Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
Quale vita senza Afrodite d'oro?
Quale vita, che dolcezza senza Afrodite d’oro? Meglio morire quando non
avrò più cari gli amori segreti e il letto e le dolcissime
offerte, che di giovinezza sono i fiori effimeri per gli uomini e le donne.
Quando viene la dolorosa vecchiaia che rende l’uomo bello simile al
brutto, sempre nella mente lo consumano malvagi pensieri. Né più s’allieta guardando la luce del sole, ma è odioso ai
fanciulli e sprezzato dalle donne: tanto grave volle Zeus la vecchiaia.
Al modo delle foglie che nel tempo fiorito della primavera nascono e ai raggi
del sole rapide crescono, noi simili a quelle per un attimo abbiamo diletto del fiore dell’età, ignorando il bene ed il male per dono dei
Celesti. Ma le nere dee ci stanno sempre a fianco, l’una con il segno
della grave vecchiaia, e l’altra della morte. Fulmineo precipita il
frutto di giovinezza, come la luce d’un giorno sulla terra. E quando il suo tempo è dileguato è meglio la morte che la vita.
(Mimnermo – Frammenti 1, 2)