Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
Inno a Savitar
1. Gli illuminati aggiogano la mente
ed i pensieri alla deità radiosa,
al vasto, al luminoso in
coscienza;
solo conoscitore dell’intero
manifestarsi della conoscenza,
egli è il solo ordinatore del rito
in ogni parte. Grande è la lode
di Savitar, divinità creatrice.
2. Tutte le forme sono dei vestiti
che il Veggente indossa per
foggiare
per la creatura duplice e
quadruplice
il bene e la beatitudine. Savitar
con la sua luce raffigura il nostro
mondo celeste; egli è il supremo
desiderabile, ampia è la luce
del suo splendore al giunger
dell’aurora.
3. In questa marcia tutti gli altri
dei
nella loro vigoria la grandezza
seguono di questa divinità.
Questo è il luminoso dio Savitar
la cui forza e grandezza ha
misurato
i nostri mondi terrestri di luce.
4. Ma anche tu, o Savitar, ti rechi
nei tre mondi risplendenti del
cielo
e ti palesi nei raggi del Sole,
da entrambi i lati avvolgendo la
Notte;
Mitra divieni, o deità, con le
stabili
leggi di Verità che gli
appartengono.
5. E solo tu possidei il potere
di creazione e divieni
accrescitore,
o dio, sul tuo sentiero
procedendo,
illumini l’intero divenire.
Syavasvah, o Savitar, ha stabilito
l’affermazione della tua deità.
(Rg Veda 5-80)