Ero una piccola creatura nel cuore
Prima di incontrarti,
Niente entrava e usciva facilmente da me;
Eppure quando hai pronunciato il mio nome
Sono stata liberata, come il mondo.
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti.
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri.
Stupidamente sono scappata da te;
Ho cercato in ogni angolo un riparo.
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito.
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto.
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto.
Restituendomi
Al tuo abbraccio.
Mary-Elizabeth Bowen
Profumo dei Cureti
Incenso
Cureti risonanti di bronzo, che avete le armi di Ares,
celesti e terrestri e marini, molto felici,
soffi generatori di vita, mirabili salvatori del cosmo,
che abitando Samotracia, sacra terra,
tenete lontani i pericoli dai mortali erranti sul mare;
voi per primi stabiliste per gli uomini anche il rito d'iniziazione,
Cureti immortali, che avete le armi di Ares,
agitate l'Oceano, agitate il mare e ugualmente gli alberi;
avvicinandovi fate rimbombare con gli agili piedi la terra,
scintillanti d'armi; si acquattano tutte le belve
al vostro avanzare, lo strepito e il frastuono raggiungono il cielo
e con vortici raggiunge le nuvole la polvere dei vostri piedi
che si avvicinano; allora anche tutti i fiori si aprono.
Demoni immortali, nutritori ma anche distruttori,
quando vi agitate adirati con gli uomini
distruggendo i mezzi di vita e i beni e loro stessi,
soffiando rabbiosi, geme il grande mare dai gorghi profondi,
gli alberi svettanti cadono a terra dalle radici,
l'eco celeste risuona dello strepito delle foglie.
Cureti Coribanti, signori e potenti,
sovrani in Samotracia, e insieme Dioscuri stessi,
soffi perenni, vivificanti, aeriformi,
che in Olimpo siete chiamati anche gemelli celesti,
dolcemente spiranti, sereni, salutari e gradevoli,
che nutrite le stagioni, portatori di frutti, spirate sovrani.