento, denota comunque un fortissimo potere esoterico, ed è per forza di cose legato all’immagine del mago o della strega.
Il teschio è associato, più che alla morte, alla sfera negativa delle energie, dunque assimilabile alle sfere demoniache ed al lato oscuro delle energie e del lavoro magico.

Se osservato sotto questo punto di vista, la collana in mano al ragazzo del sogno è una perfetta rappresentazione onirica di colui che vive la sua vita a contatto costante e con lo studio delle pratiche magiche: l’equilibrio in costante oscillazione tra le energie positive, leggere e quelle pesanti/negative.

Questa collana lui la utilizzava per incantare delle persone obbligandole a fare quello che voleva lui.
Dunque è evidente l’utilizzo di questo amuleto creato dal “mago” per operare sulla volontà altrui. Non è chiaro come il soggetto sognante abbia questa conoscenza ma ciò che non ha alcun dubbio è che il comportamento del ragazzo in questione non sia condiviso da chi sogna.

Ad un certo punto, non ricordo perché, il ragazzo butta la collana in mare e io dopo aver gridato “NO” mi butto a mia volta per cercare di recuperarla, ma essendoci anche l’acqua sporca non riesco a trovarla.
Nel sogno ero abbastanza spaventata e inquieta.

L’amuleto viene gettato in mare. Si direbbe, con un minimo di conoscenze esoteriche, che abbia fatto il suo corso, ovvero compiuto l’intento con cui era stato “legato”. In altre parole l’oggetto ha portato i risultati per cui era stato creato.
La scelta di un corso d’acqua porterebbe a pensare che l’incanto fosse indirizzato alla sfera emozionale/sentimentale della persona su cui “canalizzare” le energie.
Il NO urlato dal soggetto sognante è leggibile come un tentativo di cambiare il corso del cose, prima che sia troppo tardi. Di interferire cioè con la volontà magica del ragazzo mago.
L’approccio però è sbagliato, ed è proprio qui il nodo onirico da sciogliere.
La persona protagonista del sogno cerca di risolvere un problema di tipo sottile/energetico proponendo una soluzione sul piano “fisico/materiale”, per cui nonostante il problema non sia il suo saper nuotare o restare a galla, l’acqua “sporca” le impedisce di ritrovare il manufatto.
E qui si aggiunge l’unico elemento emozionale riportato dal sognante,
Inquietudine e spavento.

Il lavoro con l’Acqua, che smuove dubbi, timori e ferite lasciate sedimentare è quindi, come in buona parte dei viaggi onirici, il perno del discorso interpretativo.

Il messaggio del sogno è piuttosto chiaro e forte: la condizione attuale della vita di chi sogna presenta un ostacolo che non viene affrontato con il giusto mezzo, portando ad un continuo e frustrante dispendio di energie a vuoto.
Probabile che si debba ricercare un sostegno ed un contributo sul piano energetico dunque, prima che su quello materiale, qualche che sia la materia in questione.
 

Non ho idea se la persona sognante lavori con le energie ma il blocco da sciogliere credo che abbia bisogno di una direzione del genere.
Quindi consiglio di fermarsi un attimo, fare il punto della situazione, e cercare di capire le falle energetiche da recuperare e su cui lavorare, probabilmente nella sfera sentimentale o emozionale.