Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
Lunazione di Novembre/Dicembre: Luna della Quercia
La Luna della Quercia è la nona luna dell'anno, il suo inizio si colloca sempre nel mese di Novembre per proseguire per tutto il mese di Dicembre, arrivando, se la luna nuova si verifica a fine Novembre, a toccare il sabba di Yule, il solstizio d'inverno, il momento della rinascita della luce e del Sole, il giorno più corto di tutto l'anno solare.
Secondo l'agrilunario di Strie, consultato per l'occasione (e citato in bibliografia) il clima lunare per la Luna della Quercia è il seguente:
Il Novilunio della Luna della Quercia avviene generalmente in Scorpione, segno d'acqua: l'umidità e la nebbia diventano i compagni delle giornate autunnali. Più raramente la Luna Nuova potrebbe compiersi in Sagittario indicando possibili variazioni climatiche ed un tempo più freddo ma secco.
Il Primo Quarto della lunazione avviene generalmente in Pesci ed il clima si mantiene freddo e umido; oppure - con poche meno probabilità - il primo quarto accade in Acquario portando giornate più limpide ma instabili.
Il Plenilunio della Quercia avviene di solito in Gemelli che indica giornate fredde ma limpide. Raramente accade in Toro: un periodo ancora umido ma tendenzialmente a clima stabile.
L'Ultimo Quarto si compie generalmente in Vergine, segno di terra che stabilisce il clima sul freddo e umido. Molto raramente potrebbe verificarsi un ultimo quarto in Bilancia in inverni freddi ma limpidi.
La Luna della Quercia è nota con questo nome per un significato spirituale. È il momento di immersione più profonda nell'oscurità. Dopo questa lunazione, la luce comincerà lentamente a riprendere il passo. Dopo Yule la luce rinascerà, il Dio bambino verrà al mondo riportando il sole che lentamente rosicchierà secondi, minuti all'oscurità e strapperà la natura dalla morte e dal freddo. Questa è la luna delle gelate, del freddo duraturo, della neve che imperversa fuori dalla finestra cadendo a grossi fiocchi e ricopre ogni cosa, del camino che ospita i ceppi di legna tagliata durante l'anno e accumulata nella legnaia, del calore e dell'odore delle bucce d'arancia messe a scaldare sulla stufa.
Il paradigma della quercia è "la forza". Ci si riferisce alla quercia come all'albero più resistente, forte, longevo. Anche nel momento dell'inverno più inoltrato, quando i suoi rami spogli sono carichi del pesante fardello della neve, tra le pieghe lignee del suo tronco trovano riparo ghiri, scoiattoli, tra le sue radici scavano la loro tana volpi, tassi. E sono proprio le radici che affondano profondamante nel terreno a dare il significato a questa luna. La quercia ha un equivalente massa di rami che di radici. Non per niente la sacralità che i druidi dimostravano per questa pianta veniva rappresentata dal simbolo druidico di un albero pressoché speculare dove i rami e le radici si uniscono e che ad oggi è il simbolo dell'Associazione Culturale italiana "Antica Quercia". Questo simbolo rappresenta la dimensione a metà tra il mondo vivo, naturale e luminoso da quello morto, spirituale e oscuro che si incontra proprio in questo momento dell'anno, quando l'oscurità è al suo picco massimo e le energie della terra sono incentrate tutte sul lato introspettivo, interiore.
