Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
ISA
A cura di Tara
Glaciale e silenziosa
risplende come cristallo, come gemma preziosa.
Un terreno ricoperto di gelo
abbaglia lo sguardo per la sua luce
(Poema Runico Anglosassone)
Graficamente Isa è costituita da un unico tratto verticale, simboleggiante la colonna di ghiaccio che si erge rigida, la primissima manifestazione ghiacciata generata dal regno del Niflheimr.
L’acqua, che si è cristallizzata con Hagalaz, producendo una crisi nell’esistenza dell’individuo, si è espansa con Nauthiz, portando paure, difficoltà, ma al contempo motivazione verso il cambiamento; ecco che con Isa quell’acqua si rinforza e concentra ulteriormente, solidificandosi in una lastra ghiacciata. Isa rappresenta notoriamente l’assoluta immobilità, la staticità, la paralisi: le manifestazioni di questi aspetti della Runa, invitano a concentrare su sé stessi le proprie energie e a consolidare e mantenere quanto già acquisito e conquistato; essa porta con sé vissuti quali solitudine, silenzio, distacco, ma anche blocco e impossibilità di movimento. In virtù di queste sue caratteristiche, Isa viene spesso concepita come una Runa polarizzata negativamente, portatrice di lutto, dolore, sofferenza, arresto e sospensione. Tali espressioni sono, tuttavia, solo parziali, e ben lontani dall’esaurire la sua piena essenza. Isa è stasi, è vero, ma non fine a sé stessa: è un’immobilità che contiene il germe del movimento, così come la terra resa all’apparenza inerte dallo strato di ghiaccio, cela sotto ad esso germogli e creature in attesa del risveglio primaverile.
Collegata alla festività di Yule e quindi al solstizio di inverno, la Runa rappresenta infatti un momento di transito tra la notte e il giorno, tra la metà oscura e quella luminosa dell’anno, tra la morte dell’inverno e la rinascita della primavera. Ecco che possiamo comprendere, così, come l’immobilità di Isa duri, in realtá, solo un momento, perché nell’attimo stesso in cui l’acqua si solidifica in ghiaccio, ecco che già è iniziato il processo che la vedrà nuovamente disciolta. Così come la quiete è solo apparente prima della tempesta, e la notte tocca il culmine dell’oscurità poco prima dell’aurora: Isa è quel silenzio, quel punto profondo della notte, è l’istante di immobile gelo che volge l’attimo dopo verso lo scioglimento. Similmente al Xlll Arcano, che tanto angoscia chi non lo conosce che superficialmente, Isa è conclusione di un ciclo e inizio di quello successivo, è la chiusura di quanto cominciato con Hagalaz, è momento di stasi e raccoglimento ultimo prima dell’atto trasformativo imminente; in questi termini, essa non è più un blocco, ma un transito, un momento di passaggio, un ponte. Il Poema Runico Norvegese recita a proposito di Isa:
Il ghiaccio viene chiamato l’ampio ponte;
il cieco deve essere guidato.
Il passaggio che Isa incarna assume, in questi versi, una connotazione ulteriore: non più solo collegamento tra diverse fasi e momenti evolutivi, ma anche canale tra i mondi sotterranei e le montagne innevate, tra il regno di sotto e quello di sopra; il cieco è colui che è inconsapevole di questa realtà, che vive la difficoltà, la perdita, la morte persino, non come una fase durante un percorso, ma come un evento puntuale e fine a sé stesso. Per lui Isa è solo freddo e blocco e staticità, ed ha bisogno di essere condotto per mano oltre la nebbia, attraverso il ponte che Isa costituisce, da colui che ne ha compreso il significato.
In stregoneria viene utilizzata associata ad altre Rune per rinforzarne l’azione, in lavori di difesa, in incanti vincolanti, vendicativi e costrittivi, nonché in atti di natura necromantica.
In una divinazione descrive blocchi, situazioni cristallizzate, necessità di grande lavoro, fine di un ciclo.
SCHEMA DI ISA:
Altri nomi: Eis, Is, Íss
Polarità: femminile.
Valore letterale: I
Valore numerico: 11
Elemento: acqua (ghiaccio)
Colore: bianco, nero
Periodo: 28 novembre ore 08.00/ 13 dicembre ore 13.59
Minerali: tormalina, berillo, lava
Metalli: ferro
Vegetali: ontano nero, papavero islandese, giusquiamo, gladiolo, edera, ciclamino
Olio essenziale: lavanda