Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
Capitolo 6: Il Viaggio Sciamanico – Partire, giungere e tornare: tecniche e strumenti
Ora che abbiamo approfondito le motivazioni che portano al Viaggio e i luoghi che è possibile visitare, siamo pronti a partire. Passeremo in rassegna tutte le tecniche e gli strumenti accessori utili alla pratica, ma tenete a mente che nulla di tutto ciò è necessario: ridotto all’osso, il Viaggio Sciamanico necessita solamente di una traccia musicale di tamburo, battuto a preciso ritmo regolare, e un posto comodo dove sdraiarsi senza problemi di temperatura (troppo caldo o troppo freddo) o di interruzioni esterne. Dal momento che siamo Sciamani Urbani, non è necessario nemmeno che ad accompagnarvi sia un collega munito di tamburo sacro: si tratta senz’altro di una condizione di privilegio, ma in mancanza di esso è possibile reperire delle tracce preregistrate appositamente per i Viaggi Sciamanici. Durano mezz’ora circa e contengono solamente il suono di tamburo battente, che nell’ultimo minuto si fa più rapido (per segnalare al viaggiatore che è il momento di tornare indietro). Se ne sentite il bisogno, potete anche far precedere la traccia da una musica che vi aiuti a rilassarvi prima di partire.
Tra gli oggetti che vi possono tornare utili e che tradizionalmente vengono utilizzati (ma che, ripeto, non sono per nulla necessari) c’è il telo rituale, messo a terra a rappresentazione dello spazio sacro. è utile anche avere una benda – anch’essa rituale, quindi utilizzata esclusivamente per i Viaggi Sciamanici – da mettere sugli occhi nel momento della partenza; la benda è uno dei simboli del passaggio da questa dimensione al Mondo di Sotto: prima si trova sulla fronte, a coprire il terzo occhio, poi scende sugli occhi fisici, a simboleggiare la chiusura dei sensi “ordinari” e l’apertura degli “altri occhi” e degli altri sensi. Se poi volete e possedete uno strumento rituale, potete suonarlo a simbolo dell’inizio della pratica. Molti tracciano attorno al telo un cerchio con il sonaglio, per svegliare gli Spiriti e ricevere protezione per il corpo che rimane nel piano fisico; tracciare il cerchio sacro ricorda la tradizione neo-pagana, ma importante è che non venga fatto in questa sede con l’intento di creare un confine, uno spartiacque con l’esterno: il Viaggio è tale proprio in quanto è libertà di movimento verso l’esterno e verso gli altri piani, per cui segnare un confine prima di partire sarebbe controproducente.
Un altro accorgimento che può aiutare la connessione con l’antico rituale è la presenza del fuoco: si può accendere una candela, a simboleggiare un punto di luce da cui si parte e che aiuta lo spirito a ritornare nel corpo e nel Mondo di Mezzo.
Altri oggetti che possono tornare utili li trovate elencati nel capitolo 4 sugli Oggetti di Potere. In ultima analisi, per coloro che vogliono amplificare il senso sacrale del Viaggio Sciamanico, è possibile osservare un periodo di digiuno (mi affido al vostro buonsenso: evitate situazioni che possano nuocervi!); io, ad esempio, prima di affrontare un Viaggio passo in genere ventiquattro ore mangiando solo frutta e verdura senza condimenti e bevendo acqua: in questo modo il mio corpo si purifica, la concentrazione aumenta e il rituale assume un significato più grande (è anche un’occasione di disintossicazione e di riconnessione più profonda con ciò che è naturale).
Sdraiatevi comodi, quindi, e rilassatevi. Una posizione che aiuta la discesa è quella che i nativi chiamano “Posizione dell’Aquila”: supini, gambe leggermente divaricate e braccia leggermente divaricate (come foste una spiga di grano). Al partire della musica, portate consapevolmente la benda dal terzo occhio agli occhi fisici, scandendo chiaro nella vostra mente l’intento per cui state per partire e lasciando i vostri sensi amplificarsi. Per aiutare ulteriormente la discesa, potete adottare il cosiddetto “Respiro di Fuoco”: è una respirazione particolare che si ottiene inspirando due volte in rapida successione con il naso e poi espirando profondamente con la bocca; è un ulteriore segnale per il vostro corpo e la vostra mente che state “cambiando canale”. In qualunque momento doveste sentire durante il Viaggio che la concentrazione sta svanendo o vi sentite riportati nel Mondo di Mezzo, riprendete il Respiro di Fuoco finché non ritornate di nuovo dentro.
