Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
AD ELIO
Elio, di Giove figlio fulgente comincia a cantare.
Musa Callíope o Lungifulgente, dagli occhi rotondi.
Lui generava al figlio di Terra e d’Uranio stellato,
Iperïóne. Questi sposò la sua chiara sorella
Lungifulgente, che a lui generava bellissimi figli,
Aurora, rosee braccia, Selène dai riccioli belli,
ed Elio infaticato, ch’è simile in tutto ai Celesti,
ed ai mortali e ai Numi d’Olimpo la luce partisce,
sopra il suo carro movendo. Terribili fulgono gli occhi
di sotto all'elmo d’oro, scintillano lucidi raggi,
sfavillano da lui, d’intorno alle tempie, le chiome
lucide, ombreggiano giù dal capo l’amabile volto
lungi veggente, lampeggia sul corpo una fulgida veste,
fine lavoro, ai soffi del vento; e i gagliardi cavalli...
quando i cavalli e il carro dall’aureo giogo dirige
a vespro, dalle cime del cielo entro ai gorghi del mare.
Salve, o Signore, ti piaccia largirmi piacevole vita.
Incominciando da te, vo’ cantare le stirpi mortali,
dei Semidíi le cui gesta mostrarono agli uomini i Numi.