Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
STORIA
Riscoprire le radici dell'uso dell'incenso significa fare un viaggio che ci porta indietro all'antico Egitto, quindi più di ottomila anni fa. Già nei templi di divinità antiche quindi si usava bruciare incenso in loro onore, e pare che gli egizi usassero bruciare olibano (resina di Boswellia Carterii) anche durante la procedura di imbalsamazione dei corpi, preparandoli per il viaggio verso il Duat e il giudizio di Osiride. Anche la mirra (Commiphora myrrha) veniva bruciata a mezzogiorno mentre al crepuscolo si usava una peculiare miscela sacra di sedici particolari aromi, nota come kyphi (un termine greco per la parola egizia kp.t. che significa: "grano" - probabilmente dalla forma dell'incenso - in grani appunto) di cui ci parla Plutarco nel suo Iside e Osiride in questi termini: "ha il potere di fare addormentare, fa fare dolci sogni, rilassare, eliminare le preoccupazioni, dare la pace e aumentare la potenza sessuale". Plutarco ci descrive anche quali sono le sedici componenti: "Il kyphi è un profumo composto da 16 sostanze: miele, vino, uva passa, cipero, resina, mirra, legno di rosa; si aggiunge lentisco, bitume, giunco odoroso, pazienza, ginepro, cardamomo e calamo aromatico,... ma non a caso, bensì secondo le formule indicate nei libri sacri". Alcuni degli ingredienti ora sono fuorilegge, quindi è altamente improbabile poter riprodurre il kyphi alla maniera antica, narrataci anche nei Testi delle Piramidi.
L'uso dell'incenso era diffuso moltissimo anche nella mezzaluna fertile, ossia la Mesopotamia. Nei templi di Babilonia veniva bruciata corteccia di cedro, mirto, sandalo per svariati tipi di cerimonie magiche. Troviamo sempre come l'incenso fosse un mezzo di comunicazione o di offerta al divino. Anche secondo la tradizione cristiana, precisamente nel vangelo secondo Matteo i tre Re magi portarono al nuovo nato oro, incenso e mirra. Incenso e Mirra sono due incensi puri ricavati dalla resina cristallizata della Boswellia sacra e della Commiphora myrrha, entrambe originarie della penisola arabica. Ancora adesso, nel culto cristiano, l'incenso rappresenta la santità di Cristo. Le origini del suo uso sono antiche e derivano dal principio secondo il quale si crede che i fumi di animali bruciati sacrificalmente sulla pira compiacciano gli dei.
L'incenso, come vediamo anche qui, era una merce pregiata e sulle vie commerciali le carovane erano punteggiate di spezie, oli, incensi e profumi. Lungo la via della seta olibano, benzoino, storace, mirra e laudano viaggiavano dal Mar Rosso alla Siria. Anche in Grecia se ne faceva uso, in un periodo più tardo, però.
La raccolta stessa della resina con cui venivano prodotti gli incensi prevedeva particolari restrizioni. L'addetto doveva rimanere puro, ossia non doveva avere rapporti sessuali o entrare in contatto con defunti. La sacralità dell'incenso era quindi riconosciuta da diverse popolazioni, in modi diversi, ma sempre come simbolo di purificazione, allontanamento della negatività e consacrazione, nonché di benedizione e offerta agli dei. Tuttora l'Incenso viene ancora bruciato nelle chiese mediante i turiboli appesi alle catene e viene utilizzato per quasi ogni rito in ogni tradizione.
COS'È?
L'incensiere, o bruciatore, o turibolo, è uno strumento usatissimo su pressoché qualsiasi altare che si rispetti. È associato all'elemento Aria e viene utilizzato soprattutto per bruciarne gli incensi vegetali o resinosi su delle pastiglie di carboncino arroventato.
Il turibolo può essere di qualsiasi forma, purché resistente alle alte temperature. Alcuni sono coperti, altri semplici ciotole di ceramica o terracotta. L'incenso viene bruciato come offerta agli dei e come purificazione dell'ambiente dove si sta per svolgere un rituale, ma è importante anche bruciare le erbe adatte per quello che si desidera fare. Le erbe, da sole, hanno capacità magiche potentissime, pertanto bruciate su carboni ardenti o pestate e mescolate insieme ad altre sostanze, permettono di alterare lo stato di coscienza e favorire la meditazione.
