Erba di S. Giovanni (Sedum telephium)
A cura di Lyrio Baelfire
ERBA DI S.GIOVANNI
Nome scientifico: Sedum telephium L.
Sinonimi: Hylotelephium telephium (L.) H. Ohba / Sedum telephium maximum (L.) Krocker / Sedum telephium subsp. Maximum
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Borracina Maggiore, Erba di San Giovanni, Erba della Madonna, Orphine (eng), Grand orpin (fr), Hierba callera (sp), Grosse Fetthenne (deu).
Famiglia: Crassulaceae.
Descrizione Botanica: Pianta grassa perenne a foglie carnose, piane con margine seghettato, piuttosto larghe, brevemente picciolate ed alterne, rimpiccioliscono verso l'infiorescenza. Il fusto è prostrato per un tratto, poi eretto, glabro e di colore rossastro. L'infiorescenza è una cima densa e corimbosa, i fiori sono ermafroditi, pentameri, attinomorfi; il calice è formato da cinque sepali, la corolla da cinque petali, lunghi circa cinque millimetri, purpurei.
Habitat: Luoghi sassosi ed aridi, ma anche su pendii ombrosi e umidi di tutta Italia.
Fioritura: Estate (Luglio - Settembre)
Parte utilizzata: Foglie, Fiori.
Raccolta: In piena fioritura.
Principio attivo principale: Acido Tannico (tannino) e mucillagini. L'alto contenuto di tannini conferisce alla pianta proprietà antibatteriche e antimicotiche (uso topico, anche sulle mucose) e un intenso sapore astringente in bocca, in quanto in grado di precipitare le proteine salivari. Le mucillagini esplicano un'azione idratante, cicatrizzante ed epitelizzante su pelle secca o ulcerata, efficace anche su calli e verruche. Recenti studi clinici hanno confermato la bontà degli usi popolari.
Curiosità: Molte sono le erbe soprannominate “di San Giovanni”, tra le quali ricordiamo l'Iperico, l'Artemisia, il Rosmarino e l'Aglio, ma solo questa pianta è stata chiamata così. Il suo nome potrebbe derivare dal latino sedeo, “io mi siedo”, riferito al fatto che il fusto è adagiato sul terreno. In alcune regioni viene anche chiamata “erba dei calli” perché capace di far sparire i calli dei piedi.
Nelle campagne del Nord, fino al secolo scorso, una ragazza che avesse intenzione di sposarsi doveva piantarne due fusti l'uno vicino all'altro in un vaso da tenere in casa: se crescevano in modo uguale il matrimonio era destinato a durare, se crescevano in maniera non omogenea la vita non sarebbe stata facile, se uno appassiva, la morta dell'amato sarebbe stata probabile.
Usi Magici: Rientra nell'elenco di erbe da raccogliere la notte di San Giovanni e i suoi usi sono strettamente correlati all'evento in se. Si può tuttavia usare come attivatore per incantesimi di guarigione della pelle e per propiziare un matrimonio felice.
Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.
Cattabiani A. (1996): Florario, miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano.
Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II: Laurus nobilis
http://www.liberherbarum.com/ [consultato: Giugno 2010]
Luigi Rignanese: Botanica Sistematica http://www.homolaicus.com [consultato: Giugno 2010]
A.A.V.V.: Sedum telephium – Wikipedia http://www.wikipedia.org/wiki/Belladonna [consultato: Giugno 2010]