La prima parte del viaggio viene aiutata dalla visualizzazione: recatevi con lo spirito in un luogo sicuro, tranquillo, in cui vi sentite protetti. Da qui troverete un varco, un passaggio che si insinua nelle profondità della terra. Ricordate che il Viaggio Sciamanico non ha nulla di logico e razionale: le situazioni, i luoghi, il tempo, possono succedersi in maniera imprevista e bizzarra… Lasciate che le cose accadano, non fermatele: semplicemente, vivetele. Il tunnel/passaggio sotterraneo vi porterà a fondo per un po’, fino a che non incontrerete un’apertura, che in genere è descritta come una porta di luce intensa: varcata quella, sarete nel Mondo di Sotto. Da qui la mia guida finisce, e comincia il vostro percorso personale.
Per portarvi un esempio, i miei Viaggi hanno spesso come luogo iniziale il mio letto: mi infilo sotto le coperte, e improvvisamente sono dentro un tunnel di terra e radici che mi porta in basso; alle volte c’è addirittura un fiumiciattolo sotterraneo, che scorre in profondità. Ogni occasione è diversa, le cose possono cambiare di volta in volta, non turbatevi – e soprattutto, non lasciate che la mente vi condizioni. Scoprirete ben presto che le esperienze che si fanno nel Mondo di Sotto trascendono completamente la testa: essa si limita a decodificare e registrare gli stimoli che provengono da un’altra parte, da sensi completamente diversi.
Molti lamentano il fatto di “non vedere niente”: non è importante “vedere”. Ci sono persone che “sentono” il Viaggio con un senso che assomiglia più al tatto, altri che invece sentono suoni e rumori, altri ancora odori o sinestesie difficili da descrivere: come vi ho detto, non sono i sensi comuni a guidarvi; per cui apritevi all’ascolto di qualsiasi stimolo vi giunga, il tempo per razionalizzare il tutto lo avrete in seguito.
Se è il vostro primo Viaggio, avrete la necessità di trovare il vostro Animale Guida: non abbiate fretta, perché sarà lui a farsi riconoscere, in maniera inconfondibile. Potreste incrociare molti animali, molti dei quali possono anche aiutarvi o darvi indicazioni e consigli molto utili. Ma la vostra Guida è diversa: è come incontrare una parte di voi, potreste essere incerti inizialmente, ma una volta entrati in contatto ne avrete la certezza, lei stava aspettando proprio voi.
Ancora una volta, mi raccomando tenetevi alla larga dagli insetti nel Mondo di Sotto.
I Viaggi Sciamanici non hanno una durata di tempo canonica, tuttavia è accettata come tempo sufficiente la mezz’ora. Al termine di questa, il compagno che suona per voi (o la traccia in automatico) accelererà il ritmo della percussione: sarà per voi il segno di dover tornare indietro. Prendetevi il tempo per congedarvi dal vostro animale e lasciate che la naturale connessione col vostro corpo vi riporti indietro.
Eccoci tornati a casa. Un ultimo consiglio per chi dovesse trovare difficoltà a viaggiare: la visualizzazione e le tecniche qui descritte sono le stesse utilizzate dagli Sciamani di tutto il mondo nei secoli fino ad oggi, rappresentano quindi un canale naturale, inconfondibile, che una volta imboccato porta naturalmente al Mondo di Sotto. Può comunque succedere che si abbiano delle resistenze personali o dei blocchi che rendono il Viaggio difficoltoso: se proprio non doveste riuscire ma aveste comunque l’intenzione di procedere, vi consiglio di utilizzare il fiore di Bach Aspen: prendetene 4 gocce sotto la lingua in soluzione preparata prima di partire, oppure applicate due gocce pure sul terzo occhio e massaggiate.
Non mi resta che augurarvi bon voyage, a questo punto…
Nel prossimo capitolo parleremo ancora di Viaggio Sciamanico, affrontando delle applicazioni più specifiche legate al recupero dei pezzi di anima perduti e alla pratica di Caccia all’Anima.