Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
LA MELMA
SOGNO:
Ero nella mia casa vecchia con mamma e papà, ma stavamo vivendo questa stessa situazione, dovevamo stare a casa e non uscire. Mentre io e mamma puliamo la cucina, papà esce a comprare una cosa. C'erano i pacchi in mezzo e in cucina avevamo gli scatoloni di plastica quelli con i coperchi colorati, uno verde e uno arancione. Ci avviciniamo al tubo del lavello nel mobile e iniziamo a far uscire tutta la melma. Poi mi ritrovo vicino alla finestra che dà sul terrazzo e mi guardavo intorno dicendomi che non potevamo essere lì se già stavamo vivendo da un anno nella casa nuova e che il nuovo inquilino sarebbe dovuto arrivare presto. Avevamo le finestre chiuse e le tapparelle abbassate per non farci scoprire ma avendo la luce accesa, da fuori si poteva intuire che c’era qualcuno in casa.
Ritorno a pulire sotto il tubo del lavandino ed esce melma nera simile a pece, larve bianche, vermi neri, lumache grandi nere e conchiglie... che però mettiamo nello scatolone per raccoglierlo e non farlo cadere a terra. Era disgustoso mi sentivo male. Li vedevo che provavano ad uscire e alcuni di loro (vermi e lumache grandi neri) erano per terra e alcune sulle mani.
Poi torna papà e gli chiedo di darmi una mano e togliere quella roba e lui dice di gettare tutto nel terreno del terrazzo poi però lui lo copre mettendo i miei tavolini da campeggio che io uso anche per lo shop sopra (il grande ed il piccolo erano blu chiaro, i miei nella realtà sono rosso e il piccolo è azzurro), il telo blu da campeggio e un cuscino blu scuro di velluto e intarsi oro. gli dicevo che non volevo lasciare lì le mie cose, mi serviva tutto per lo shop. ma non mi dava ascolto.
Vado verso il bagno per lavarmi le mani e vedo un cane marrone/nero, femmina che mi guarda piangendo. sentivo i suoi pensieri " perché mi hai lasciato qui? non vedi come sono? (era legata con un guinzaglio al bidet. ero a pezzi però mi dicevo che non avevo mai avuto un cane.... e poteva essere solo del nuovo inquilino. poi mi ritrovo seduta vicino al tavolo e mi ritrovo altra melma nera che però si muoveva. sembrava una palla di pelo che era vicino ai miei piedi nudi e così lo prendo un po' disgustata e spaventata e vado subito a lavare, cercando di capire cosa fosse. era un cucciolo di cane bianco appena nato. non respirava bene perché forse un verme gli era andato di traverso e piangevo perché non sapevo come aiutarlo. gli davo dei colpi sulla pancia poi dietro la schiena provando a fargli sputare qualcosa. ma non ci riuscivo. Mi dicevo che forse lo aveva già sputato e per questo tossiva sangue roseo. Nel dormiveglia vedo che li stavo portando via e che la mia direzione era il veterinario.
INTERPRETAZIONE:
Ero nella mia casa vecchia con mamma e papà, ma stavamo vivendo questa stessa situazione, dovevamo stare a casa e non uscire. Mentre io e mamma puliamo la cucina, papà esce a comprare una cosa. C'erano i pacchi in mezzo e in cucina avevamo gli scatoloni di plastica quelli con i coperchi colorati, uno verde e uno arancione. Ci avviciniamo al tubo del lavello nel mobile e iniziamo a far uscire tutta la melma. Poi mi ritrovo vicino alla finestra che dà sul terrazzo e mi guardavo intorno dicendomi che non potevamo essere lì se già stavamo vivendo da un anno nella casa nuova e che il nuovo inquilino sarebbe dovuto arrivare presto. Avevamo le finestre chiuse e le tapparelle abbassate per non farci scoprire ma avendo la luce accesa, da fuori si poteva intuire che c’era qualcuno in casa.
L’ambientazione è un ibrido, tutto quello che leggo, dalla descrizione alle sensazioni legate a questa scena sono a metà tra il familiare e il surreale.
Questo mi dice da subito che c’è qualcosa che l’inconscio di chi sogna non sta digerendo. Qualcosa che la sua mente sta elaborando con razionalità e invece dentro di lui ribolle. La situazione iniziale è solo in superficie tranquilla, dal momento che il quadretto tradizionale è smontato dagli scatoloni nel bel mezzo della sala e dal costante senso di ansia, oltre che dalle finestre e serrande abbassate. MI gira per la testa che la casa sia in realtà l’estensione di chi sogna in questo contesto specifico. E letta in questo modo mi assume tutto un senso decisamente più coerente. Cominciano a farsi spazio nella struttura onirica, vista così, possibilità di informazioni su chi sogna, che non sono ancora arrivate alle persone che egli ama.
Condizioni di salute? Problemi che stava cercando di risolvere da sola e che ora rischiano di deragliare?
Ritorno a pulire sotto il tubo del lavandino ed esce melma nera simile a pece, larve bianche, vermi neri, lumache grandi nere e conchiglie... che però mettiamo nello scatolone per raccoglierlo e non farlo cadere a terra. Era disgustoso mi sentivo male. Li vedevo che provavano ad uscire e alcuni di loro (vermi e lumache grandi neri) erano per terra e alcune sulle mani.
