Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
Ansuz
A cura di Tara
E’ sorgente di tutte le lingue,
pilastro di saggezza e conforto per i saggi,
benedizione e gioia per i nobili
(Poema Runico Anglosassone)
Ansuz può essere definita come il soffio divino, l’energia vitale che anima il cosmo. E’il solenne verbo degli dei, la parola sacra che genera la vita. Incarna il potere di Odino nel suo antico aspetto triplice, rappresentato dalla triade fraterna: Odino, Vili e Vè. Andando a recuperare le radici etimologiche dei loro nomi, osserviamo come le forme protogermaniche fossero rispettivamente Wōdaz, Wiljô e Wῑha, traducibili come: furore estatico (ispirazione divinatoria e poetica), volontà (capacità di realizzare desideri e pensieri) e sacralità (potere spirituale). L’immenso potere di Ansuz contempla precisamente queste tre dimensioni.
Nel mito Norreno, fu proprio dall’espressione di questi tre principi divini che la prima coppia umana ebbe origine. Si narra, infatti, di come i tre Æsir dettero vita alla stirpe umana a partire da due alberi, che furono vivificati attraverso il dono del respiro vitale, della ragione e del movimento, e della forma e dei sensi. Fu così che da un frassino nacque Askr, il primo uomo, e da un olmo ebbe origine Embla la prima donna.
Ansuz è la Runa che riceve e detiene il potere spirituale, e che al contempo lo esprime e trasforma: lo veicola dalla fonte divina all’uomo, che attraverso l’atto magico e religioso né fa opera creativa.
In questi termini, rappresenta quindi tanto la parola degli dei, quanto l’atto di invocazione del sacerdote, il canto sacro ( galdr ) , il sacrificio, l’estasi profetica. E’ l’atto del sapiente che ha potuto ascoltare il verbo divino, e può agire nel mondo manifestandolo. A tal proposito, è interessante osservare la forma grafica di Ansuz, in relazione a quella di Fehu: entrambe sono costituite da una linea retta da cui originano due semitratti obliqui, che nei due glifi hanno però opposto orientamento: tutta l’energia, i doni, le benedizioni degli dei espresse da Fehu, vengono in Ansuz riversate verso gli uomini e manifestate attraverso di loro sulla terra.
La Runa può definirsi anche come l’azione dialogica tra gli uomini e gli dei, e nel culto norreno incarna lo stesso rapporto esistente tra le due parti: un legame che si tramanda attraverso la stirpe, di generazione in generazione, e che non può essere spezzato.
Durante un’estrazione Ansuz in posizione dritta rivela la necessità di mettersi in ascolto: invita a fare attenzione a quanto presente tutto intorno, e ad aprirsi al dialogo con gli dei e con noi stessi. Se capovolta avverte riguardo ad un blocco nel flusso comunicativo: siamo di fronte ad una chiusura, ad un ostacolo che impedisce di accogliere il messaggio; se la Runa si presenta in posizione speculare si riferisce alla pratica stregonica di tipo sciamanico.
SCHEMA DI ANSUZ:
Altri nomi: Oss,Ass; Os
Polarità: maschile
Valore letterale: A
Valore numerico: 4
Elemento: aria
Colore: blu cielo
Periodo: 13 Agoso ore 19.00/ 28 Agosto ore 23.59
Minerali: lapislazzulo, agata, zaffiro, acquamarina
Metalli: piombo
Vegetali: frassino, olmo; agaricus muscaria
Olio essenziale: chiodo di garofano