The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

3. Gli Oggetti di Potere



Capitolo 4: I Ferri del Mestiere – Gli Oggetti di Potere

Se provenite da una tradizione pagana conoscerete sicuramente l’importanza degli Oggetti di Potere. Se non è così, potete comunque intuire che una bacchetta sta a un mago come un mestolo sta a un cuoco, o come la canna da pesca a un pescatore, la penna a uno scrittore; il concetto è lo stesso: ogni mestiere richiede i giusti strumenti per essere compiuto.
Uno strumento è un mezzo che aiuta il compimento di un lavoro: se vi suonerà retorico non vi biasimo, ma tenete a mente sempre che ogni oggetto è un mezzo, non il fine per cui viene utilizzato. Succede continuamente a tutti noi di scambiare il potere con il tramite che lo convoglia, la mèta con il viaggio. Presto l’utilizzo di un tramite diventa un’abitudine, finché crediamo di non poterne fare a meno. Abbiamo noi creato la dipendenza dall’oggetto, dandogli più potere di quanto dovuto.

Ho voluto cominciare con questo preambolo perché vorrei scoraggiare chiunque dall’andare a caccia furiosa di tutti i cimeli che verranno elencati in questa sede. Non si diventa Sciamani andando a caccia di oggetti mirabolanti o pregiati: buon per voi se li avete, ma non avranno valore sciamanico se non avranno un significato e una connessione più profonda con voi, con la vostra vita, con la parte più profonda della vostra anima.
Sarà il Fato che vi farà incontrare quell’oggetto, e sarà l’uso che ne farete che lo trasformerà in un Oggetto di Potere.

Andiamo un po’ più a fondo. Ricordate, vero, che secondo la cultura sciamanica ogni cosa è connessa? L’Animismo porta a percepire ogni cosa come animata dal soffio vitale e connessa a ciò che la circonda. Forti di questo, possiamo cominciare a formulare un pensiero: ciascun oggetto che scegliamo (o che ci sceglie) come Oggetto di Potere è legato a noi, per il semplice fatto che è animato da propria energia e la condivide con noi.

Ma appunto, una connessione superficiale non è sufficiente: a cosa è legato per voi quell’oggetto? Da dove proviene? Da chi vi è stato regalato? In quale momento della vostra vita? Che funzione ha? Che funzione gli è stata attribuita nel tempo? Sono tutte domande che vi aiuteranno a capire meglio qual è il senso della sua presenza. Un Oggetto di Potere può – e spesso accade – essere regalato da un Maestro a un allievo durante un percorso di iniziazione, ad esempio; ecco allora che le connessioni sono molteplici: rappresenta l’iniziazione, il momento del passaggio a una consapevolezza più alta; porta con sé l’energia del maestro, quindi di un punto di riferimento forte, importante; in più, se proviene da una Terra particolare, o da un luogo spirituale specifico, ecco che porta con sé anche l’energia di una Pachamama o di un Apu, nonché dei rituali e delle persone che sono passate di lì. Ecco allora quante connessioni può portar con sé un Oggetto di Potere. Capirete bene, a questo punto, che una stupenda pipa nativa americana comprata per vanesio sfizio al banchetto del mercatino della fiera di paese (c’è sempre, il banchetto dei nativi americani, non manca mai) avrà ben meno rilevanza a livello profondo, confrontata con il precedente.

Se ricordate anche la concezione di Spazio-Tempo cogente (il pensiero digitale), potete intuire che, essendo i Mondi esistenti paralleli tra loro nel tempo e nello spazio, possono essere “allacciati” assieme ovunque e in qualunque momento: immaginate di esser circondati da una sfera, composta di infiniti piccoli punti, come cellule; queste cellule sono i vostri ricordi, i momenti vissuti in luoghi e istanti determinati. Ora, immaginate di avere in mano un oggetto, che porta con sé l’energia di molti di questi punti, grandi e importanti. Come se da esso si dipanassero dei fili, l’oggetto collega voi, il centro della sfera, a quei luoghi, a quei momenti, a quelle persone: costituisce un ponte nello Spazio-Tempo, che riporta le energie caotiche nel qui e ora.

