The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Cristalli e pietre. Piccolo vademecum

 

Cristalli e pietre. Piccolo vademecum

Tra libri e internet ormai non è affatto difficile trovare profili usi e modalità quando si tratta di studiare ed imparare a conoscere i cristalli.

Qui di seguito propongo uno schema minimo da poter utilizzare, in base a quello che è il risultato dei miei studi personali e delle mie esperienze.

Non si tratta di un vademecum completo, e può fare anzi da base per un raccolta di informazioni più approfondita. Informazioni che, in caso, sarebbe bello poter condividere.

Cosa è un cristallo?

Un cristallo è in natura un’aggregazione di materiale che si dispone, da solo, con una certa struttura. In base alla quantità ed alla struttura secondo la quale il materiale si aggrega il risultato è visibile in forma differente.

I cristalli vengono normalmente estratti dalle rocce, o attraverso i sedimenti rilasciati dalle acque. E possono comprendere elementi organici ed inorganici.

In generale, per chi si avvicina ai cristalli con uno scopo terapeutico o esoterico, si prescinde da una base prettamente scientifica, e ciò che resta importante conoscere (senza diventare geologi) è legato alla composizione, ovvero agli elementi chimici di cui ciò che abbiamo avanti è composto. Questo non solo per capire come poterne fare utilizzo nella maniera più ampia e corretta possibile, ma anche per capire come maneggiarli, purificarli e custodirli.

Quando si parla di pietre e cristalli spesso si tende ad utilizzare i due termini come sinonimi. In realtà sarebbe più corretto separarli, perché quando si parla di Pietra ci si riferisce ad un oggetto minerale opaco, senza traslucenza o trasparenza. Ed i cui tratti essenziali siano ricezione, centripetismo, custodia.
Per ricezione intendiamo la capacità della pietra di accogliere, assorbire, farsi carico.
Per centripetismo intendiamo la caratteristica di attirare verso sé dall’esterno.
Per custodia intendiamo la possibilità di caricarsi di un intento specifico di cui poi la pietra diventerà custode e tempio fino a quando l’intento non sarà raggiunto.

Le pietre normalmente non temono la luce del sole né l’immersione in acqua (se sono naturali), e questo è un ottimo modo per renderci conto che non stiamo avendo a che fare con qualche agglomerato sintetizzato dall’uomo.
Il loro essere dense, opache le rende normalmente molto potenti per esercizi ed intenti legati ai chakra più bassi, più concreti. Al lavoro con l’elemento Terra e Fuoco, al rafforzamento, alla sussistenza fisica, all’abbondanza. O al bando di energie pesanti che, appunto, possono permettersi di assorbire al posto nostro.

Quanto invece ai cristalli propriamente detti, sono riconoscibili come classe perché spesso sono molto più trasparenti, emanano energie più sottili, leggere, alte. La loro azione è per lo più centrifuga, nel senso che si muove da sé verso l’esterno, e sono utilizzati per purificare innalzare e supportare. Dal momento che la loro energia è semplicemente più limpida, “emanante”, i cristalli sono per lo più legati ad attività affini agli elementi Acqua e Aria. Si utilizzano per chiarezza mentale, rafforzamento di energie spirituali sottili, capacità esoteriche, meditazioni, aiuto nella creatività, di tutto ciò che è mentale.

Ovviamente il colore delle pietre per il lavoro di tipo esoterico diventa fondamentale per tracciare le corrispondenze e le qualità cromatiche da sfruttare.

In generale, le corrispondenze dei colori sono le tradizionali.

Le pietre ed i cristalli che hanno tonalità fredde (Blu, Viola) si usano per meditare, raggiungere livelli energetici alti, acquisire competenze, stabilizzare e rafforzare, lavorare con i ricordi e le idee.
Le pietre ed i cristalli che hanno tonalità calde (Giallo, Arancio, Rosso) si usano per proiettare, combattere, comunicare, includere, lavorare sui sentimenti e la passione.
Le pietre ed i cristalli bruni grigi e neri si usano per creare fondamento, agevolare abbondanza e sicurezza, protezione.

