Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
A cura di Proue
Berillo
Il Berillo è uno dei miracoli naturali meno riconosciuti e meno valorizzati.
Cristallo purissimo, che assume colori a seconda della presenza di sostanze estranee, spesso viene confuso con il quarzo ialino, è il caso della Gosenite (o goshenite).
Quando nella cristallizzazione viene incluso del ferro, il berillo assume colorazione verde/blu e viene riconosciuto come Smeraldo), se è la volta dell'oro diventa giallo, prendendo il nome di Eliodoro, se del litio o del manganese, otteniamo del rosso/bruno, che prende il nome di Morganite.
I principali giacimenti di Berillo (nelle sue varie composizioni) si trovano in Colombia, Egitto, Austria e qualche zona mineralogicamente ricca degli Stati Uniti.
Il nome deriva dal termine greco "beryllos" con il significato di "preziosa acqua blu-verde del mare", e ancor prima della cristalloterapia, è stato apprezzato per l'estrazione del berillio, elemento fondamentale nell'industria moderna che viene usato nell'industria aeronautica e spaziale perchè è decisamente resistente ed ha una altissima conducibilità termica.
Questo elemento chimico è stato anche fonte di ispirazione di un racconto di Isaac Asimov (1920-1992) in cui una spedizione in visita su Troade, pianeta molto simile alla terra, finisce rovinosamente per intossicazione dei membri dell'equipaggio dovuta proprio alla alta concentrazione di berillio nell'atmosfera ospitante.
Il Berillo è legato anche ad una figura molto importante dell'esoterismo storico, tale John Dee.
Sembra infatti che, oltre ad utilizzare il famosissimo specchio di Ossidiana, Dee sperimentasse e affinasse le sue doti di chiaroveggenza anche attraverso lo studio e la meditazione davanti ad una sfera di Berillo (ritenuta per molto tempo di quarzo ialino).
La sfera, conservata nel British Museum, è stata rocambolescamente trafugata da un losco signore nel dicembre del 2014, che ha spaccato la teca che la conteneva portandosela via in corsa per 5 piani di scale ed uscendo dal portone principale del museo.
L'oggetto è stato ovviamente recuperato e rimesso al suo posto in brevissimo tempo, ma si contano da quel giorno innumerevoli copie contraffatte che aiutano ad alimentare la romantica idea che l'originale non sia mai realmente rientrato nel museo.
A livello terapeutico, nella versione trasparente stimola le capacità cognitive e il sistema nervoso, e migliora la salute della colonna vertebrale e delle ossa. Migliora il benessere dello stomaco e dell'intestino, quindi combatte stanchezza, depressione, ulcere, nausea. Depura il corpo dalle tossine e stimola il lavoro ghiandolare. Nella versione dorata è un toccasana per gli occhi, aiutando a fortificare i nervi oculari ed a tenere a bada la miopia e la presbiopia.
A livello esoterico il Berillo è legato fortemente all'elemento Acqua e di conseguenza a tutto ciò che ad Acqua si riporta.
In primis, come anticipato, il Berillo è un canale introspettivo e chiaroveggente tremendamente puro, preferito dagli estimatori anche al portentoso quarzo ialino per essere utilizzato all'interno di sessioni di meditazioni mantiche, per la lettura di stati e livelli diversi di coscienza e per ricevere messaggi da altre dimensioni spazio/temporali.
Tra le pietre che fanno da canalizzatori il Berillo è anche quella che, tra l'altro, incute meno timore nell'ignoto, nell'abisso e lavora per chi la usa per intraprendere questo tipo di viaggi senza il rischio di essere sopraffatti dall'acquisizione di conoscenza o dal bloccarsi per la atavica paura di apprendere nozioni che una cultura tipicamente cristiana condanna e demonizza, lasciandoci addosso secoli e secoli di sedimentato senso di colpa e di incapacità.
UTILIZZO DEL BERILLO NEI RITUALI.
Tendoni da circo e suoni gioiosi di antichi luna park, quelli in cui era possibile trovare la strega gitana che guarda il tuo futuro attraverso una palla di cristallo.
Favole e storie tramandate da generazioni che hanno cristallizzato una delle facoltà insite nel bagaglio culturale di gitani e pagani in un pittoresco fenomeno da baraccone.
Eppure dunque un fondo di verità esiste, nel lasciarsi andare con una certa sensibilità a guardare nel vuoto, alla ricerca di messaggi, immagini, forme ed elementi che fanno capolino da altre dimensioni di spazio e di tempo attraverso un cristallo, che fa da canale e finestra su altri mondi.