Cominciate ad avere un’idea più precisa dell’importanza di un Oggetto di Potere? Ovviamente, tornando alla super-pipa nativa della bancarella citata sopra, anche se questa parte come un “acquisto compulsivo”, non è detto che non possa diventare qualcosa di più: se utilizzate questa pipa continuativamente, in occasioni rituali, portandola in giro con voi in luoghi e momenti particolarmente rilevanti, anch’essa pian piano comincerà a stabilire connessioni, a rappresentare qualcosa di più che un souvenir da mercatino. Ricordate, la differenza la facciamo sempre noi con i nostri comportamenti. Tuttavia, questo è fondamentale per capire che un sasso, spesso, può essere un oggetto di gran lunga più potente di un coltello cesellato Lakota trademark ($49.99 su Ebay). Non fatevi ingannare troppo dalle apparenze nella ricerca dei vostri Oggetti di Potere.

Cominciamo quindi a vedere quali sono gli strumenti sciamanici più comuni e i loro utilizzi. Ci tengo a precisare che a seconda delle tradizioni gli strumenti e il loro impiego cambiano molto; vi racconterò ciò che attiene alle tradizioni con cui sono entrato in contatto, cercando di spaziare quanto più possibile anche nelle altre.

Cominciamo con gli strumenti musicali. La musica è importantissima e ampiamente utilizzata nello Sciamanesimo: la vibrazione crea suono, e l’energia del suono entra in contatto con quelle attorno, le smuove, le sveglia. Questo è proprio lo scopo a cui è preposta la musica.
Il tamburo, lo strumento più comunemente associato agli Sciamani, viene utilizzato come guida per i Viaggi Sciamanici proprio per le sue vibrazioni basse, legate alla terra; il suono da esso creato entra in contatto con i confini degli altri Mondi e consente di varcarli. Si tratta di un elemento particolarmente importante, intimamente connesso con il proprietario: quando uno Sciamano muore, in molte tradizioni il suo tamburo viene sfondato, segno che nessun altro può suonarlo in questo Mondo.
Altro strumento tipico è il sonaglio, dalle vibrazioni un po’ più alte. L’utilizzo che se ne fa è più legato al richiamo e al risveglio: agitandolo, si attira l’attenzione degli Spiriti affinché si avvicinino e porgano l’orecchio; oppure, lo si usa per svegliarli, per destare le energie sopite nelle cose. Ad esempio, spesso si agita il sonaglio sugli altri oggetti per attivarli e tenerli pronti all’azione, come sulle Mesa e le Borse Medicina; oppure, all’inizio di un rituale, viene suonato in cerchio per richiamare gli Spiriti e a mo’ di protezione. I sonagli sono fatti spesso a mano da chi li suona: si ricavano da zucche scavate ripiene di semi secchi, conchiglie legate assieme, semi cavi di piante, pelli, ossa o parti di animali… Io ne ho una che ho ricavato da una grossa melagrana scavata, ripiena dei suoi semi. In alcune tradizioni vengono utilizzati anche campane e campanelli al posto dei sonagli, oppure in modo complementare. Oro, rame, argento, ottone: il loro suono molto acuto è perfetto per svegliare le energie dormienti e chiamare a raccolta (ben lo sanno anche le chiese cattoliche).
Un altro strumento amato dagli Sciamani è il flauto (nelle sue varianti, tradizionale o di pan). Ciascuna volta che l’ho visto utilizzare, è stato per celebrare gli Spiriti, ringraziarli o ingraziarli, oppure chiamarne di specifici attraverso melodie studiate.
Altro strumento che vale la pena citare è il corno. Alcune tradizioni li costruiscono con certi tipi particolari di grosse conchiglie: il suono intenso e la vibrazione prodotta da questi strumenti rendono sacro qualsiasi luogo; per questo vengono utilizzati come apertura di qualsiasi rituale. Quando si giunge al termine della cerimonia, il corno viene suonato una seconda volta, e lo spazio sacro viene liberato.
Qualsiasi strumento musicale può diventare col tempo un Oggetto di Potere, nel momento in cui lo si utilizza ritualmente con uno scopo specifico, o anche semplicemente come mezzo per celebrare gli Spiriti o il proprio Animale Guida.

