Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
A cura di Proue
Occhio di Tigre
Sole sole sole, e quindi, di conseguenza Estate piena e calda, è ciò che pensiamo quando abbiamo tra le mani questa meravigliosa pietra.
L’Occhio di Tigre è una varietà di quarzo, chiamata così perché al suo interno, oltre a linee concentriche, spesso troviamo disegni scuri circolari pieni che assomigliano ad un occhio. Oltre all’occhio di tigre, la stessa varietà, in base alla tipologia ed al colore dei cerchi al suo interno, viene definita anche Occhio di Gatto o Occhio di Falco. Il colore di base và dal giallino caldo al verde, a volte, per l’occhio di falco, troviamo tonalità carta da zucchero o azzurrino. La maggior parte di queste pietre viene recuperata dei giacimenti dello Sri Lanka, ma non mancano buone quantità di Occhi di Tigre, Gatto e Falco in India e Brasile.
Storicamente il fenomeno del “gatteggiamento” ovvero i riflessi di luce che gli “occhi” all’interno della pietra offrivano, sono sempre stati riconosciuti come una delle proprietà esoteriche di questa bella pietra, leggendo in essa lo sguardo vigile ed attento di un guardiano e protettore.
Vi è anche una ragione, frutto di leggenda, per il nome che la pietra generalmente porta. Si racconta che un guerriero Africano molto stimato e apprezzato sul campo di battaglia fosse improvvisamente scomparso per parecchio tempo in occasione di una giornata di caccia, fino a ripresentarsi ad amici e parenti scortato da due tigri ed una pietra dai caldi riflessi giallognoli che per forma e colore ricordava proprio l’occhio vigile e custode di questo animale.
Questa pietra, per fare in modo che ben renda l’effetto di gatteggiamento, deve essere burattata, da grezza purtroppo perde moltissimo del suo fascino e, spesso, di conseguenza, anche molto del suo “potere”.
Oggi noi del campo parliamo di una pietra Fuoco-Terra e, con questo appellativo, le attribuiamo tutte le caratteristiche dei due elementi assieme: sostegno e chiarezza mentale, denaro e distruzione costruttiva che porta alla trasformazione.
Quando l’occhio è ben riconoscibile all’interno della struttura della pietra questa assume la forza di farsi schermo per sfortuna, nemici e energie pesanti, proprio come uno specchio che riflette via le forze negative. Si racconta addirittura che i guerrieri persiani ne avessero una al collo per simulare la morte in momenti di panico nei campi di battaglia. Più o meno, in senso lato, per lo stesso concetto, si dice che avere una di queste pietre al collo, in particolare l’occhio di tigre, aiuti a prendere le giuste decisioni al gioco e, quindi, a vincere soldi. Sembra che gli arabi in partenza per lunghi viaggi facciano bere a tradimento dell’acqua dove è stato lasciato un occhio di gatto alle loro molteplici mogli. Sembra che sia una credenza del luogo che in questo modo, in caso di infedeltà, le donne non concepiscano bambini.
A livello terapeutico l’Occhio di Tigre rilassa il sistema nervoso e contribuisce a placare l’emicrania. E’ anche un ottimo alleato del sistema respiratorio, fortifica il lavoro del cuore, del fegato e della milza, e aiuta in caso di convalescenza per tutti i problemi fisici legati alla regione addominale (legata com’è alla forza guerriera ed al coraggio).
A livello prettamente esoterico Occhio di Tigre, di Gatto e di Falco aprono e rafforzano la consapevolezza, oltre a contribuire ad una crescita dell’autostima e della fiducia in sé stessi. E’ indicato l’utilizzo della pietra quindi quando si cerca la forza e la volontà per portare a termine un progetto intrapreso. Come abbiamo già anticipato, la pietra è indicata anche come amuleto protettivo nei confronti di fenomeni pesanti esterni, soprattutto nei momenti in cui siamo spiritualmente deboli e più esposti a possibile vampirismo energetico. Allo stesso tempo però equilibra la troppa arroganza e testardaggine in chi la porta e nell’ambiente del portatore.
UTILIZZO DELL’OCCHIO DI TIGRE NEI RITUALI
L’Occhio di Tigre è ideale catalizzatore di energie e forse in caso di rituali di protezione, anche quelli che servono a caricare semplicemente la Pietra di intenzioni protettive e d’amore per poi regalarla a qualcuno in difficoltà.
L’Occhio di Gatto è invece è ottima in rituali per “assorbire” negatività che già sentiamo esistenti e fastidiose nei confronti nostri o di altri. La si può usare come spugna energetica, che in questo caso andrà purificata con acqua corrente e tanta luce del sole estivo ciclicamente.
L’Occhio di Falco invece può essere utilizzato senza nessun problema in rituali effettuati per accrescere la consapevolezza, la forza d’animo e la volontà di superare ostacoli che bloccano progetti.
Nulla ci vieta, vista la sua vicinanza, più delle altre pietre, all’elemento Acqua, di utilizzarla, assieme ad Ametista o Fluorite, per aiutare la concentrazione e per migliorare i tempio e la profondità delle meditazioni.