Come in buona parte delle tecniche divinatorie anche in questo caso le facoltà che si possono affinare con lo studio e la perseveranza sono di tre tipi:
Visione temporale, o l'apprendimento di elementi non ancora avvenuti o avvenuti in tempi remoti Visione spaziale, ovvero l'apprendimento di nozioni appartenenti a luoghi in cui non siamo presenti Visione interiore, o l'apprendimento di nozioni legate al nostro inconscio (desideri, paure, o dinamiche non razionali).
A partire da questa distinzione e quindi sottostante la nostra decisione di quello che andremo a "cercare", possiamo approntare un rituale per facilitarci il compito di vedere al di là di quello che i nostri occhi ci consentono.
Un rituale del genere può essere effettuato per noi stessi, o anche per venire in aiuto di qualcuno che amiamo, che magari ci abbia chiesto aiuto, non per forza in questi termini "alternativi", ma che comunque confidi in noi. Quello di cui avremo bisogno sarà una sfera, o una piastra liscia e specchiata di Berillo, che siano abbastanza grandi da permetterci di avere una buona visuale (un pugno almeno per la sfera, il palmo della mano per lo specchio) accompagnato da incensi, e colori nei paramenti che siano legati al terzo occhio, o 6 chackra. Qualche idea per i colori potrebbe essere il viola intenso ma non troppo scuro, il nero, e il blu/celeste in modo da legarsi a doppio filo con il terzo occhio e con l'elemento Acqua.
Per quanto riguarda gli aromi degli incensi sarà preferibile optare per bruciare su un carboncino benzoino, chiodi di garofano e e una piccola parte di mirra.
La preparazione migliore per un rituale del genere è un bagno purificatorio, laddove si possono lasciare in infusione anche olii essenziali o foglie di basilico e salvia.
È fondamentale fare in modo che si venga a creare uno schermo tra il luogo del rituale e l'esterno, e questo porta alla necessità di staccare prese di corrente e spegnere ogni dispositivo elettrico prima di procedere. La sfera (o lo specchio) non è detto debbano essere posizionati su un altare o in terra: un tavolo, un letto o ovunque saremo a nostro agio per il lavoro potranno essere adattati e preparati per l'occasione.
In caso di lettura con i cristalli è sempre consigliata la penombra o una luce calda proveniente da candele, che non dia fastidio agli occhi ma che permetta di muoversi comunque in maniera agevole.
Il riverbero delle candele inoltre agevola la visione all'interno del Berillo.
Una volta che il tutto sarà pronto, compresi noi stessi, si può procedere a creare un cerchio intorno all'area che utilizzeremo.
Sarò sufficiente entrare in contatto con il momento ed il luogo in cui operiamo, radicandoci completamente e ripulendo, con un po' di pazienza, la nostra mente da tutti i pensieri quotidiani, per dare spazio alla nuova conoscenza in arrivo.
Una mente sgombra sarà più facile da focalizzare sull'intento (la domanda, l'oggetto della ricerca) su cui si vuole "investigare". Una volta che la concentrazione è massima e questo intento è forte nella nostra mente possiamo prendere il mano il Berillo e lasciare che i nostri occhi guardino in esso.
Non c'è bisogno di "cercare" qualcosa, anzi è molto meglio lasciar fluire il buio e la luce delle candele in atteggiamento passivo ma ricettivo.
Qualcosa non tarderà molto ad arrivare, sotto forma di lettere, immagini, sagome o altro. Restiamo concentrati e godiamoci il flusso di informazioni e messaggi che arrivano, senza p
reoccuparci, nel momento di sforzare il nostro senso razionale per de-criptare. Accogliamo, recepiamo e lasciamo fluire. Quando crediamo di essere sazi, o quando ci rendiamo conto che il flusso si è affievolito, ringraziamo noi stessi, la nostra pazienza, e le nostre facoltà per quello che abbiamo ottenuto e piano piano lasciamo che il nostro corpo e la nostra mente torni alla normale routine, cercando, senza sforzi, di recuperare tutto quello che abbiamo raccolto. Se lo riteniamo utile possiamo fare degli schizzi o appuntare delle parole o delle descrizioni di getto per fermarle.
È probabile che le prime volte i simboli siano davvero pochissimi, molto dipende dalla nostra sensibilità ma, soprattutto, dalla nostra costanza nel fare questo tipo di lavoro.
Il consiglio è di non scoraggiarsi e provare, dedicando un po' del nostro tempo a noi stessi e ad affinare una facoltà che probabilmente è solamente sopita.
Del resto una sfera di Berillo non è semplice da trovare, sono dell'idea che se in un modo o nell'altro sia arrivata nelle nostre mani, già il fatto di rendercene conto potrebbe essere un buon motivo per cominciare.