Un altro oggetto importante e ampiamente diffuso in diverse culture sciamaniche nel mondo è la già citata Borsa Medicina. Si tratta di un contenitore che rappresenta il potere dello Sciamano, è come un’estensione di lui stesso; viene utilizzata per chiamare gli Spiriti, per curare o rimuovere blocchi energetici, per muovere le energie più in generale. Tradizionalmente è fatta di tessuto, intrecciato sacralmente da individui della tribù o dallo Sciamano stesso, ma esistono anche culture che utilizzano scatole intagliate in legno od osso. Sulla superficie, in ogni caso, ci sono disegni che richiamano totem, figure divine, simboli della tribù o della cultura di provenienza. Per alcune tradizioni il contenuto della Borsa è un segreto e aprirla o rivelarne i componenti significa profanazione; per altre, invece, aprire la Borsa Medicina e narrare la storia di ogni singolo oggetto contenuto è segno di importante condivisione (paese che vai…).
Nella tradizione andina, la Borsa Medicina si chiama Mesa. Al suo interno, confluiscono tutti i doni che si ricevono: doni dei Maestri, doni degli Spiriti, doni degli amici… Si tratta di oggetti che Pachamama o gli Apu ci hanno consegnato in momenti e luoghi particolarmente importanti, dove abbiamo vissuto esperienze forti, profonde: molto spesso sassi o cristalli, ma anche conchiglie, piume, foglie, radici, bacche, semi, ossa e quant’altro. Oppure sono oggetti tramandati da un antenato, donati da un Maestro, o un amico, che hanno significato qualcosa di grande, che ci è rimasto dentro; alle volte, i Maestri consegnano oggetti che sono stati nella propria Mesa, affinché vadano nella Mesa dell’allievo, ma succede volentieri anche il viceversa (la tradizione andina è molto paritaria, non esistono relazioni unidirezionali: si tratta sempre di scambio). Come vedete, non c’è limite a ciò che può esserci dentro una Mesa. Alcuni hanno delle regole precise per la composizione, ma si tratta di specificità poco importanti; gli oggetti, poi, non rimangono per sempre dentro una Mesa: quando hanno fatto il loro tempo, non rappresentano più lo Sciamano (o semplicemente vengono smarriti), si restituiscono alla Natura, si regalano, si sostituiscono… Se la Mesa è la rappresentazione dello Sciamano, deve essere capace di evolversi con lui. Esistono anche diversi tipi di Mesa: quelle più piccole, da viaggio, e quella principale, in genere troppo grande per esser portata in giro. Un singolo Sciamano può avere quante Mesa desidera: possono anche essere specifiche, adibite a compiti specifici (una per la guarigione, una per la celebrazione, una per il richiamo degli Spiriti, ecc.).