Date le caratteristiche naturali proprie dei cristalli e delle pietre, esistono altri elementi distintivi, che però sono risultato dell’intervento dell’uomo, ma anche questi spesso aiutano a definire e canalizzare il “potenziale” di una pietra o di un cristallo.

Parliamo intanto del buratto e del taglio, ovvero l’azione che rende una pietra grezza liscia e/o con facce ed angolazioni specifiche.
Questi lavori sul grezzo vengono effettuati per scopi estetici per lo più, ma anche per fare in modo da aggiungere una certa funzionalità, maneggevolezza e la capacità di montare i pezzi su gioielli o altri ornamenti da indossare.

Quale che sia il pezzo scelto, per le sue caratteristiche, la sua forma, il suo colore, è fondamentale che esso sia purificato prima di effettuarvi qualsiasi tipo di lavoro energetico.
Pietre e cristalli sono in grado di immagazzinare informazioni e legarsi ad intenti e portare a termine il proprio compito, una volta purificati e caricati come si deve.
I metodi di purificazione tradizionali sono tre:
Immersione in acqua di fonte.
Esposizione ai raggi lunari.
Sotterramento.
Reiki.



Non esiste un metodo migliore dell’altro, purché la purificazione avvenga lontano il più possibile da ambienti inquinati (a livello ambientale, climatico, acustico e energetico).

Quello che invece è molto versatile e perfettamente adattabile a qualsiasi esigenza magica è la modalità con cui caricare e programmare l’azione di una pietra o un cristallo.

Quella tradizionale è più solita è attraverso una meditazione che permetta l’accesso al mondo interiore del minerale. Ma spesso e volentieri anche momenti rituali di legamento tra la pietra ed il suo intento, all’interno di occasioni di festività specifiche, o improntati ad hoc per la sua preparazione e la sua programmazione.

Normalmente preferisco non riutilizzare pezzi che ho ottenuto per un intento specifico, ma alcune scuole di pensiero “scaricano” e riprogrammano le pietre anche più volte. È vero pure che queste, quando hanno completato il loro ciclo e sono giunte al completamento del loro intento trovano spesso il modo per sottrarsi ad altri lavori e poter riposare. Possono ad esempio incrinarsi, cadere e scheggiarsi, o venire perdute.  Personalmente ne carico molte che poi dono a chi ne ha bisogno, in questo caso va da sé che non ritornino più al mittente per forza di cose.

Ultimi cenni su come/dove portare i minerali caricati

Anche questo aspetto è dipendente dall’uso che se ne fa, a dire il vero, ed anche per lo più al buon senso di chi li carica con l’intento. Normalmente le pietre non troppo grandi (di dimensioni fino a quelle di una noce) possono essere ingabbiate in spirali di rame fatte apposta per lo scopo, e portate al collo. In questo caso è comune regolare il laccetto ove inserire la gabbietta in modo da raggiungere il chakra di riferimento.
Anche le tasche interne degli abiti sono molto funzionali. Così come braccialetti da indossare al polso o alla caviglia.
Per alcuni intenti specifici è necessario inserire la pietra o il cristallo all’interno di cuscini per la notte. O in bella vista in luoghi dove possano essere sotto gli occhi in casa o in luoghi lavorativi. In altre occasioni vanno sotterrati o nascosti in modo che possano fare il loro lavoro indisturbati e al sicuro.

In generale il mondo dei minerali è un dono da rispettare. Un dono pieno di saggezza accumulata nel corso dei secoli, e che può essere un valido supporto per molteplici lavori energetici, oltre che un sostegno per cure e terapie legate alla salute psicofisica di chi ne ha bisogno. Non approfittarne nei giusti ambiti sarebbe un vero peccato.