Soffermiamoci su questa “melma” scura che causa tanto schifo e fastidio al sognante e che non riesce ad essere arginata. Sono presenti tutti elementi archetipicamente viscidi o pericolosi (le larve i verbi la melma in sé). Tutto quanto di putrido ed in decomposizione si pensi. E poi ci sono le lumache, unico elemento seppur viscido non strettamente legato alla decomposizione. E infine ci sono le conchiglie, che pur potendo passare per detriti, direi proprio che non c’entrano molto con quanto detto finora. La presenza delle conchiglie nella melma è il ganglio di questo momento del sogno.
Mi viene da pensare che esista una condizione patologica sconosciuta o, forse, tenuta nascosta, ma al momento non riesco ancora a comprendere a chi appartiene.
poi torna papà e gli chiedo di darmi una mano e togliere quella roba e lui dice di gettare tutto nel terreno del terrazzo poi però lui lo copre mettendo i miei tavolini da campeggio che io uso anche per lo shop sopra (il grande ed il piccolo erano blu chiaro, i miei nella realtà sono rosso e il piccolo è azzurro), il telo blu da campeggio e un cuscino blu scuro di velluto e intarsi oro. gli dicevo che non volevo lasciare lì le mie cose, mi serviva tutto per lo shop. ma non mi dava ascolto.
Di chi che sia la condizione patologica questo elemento è molto importante per comprendere a pieno il messaggio onirico. Il non volersi sbarazzare della melma ma solo coprirla con del materiale molto importante rende evidente che l’irrisolto resta tale per una sorta di cocciutaggine di chi vi è coinvolto. Dunque potrebbe essere che la condizione non venga palesata per evitare preoccupazioni altrui, ma c’è un elemento che suggerisce che probabilmente chi sogna ha il timore che la comunicazione non sia chiara e venga sottovalutata.
vado verso il bagno per lavarmi le mani e vedo un cane marrone/nero, femmina che mi guarda piangendo. sentivo i suoi pensieri " perché mi hai lasciato qui? non vedi come sono? (era legata con un guinzaglio al bidet. ero a pezzi però mi dicevo che non avevo mai avuto un cane.... e poteva essere solo del nuovo inquilino. poi mi ritrovo seduta vicino al tavolo e mi ritrovo altra melma nera che però si muoveva. sembrava una palla di pelo che era vicino ai miei piedi nudi e così lo prendo un po' disgustata e spaventata e vado subito a lavare, cercando di capire cosa fosse. era un cucciolo di cane bianco appena nato. non respirava bene perché forse un verme gli era andato di traverso e piangevo perché non sapevo come aiutarlo. gli davo dei colpi sulla pancia poi dietro la schiena provando a fargli sputare qualcosa. ma non ci riuscivo. Mi dicevo che forse lo aveva già sputato e per questo tossiva sangue roseo. Nel dormiveglia vedo che li stavo portando via e che la mia direzione era il veterinario.
I due cani. I due cani sono probabilmente persone verso cui chi sogna ha su di sé delle responsabilità. Il primo adulto e femmina è sana ma abbandonata a sé stessa. Una condizione che infonde molta tristezza ed un grosso carico di sensi di colpa. C’è un grosso macigno verso qualcuno è chiaro, il soggetto in una condizione peculiare come quella di questi giorni si sente in colpa per non poter fare o aver fatto abbastanza nei confronti di qualcuno. Il parallelismo tra cane adulto e cane cucciolo rende ancora più forte il senso di incapacità e fallimento. Qui non si tratta di malattie o altre condizioni di salute.
In questo ganglio esplode una serie di emozioni legate alla cura, alla presenza ed all’affetto costante verso qualcuno a cui il soggetto si è negato o si sta negando. Probabilmente una scelta di vita che la porta lontana da questa persona. E che, inconsciamente, ancora richiama impegno e responsabilità nei suoi confronti.
In conclusione e nota al fondo I sogni che facciamo in questo periodo, nel bel mezzo del corona virus, sono viziati da paure più o meno inconsce ma comuni a tutti, per cui non baserei le mie sensazioni su eventuali messaggi premonitori.
Il sognante è giustamente e comprensibilmente in ansia verso i suoi genitori, e verso un futuro prossimo senza alcuna certezza.
Penso che però il sogno si riferisca a qualcos’altro però, ad una scelta di vita che ha fatto prima che tutto questo succedesse e che il suo inconscio, aiutato da un clima già poco sereno in generale, stia mettendo in discussione e su cui si stia domandando se abbia davvero fatto la scelta giusta.
In momento di routine serena il pensiero probabilmente sarebbe stato lontano, perché appunto ha ricacciato questa domanda dentro di sé e se ne è dimenticato. Ma nei sogni il cervello non controlla, e basta poco per fare in modo che sia l’inconscio a bussare alla porta.
Come dicevo non leggo alcuna premonizione chiara. Ciò che ci aspetta dopo la quarantena sarà un periodo molto duro, a livello fisico e molto molto a livello mentale. Ma non serviva un sogno per esserne consapevole se ci pensiamo bene. Tutti ne usciremo più deboli ed immunodepressi, perché anche il nostro morale non sarà alle stelle. E chi già parte in condizione di immunodepressione dovrà stare 20 volte più attento. Che un sogno ce lo ricordi o meno.