Ci sono alcune streghe, come me, che si creano i propri incensi, altre preferiscono utilizzare quelli a bastoncino, o quelli a cono. Personalmente trovo gli incensi fondamentali come le candele, e talvolta sento il bisogno di accenderli per allontanare il ristagno delle energie che si accumulano, purificando così gli ambienti dove vivo e opero magicamente. C'è da sottolineare che l'uso degli incensi a bastoncino è sconsigliato in quanto è risultato che siano tossici quando combustionati a meno che non si tratti di incensi naturali, quindi privi di legno o resinosi e pieni di polline.
L'incensiere, bruciando erbe e grani di incensi, permette anche la purificazione degli strumenti. Durante la benedizione e la consacrazione degli strumenti, li si passa tra i fumi prima di offrirli agli dei come estensioni del vostro volere.
GLI INCENSI
La preparazione degli incensi è una cosa da non sottovalutare. I grani vanno sbriciolati fino alla loro polverizzazione e anche le erbe andrebbero sminuzzate. È possibile a grandi linee suddividere gli incensi in base agli scopi per cui li si possono usare. Ad ogni modo anche bruciare delle erbe secche sui carboncini è utile, se non sono disponibili grani di incenso, per quanto le erbe devono essere ben secche in quanto l'eccessiva quantità di acqua provoca cattivo odore e fumo nero. Gli incensi base per ogni miscela indicativamente sono: Incenso (Sacra, Papyrifera e del Perù), Mirra, Benzoino (del Siam e di Sumatra), Storace, Olibano (d'Etiopia o Migiurtino), Sangue di Drago, Copale (Oro e Nero), Canfora, Opoponace, Dammar, Ambra, Gomma Mastice, Ladano, Lubanja, Borana, Sandracca e resina di Pino e Abete. I primi quattro sono abbastanza per qualsiasi base che volete fare, ammesso che vogliate cominciare. Sono inoltre facili da trovare. In genere infatti questi incensi sono sempre presenti ovunque, in qualsiasi miscela, in quanto spina dorsale di ogni possibile combinazione. Bisogna sempre porre una particolare attenzione al tipo di erba che si sta bruciando, in quanto alcune sostanze in esse contenute possono essere tossiche. Divido ora gli incensi inserendo anche possibili erbe da miscelare. Non inserisco ricette, per quelle potete contattarmi via mail e se posso vi aiuto.
Incensi di purificazione: per scacciare la negatività e purificare gli ambienti, e le persone.
Mandorlo, Verbena, Timo, Alloro, Canfora, Iperico, Cannella, Angelica, Cinnamomo, Resina Mastice, Mirra, Menta
Incensi di meditazione: per aiutare a raggiungere stati meditativi e viaggi astrali
Copale, Incenso, Loto, Mirra, Muschio, Patchouli, Sandalo, Gelsomino
Incensi di protezione: per proteggere nei viaggi astrali e per creare uno schermo protettivo durante riti che ne richiedono l'uso
Sorbo, Alloro, Vischio, Sambuco, Basilico, Canfora, Cinquefoglie, Resina Mastice, Aglio
Incensi di esorcismo: per bandire ed esorcizzare le energie e le entità negative da un luogo
Mirto, Frassino, Sangue di Drago, Lavanda, Sorbo, Canfora, Pino, Assenzio.
Incensi di propiziazione: per aiutare il corretto svolgimento di un rito, come un matrimonio o un'iniziazione
Lauro, Lavanda, Mandragora, Rosa, Sandalo, Anice, Angelica, Cinnamomo, Cinquefoglie, Chiodi di Garofano, Sangue di Drago, Resina Mastice, Mughetto, Menta, Storace
Incensi di veggenza: per favorire la meditazione divinatoria
Sandalo, Aloe, Canfora, Gelsomino, Muschio, Frassino, Alloro, Cinquefoglie, Chiodi di garofano, Olmo, Mughetto, Sorbo, Timo, Ruta, Verbena
Incensi da incantesimo: incensi appositamente creati per un incanto che si sta facendo, rafforzandone lo scopo
Sandalo, Cannella, Rosa, Verbena, Rosmarino, Alloro, Cinnamomo, Assenzio, Tormentilla, Basilico, Benzoino, Canfora, Cinnamomo, Sangue di Drago, Lavanda, Mandragora, Patchouli, Menta, Sorbo, Assenzio, Vischio, Ruta, Balsamo di Gilead, Mirra
Incensi di invocazione: incensi che servono durante i riti per l'invocazione di divinità particolari o entità, o spiriti stessi
Vaniglia, Canfora, Abete, Ginepro, Sandalo, Mandorlo, Frassino, Basilico, Alloro, Dittamo di Creta, Olmo, Mandragora, Mirra, Olivo, Sorbo, Timo, Verbena