The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Nauthiz

Nauthiz

A cura di Tara
 

Opprime il cuore;
e tuttavia porta aiuto e salvezza
ai figli dell’uomo
e a coloro che per tempo si preoccupano.
(Poema Runico Anglosassone)



Il glifo di Nauthiz è costituito da un tratto verticale, che si interseca con un tratto obliquo diretto in basso a destra. Secondo alcuni autori (Norak Odal e Fiordo Bianco, 2016) descrive un tronco con i rami allargati in modo da ostacolare la strada, rappresentazione della necessità di fermarsi prima di proseguire lungo il cammino che si sta percorrendo; altre fonti (Edred Thorsson, 1984; Laugrith Heid,2017) individuano invece nel grafema la forma di una conocchia, coerentemente con la stretta relazione che intercorre tra la Runa e il concetto nordico di Destino.
Se precedentemente Hagalaz  ha provocato la crisi che ha innescato la spinta al cambiamento, ecco che Nauthiz incarna le energie direttamente conseguenti. Essa contiene infatti due concetti. Quello, in primo luogo, di difficoltà, fatica, sofferenza derivanti dalla crisi. Sono le resistenze che normalmente esprimiamo di fronte alla necessità di affrontare un importante cambiamento nella nostra vita: le paure, i dubbi, le perplessità e a volte persino il dolore. Perché cambiare significa distruggere e abbandonare quanto fino a quel momento si conosce e si è costruito, che pur essendo diventato ad un certo punto obsoleto e inadeguato, costituisce tuttavia una certezza e una sicurezza. Mi viene in mente la celebre citazione di Lao Tze, “ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”: ecco, Nauthiz esprime esattamente il senso di angoscia e lutto provato dal bruco della nostra metafora di fronte alla prospettiva della metamorfosi: sa che non può più rimanere nel suo stato e che deve tessersi il bozzolo e rimanerci per giorni, ma a cosa questo passaggio lo porterà gli è ignoto e gli causa apprensione.
Tuttavia, Nauthiz manifesta anche e soprattutto il calore che scalda il cuore bloccato dalla paura e porta in esso la determinazione e il coraggio per compiere i passi necessari. La Runa esprime infatti, come secondo concetto, il desiderio, la necessità, la forza d’animo che consentono alla persona di superare i propri blocchi e affrontare la metamorfosi: ecco che Nauthiz invita, così, a fermarsi a riflettere, ad abbandonare gli schemi disfunzionali, le persone o le situazioni che appesantiscono e non sono più benefiche nella nostra vita; ci porta quindi ad avere l’energia e la passione necessaria per prendere in mano la nostra vita e cambiare rotta a vantaggio di una più giusta e favorevole per noi, cosa che non significa necessariamente più facile, ma sicuramente più in linea con noi stessi e il nostro ruolo nel mondo. Questo aspetto, ovvero l’accettazione del cambiamento al fine di raggiungere un livello maggiore di realizzazione e autoespressione, é focale nella comprensione di Nauthiz. Essa è, infatti, una Runa profondamente connessa alle tre Norne, divinità norrene che dimoravano ai piedi di Yggdrasill, presso la fonte del destino, con il compito di irrorare con argilla e acqua il sacro albero affinché simantenesse in salute: similmente alle Moire elleniche e alle Parche romane, esse erano responsabili dell’intera vita degli uomini, dalla nascita alla morte. In particolare Skuld (“debito”, “colpa”), la più giovane, era colei che, prima di procurare la morte al compimento del suo tempo, indirizzava ciascun individuo verso il compito a lui assegnato durante la propria esistenza. 

 

 


A livello magico Nauthiz viene utilizzata come protezione contro gli attacchi e per neutralizzare i nemici, e, piú in generale, al fine di rallentare e ostacolare l’operato di qualcuno. È fortemente connessa ad atti reattivi di tipo vendicativo.
In una divinazione se cade dritta rappresenta l’azione del Destino: necessità di guarire, desiderio e calore per realizzare la trasformazione, necessità di affidarsi al Fato; speculare indica un intensificazione nella capacità di veggenza sul futuro.


SCHEMA DI NAUTHIZ:

Altri nomi: Nyd, Nauths, Naudh(r)

Polarità: femminile
Valore letterale: N
Valore numerico: 10
Elemento: fuoco (che scalda)
Colore: rosso, nero
Periodo: 13 novembre ore 03.00/ 28 novembre ore 07.59
Minerali: onice, ossidiana
Metalli: ferro
Vegetali: faggio europeo, sorbo
Olio essenziale: eucalipto