Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
Yule 2005
"Sua madre era una strega. Una strega così potente da poter controllare la luna."
Shakespeare: "La Tempesta"
In una di quelle discussioni che si fanno davanti a qualche bicchiere di vino, quando il divano è comodo e gli amici loquaci, venne fuori l'argomento morte e probabile reincarnazione. Io mi sentii di affermare, in risposta ad alcuni quesiti che mi posero nei riguardi dell'altare fisso che ho a casa, dove spiccano le corna del dio e la coppa della dea, che credo, sinceramente che sia necessario vivere come se tutto debba tornare.
"Perché?", mi chiesero, un po' interdetti. Credo cercassero delle conferme, in quei brevi secondi. "Ho osservato la natura, la vita, l'opera degli dei in tutto il mondo nel corso di questi anni. Ho notato che, palesemente, niente viene buttato via. Anche nella morte, quando è facile associare la fine della vita alla fine dell'esistenza, io non vedo distruzione, ma solo ricostruzione. In modo diverso, in altre forme, altre sostanze, altre funzioni. Mi è capitato di vedere delle persone morte nella mia vita. La cosa che mi ha colpito prima di tutte è che quella luce che c'era negli occhi, che li riempiva, se vogliamo, che li distingueva dai vivi. Beh... era scomparsa. Possiamo chiamarla intelligenza, anima, spirito, akasha, energia, ka... come volete... Qualcosa non c'era più e quello che ne rimaneva era un involucro vuoto. Ma non inutile... attenzione. Viviamo sul continuo sacrificio degli esseri viventi che cedono affinché altri sopravvivano. E saremo anche noi sacrificio per sopravvivenza, un giorno. La domanda rimane questa... dove credete che sia andata quella 'lucÈ che prima c'era e ora non c'è più?
Ognuno è libero di credere quello che vuole, naturalmente. Io credo che non vada perduta. Se è quella 'lucÈ la cosa che fa la differenza tra un morto e un vivo... allora è importante, in qualche modo. E se è importante, dubito che vengano applicate su di essa regole differenti da quelle che vengono applicate a tutte le altre cose."
"E cioè?", mi chiese il ragazzo della coppia, sorseggiando il bardolino che aveva in mano.
"Tornerà... nel corso del tempo, forse... ma non andrà buttata via. Non lo credo possibile. Se è veramente così importante, non può andare sprecata. Non riesco proprio a credere che la natura (se non vogliamo parlare di dei o dee), permetta che una cosa così vitale venga buttata via. Sarebbe uno spreco terribile, una cosa mai vista su questa terra."
"Quindi tu credi nella reincarnazione", affermò il ragazzo, gli occhi fissi su di me.
"Sì. Credo nella reincarnazione. Credo nel seme che fa crescere una pianta, nel fiore che sboccia e matura in un frutto, che si schianta al suolo gettando semi per far crescere altre piante. Credo nella ruota dell'anno, credo in ciò che vedo sempre, sotto i miei occhi, ogni giorno della mia vita."
"E trovi del divino in questo?"
"Mi sorprendo come qualcuno non possa trovarlo divino... potete discutere con me e dirmi che non credete in una potenza sovrannaturale o in qualcosa che comanda i nostri destini, perché sentite il bisogno di essere assoluti padroni della vostra vita, e io vi darò ragione in ogni cosa. Siete padroni della vostra vita e non credo nemmeno io in potenze sovrannaturali. Credo e adoro quello che vedo, perché il miracolo non è nei prodigi misteriosi e sussurrati e tenebrosi. Il miracolo è sotto i nostri occhi; la vita, la morte... nascere, crescere... cambiare..."
Rimase senza dire niente, e io continuai. "Non sento il bisogno di andare a cercare il divino lontano da qui", dissi mettendo una mano sul cuore. "Credo che la verità sia nell'accettare ciò che vediamo, sempre. Poi possiamo credere a quello che ci fa sentire meglio, e anche magari, un po' meno soli. Se ci va possiamo credere ad un dio di pentimento, ad un dio di sacrificio, ad un dio di amore... La verità, indipendentemente da tutto ciò è che siamo vivi, e questo non lo può negare nessuno. Cominciare da qui è il segreto per imparare a conoscere noi stessi, e conoscere noi stessi è il primo passo per accettare la nostra natura umana, in qualsiasi modo desideriamo vederla."
Vento Notturno