Ci sono poi altri oggetti utilizzati in ambito ritualistico, in special modo nel Viaggio Sciamanico (che verrà trattato nello specifico in un altro capitolo).
La tessitura di teli rituali è comune a molte culture: alcuni li utilizzano per delimitare uno spazio sacro (come i teli su cui gli Sciamani si sdraiano per cominciare il Viaggio), altri invece li considerano veri e propri strumenti di protezione, dentro cui avvolgersi per difendersi dal pericolo. Sono anche comuni le bende rituali, per coprire gli occhi fisici quando si è in psiconavigazione o in dreamwalking.
Nel corso di un Viaggio Sciamanico può accadere di dover attraversare luoghi difficili: oceani, fiumi di lava, precipizi. A questo scopo, gli Sciamani tengono sempre nel loro spazio sacro degli oggetti che li possono aiutare: una conchiglia può servire nell’attraversare l’acqua, una piuma può fungere da “tappeto volante”, una roccia lavica può essere una barca o un ponte nel caso in cui si affronti una pozza magmatica, e via dicendo.
Vi sono poi altre pietre particolari che vengono usate per altri scopi. I cristalli, ad esempio, possono essere utilizzati per immagazzinare energia, parti di Anima ritrovate o informazioni importanti trasmesse dagli Spiriti durante il Viaggio. Pietre come le Moqi si utilizzano invece per la meditazione e sono più utili per iniziare il Viaggio, o per prepararsi a esso.
Allo stesso modo, piume di uccelli particolari hanno utilizzi definiti: la piuma del Condor, uccello sacro per moltissime tradizioni in Nord e Sud America, si usa in rituali di purificazione, rilascio e trasformazione delle energie pesanti; le piume del Colibrì, altro uccello sacro, vengono utilizzate come ornamento di copricapi rituali, a rappresentare l’Illuminazione, il famoso “fiore che spunta in cima alla testa”.
Molti portano nel proprio spazio sacro anche raffigurazioni (ossa, denti, figure intagliate) del proprio Animale Guida: neanche a dirlo, è un modo per aiutare la connessione e trasferire le caratteristiche dell’animale su di sé.
Il tomohawk, l’accetta di pietra tonda e liscia tipica degli indiani nordamericani, è uno strumento di attacco e difesa; in caso di conflitto, viene usata come arma: toccando il cuore dell’avversario si decreta la propria vittoria (non c’è quindi uccisione e morte, soltanto il riconoscimento del vincitore). Il pugnale invece, oggetto decisamente più aggressivo, ha lo scopo di separare e recidere i legami e tutto ciò che si attacca a noi e non riusciamo ad abbandonare/allontanare.
La pipa è un altro strumento importante che rappresenta la comunione. Nel momento in cui le due parti che la compongono sono assemblate, essa diviene il simbolo delle Nozze Sacre, dell’unione con il Divino. La si può utilizzare per celebrare con gli Spiriti, oppure per suggellare patti con loro.

Tra gli oggetti, cito solo rapidamente (perché le varianti sono infinite!) abiti e monili rituali. Ogni tradizione ha i suoi, con le proprie specifiche. Per chi intendesse procurarsene di propri, i consigli sono gli stessi fatti nell’introduzione. Prediligete cose meno lavorate e industriali possibili, evitate la plastica, privilegiate invece ciò che è naturale e fatto a mano. In Amazzonia, per citare un esempio, utilizzano dei semi velenosissimi rossi e neri, chiamati huayruro (semi della Ormosia Coccinea), per fare bracciali e collane, poiché si ritengono potentissimi portafortuna.

Per concludere, passo in rassegna anche cibi e bevande rituali. Sappiate che difficilmente nei riti sciamanici mancano bevande alcoliche… Rappresentano un’offerta pregiata agli Spiriti, nonché un mezzo di liberazione e comunione. Anche i cibi dolci sono un’offerta immancabile. Li cito in questo capitolo perché anche questi, se fatti a mano, rappresentano oggetti potenti, che rientrano a pieno titolo nella ritualità. Altri distillati e miscugli sono ritenuti di grande importanza: in Perù e Bolivia viene utilizzata l’Agua Florida, un distillato dal profumo floreale che è ritenuto un veicolo di purificazione e di attrazione delle forze spirituali.

Questo capitolo è un po’ una rassegna di diversi strumenti usati dagli Sciamani. Starà a voi, nel momento in cui vi troverete ad avvicinarvi a una cultura sciamanica particolare o accetterete un oggetto come Oggetto di Potere nella vostra pratica, approfondire i significati e trovare una strada che vi porti a connettervi più profondamente con il Mondo Sottile.
Vi propongo due esercizi: per il primo, scegliete un oggetto in particolare tra quelli che possedete (oppure andate a cercarne qualcuno appositamente). Cominciate ad utilizzarlo per uno scopo rituale preciso, senza fare eccezioni (non usate MAI il vostro telo sciamanico per fare pic-nic improvvisati!). Scrivete la sua “storia energetica”, portandolo con voi nei momenti di connessione con l’energia.
Per il secondo esercizio, scegliete un oggetto che per voi è stato ritualmente presente, che vi ha accompagnato in momenti importanti del vostro cammino, ma che ora utilizzate meno o quasi per niente: liberatevi di questo oggetto, regalandolo a una persona che sentite possa averne bisogno, oppure restituitelo alla Natura. Liberate voi stessi e le cose che avete dal vincolo reciproco del possesso.