Il simbolismo della quercia non si sofferma qui. È il simbolismo della tenacia di resistere al passare degli anni, dei secoli, di rimanere ancorata al campo nonostante il vento, le tempeste, la neve, di continuare ad ingrossare il suo tronco anello dopo anello, di proiettare ombra sotto la propria chioma. Vedere quindi passare le stagioni come spettatrice del rincorrersi delle epoche e non rimanerne più di tanto colpita in quanto sa che ogni cosa passa; anche l'inverno più rigido prima o poi cede il passo alla primavera. Anche la tempesta più feroce prima o poi si cheta e il sole torna splendere tra i suoi rami, facendo maturare le sue ghiande, inverdendo le sue foglie nuovamente e risvegliando gli animali che abitano le sue fronde, come anche lo stesso vischio, un'altra pianta sacra ai druidi che vive come parassita senza mettere radici nel terreno e che produce bacche bianche che, schiacciate, ricordano il seme maschile. Quello stesso seme che permetterà la venuta alla luce del Dio bambino nella notte del solstizio. Altro simbolo è l'agrifoglio, che insieme alla Quercia rappresentano i due Re dell'anno, rispettivamente quello oscuro e quello luminoso. In questa luna, con l'ingiungere di Yule, il Re agrifoglio muore dopo la lotta con il Re quercia e cede il passo, affinché la luce possa tornare a splendere sul mondo portando con sé la vita.
Questa luna quindi rappresenta l'oscurità e la perseveranza, la forza di rimanere aggrappati alle proprie radici, di rimanere saldi sul proprio zoccolo duro per affrontare il momento di freddo e buio che si presenta a noi, sapendo che anche la notte più lunga conduce infine ad un'aurora.
In questa luna ci scaldiamo a fianco al nostra camino dove, se già non brucia, presto arrostirà il ceppo di Yule, tagliato dal palo di Bel. Sopra i camini appenderemo le calze in attesa di essere riempite di dolci dalla Crona che passerà mentre il nostro abete, simbolo di rinascita, viene addobbato con luci e palle colorate e candele accese a rappresentare e chiamare la luce, ad invitarla a tornare a spezzare questa oscurità soverchiante. È il momento del rinnovo, della nascita. Le nostre radici, affondate nel regno sotterraneo sono alla massima profondità. Le energie possono solo risalire.
Il cammino intrapreso e arrivato a Litha è giunto quindi ad una svolta definitiva che ci riporterà su, verso la luce, verso la nascita, l'apertura e la vita che ci appare ancora lontana in questo momento, nascosta nell'humus sotto le foglie e sotto la neve, che tiene al caldo il seme, in attesa di sbocciare e bucare lo strato gelido annunciandoci l'arrivo della primavera.
La Luna della Quercia è altresì nota come: Luna del lupo, Luna delle lunghe notti, Aerra Geola (mese prima di Yule), Wintermonat (mese d’inverno), Heilagmanoth (mese sacro), Luna del grande inverno, Luna degli alberi spogli, Luna di Dicembre, Luna delle Ghiande, Luna amara, Luna Pesante, Luna Fredda, Luna di Rispetto, Luna di Yule, Luna del Fuoco e delle Ceneri, Luna dei Pesci, Luna della Pesca, Grande Luna d'Inverno, Luna dell'Oca, Luna del Tempo del Freddo, Luna della Grande Orsa, Luna della caduta delle Corna dei Cervi, Luna di Rotazione, Luna dell'Ustione, Luna dell'Aquila.
Spiriti della Natura: fate della neve, fate delle tempeste, fate dei pini
Le piante allineate a questa lunazione sono: agrifoglio, edera, abete, vischio
Colori: rosso sangue, bianco e nero
Fiori: agrifoglio, poinsettio, cactus
Profumi: violetta, patchouli, geranio rosa, incenso, mirra, lillà
Pietre: serpentina, giacinto, crisolito
Alberi: pino, abete, agrifoglio
Animali: topo, cervo, cavallo, orso
Uccelli: cornacchia, pettirosso, gufo delle nevi
Divinità: Hathor, Ecate, Neith, Atena, Minerva, Ixchel, Osiride, Norns, le Parche
Flusso del potere: resistenza, morte, rinascita; giro delle maree sulla Terra. Oscurità. Tenebre. Piccoli artifici personali. Sentieri spirituali. Incontro con amici e famiglia, i solitari e i poveri.