Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
A cura di Joel
LA PRATICA CABALISTICA - I SENTIERI
Abbiamo concentrato finora la nostra attenzione principalmente sui 10 punti focali dell'Albero della Vita: le Sephira. Ma altrettanto interessanti e altrettanto significativi sono i punti "secondari" che collegano le Sephira una alle altre, i sentieri che corrono tra di esse e che nel corso del tempo hanno acquisito diverse valenze.
Non è un caso che questi sentieri siano esattamente 22, il numero di lettere dell'alfabeto ebraico. E proprio a queste magiche lettere essi corrispondono originalmente. Molto significativa in questo senso la suddivisione delle lettere in 3 madri, 7 doppie e 12 semplici, corrispondenti ai tre sentieri orizzontali, 7 verticali e 12 diagonali sull'Albero. Secondo il testo principale della conoscenza cabalistica (Sepher Yetzirah) il nostro universo sarebbe proprio stato creato combinando e permutando questi 22 elementi:
"Ventidue lettere Cardinali,
Egli le ha incise, Egli le ha lavorate,
Egli le ha permutate, Egli le ha pesate,
Egli le ha trasformate,
E con esse ha raffigurato tutto ciò che fu formato e che sarà formato.
Ventidue lettere Cardinali
Egli le ha incise con la voce
Egli le ha lavorate con il respiro
Eli le ha poste nella bocca
In cinque spazi
Alef, Chet, He, Ayin, nella gola,
Gimel, Yud, Kaf, Kuf, nel palato,
Dalet, Tet, Lamed, Nun, Tav nella lingua,
Zayin, Samekh, Shin, Resh, Tzadi, nei denti,
Bet, Vav, Mem, Peh, nelle labbra."
Questa suddivisione pone l'accento sul suono che ha ogni lettera, suggerendoci che il vero potere sta proprio lì, ogni suono infatti corrisponde ad un aspetto "cardinale" capace di innescare un diverso frammento della nostra coscienza e quindi di trasformare di conseguenza la realtà intorno a noi.
Con la proliferazione delle opere di Etteilla (il primo occultista ad utilizzare i tarocchi per la divinazione) e, in un secondo momento, di Eliphas Levi, si consolidò l'idea che ad ogni lama maggiore dei tarocchi corrispondesse una lettera ebraica e che quindi questi rappresentassero una miniera di conoscenza occulta che poteva chiarire il significato profondo dell'Albero della Vita.
In realtà non esistono prove storiche che confermino (o smentiscano definitivamente) questa ipotesi e alcune ricerche suggerirebbero che il motivo per cui la versione dei tarocchi che è arrivata fino a noi è composta da 22 carte sia proprio questo fantomatico collegamento con la Cabala.
Queste teorie comunque mantengono la loro popolarità proprio a causa del fatto che è possibile determinare delle connessioni molto forti tra gli Arcani e i sentieri dell'Albero. Esistono difatti molte interpretazioni, la più famosa probabilmente quella utilizzata dall'Hermetic Order of the Golden Dawn.
Il problema con queste interpretazioni (che non sono compatibili tra di loro, pur avendo dei punti in comune) è ovviamente che spesso possono trovarsi in contrasto con il nostro personale sistema di simboli e corrispondenze. Ma come da ogni altro problema possiamo trarre anche da questo una preziosa possibilità, in questo caso cercando di fornire la nostra interpretazione sull'argomento.
L'esercizio pratico che propongo sarà quindi quello di dare una valenza ad ogni sentiero dell'Albero senza basarsi su antiche interpretazioni o fuorvianti voli pindarici ma cercando attraverso un rito o una meditazione personale di risolvere una volta per tutte la controversia.
Per fare questo sarà necessario cercare di capire il più a fondo possibile la natura di ogni Sephira in modo da poter determinare quale sia la connessione che li lega gli uni agli altri ed il miglior modo per ottenere questo risultato è proprio quello di invocare le potenze delle Sephira in un rituale scritto appositamente per l'occasione. Non fornirò un testo completo, cercando invece di concentrarmi sui passi fondamentali per ottenere il risultato voluto, seguendo l'esempio di Colin Law nelle sue Notes on Kabbalah.
Normalmente le Sephira possono essere invocate singolarmente, a coppie o a triplette.
Nel caso dell'esercizio in questione è consigliabile invocarle a coppie in modo da poter avere un'idea della natura di entrambe per cercare di divinare il significato del sentiero che corre da una all'altra.
Bibliografia.
Michael Osiris Snuffin - http://hermetic.com/osiris/nbrp.htm
Colin Low et al. - Kabbalah FAQ (www.digital-brilliance.com)
Aleister Crowley - The Palace of the World (Liber ABA)