The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Cucina Magica



A cura di Aradia
 

La Cucina Magica
 

È un pomeriggio novembrino e gli ultimi raggi di sole filtrando attraverso le tende tirate vanno a colpire la pentola che placida borbotta sul fornello, creando frattali iridescenti sul muro bianco. L'odore del cacao permea tutta la cucina e solletica l'olfatto degli animali che curiosi osservano i movimenti della loro padrona...
Con il mestolo di legno gira con vigore la cioccolata densa.. “gira che rigira, mescolo energia, chiedendo benedizione per questo cibo in preparazione...”
Ma non è ancora soddisfatta e dopo aver abbassato la fiamma apre l'armadietto delle spezie dal quale si sprigiona quel bouquet che come sempre ha il potere di rigenerarla...
Il suo sguardo scivola tra vasetti di menta, origano, maggiorana, artemisia, fino a raggiungere quello da lei cercato.
Sceglie con cura due piccole stecche di cannella, perchè sa quanto sia importante la devozione e l'attenzione in ogni piccolo gesto sacro.
Con due mani alza il mortaio in onore della Dea Afrodite e quindi energicamente con il pestello inizia a frantumare finemente la spezia in un atto d'amore e passione.
“Oh piccola pianta dai molti usi/ chiedo che i tuoi doni mi vengan profusi,/ Amicizia, amore e distesi pensieri / Affinché si avverino i miei desideri...”
E poco prima che la crema abbia finito di bollire aggiunge quell'ultimo ingrediente. Adesso è pronta per versare la crema calda sulla torta che ha precedentemente preparato per festeggiare con gli amici il suo compleanno...


Testo di Lucelibera. Liberamente ispirato per questa sezione

Introduzione a cura di Ivonne

Quando da piccoli ci leggevano le favole e ci capitava di incontrare nella narrazione una strega, c'era una serie di caratteristiche che la contraddistinguevano. Innanzitutto era brutta, quasi sempre, con vestiti strappati e polverosi. Viveva in un antro e in quest'antro c'era sempre un grosso calderone che sobbolliva, di solito con un gatto nero che dormiva acciambellato davanti al fuoco.
Su quel che sobbolliva nel calderone di solito il narratore si dilungava con sordidi particolari riguardanti code di rospo, ali di pipistrello, lingue di serpente ed altre gradevoli amenità. Il tutto, cotto a lungo e mescolato, di solito si trasformava nel più formidabile filtro d'amore che si fosse mai visto o, in alternativa, nel più potente dei veleni. Il che era già più probabile e comunque confermava il fatto che se cotto a lungo si può mangiare quasi qualsiasi cosa.
Tisane, filtri, pietanze, il lento sobbollire di qualcosa, il rimestare nel pentolone sono tutte caratteristiche da sempre legate alla figura della strega e della maga. E prima che alla strega il pentolone è legato a figure mitiche e talvolta divine. La dea Ceridwen aveva il suo pentolone con il cui contenuto poteva nutrire chiunque. La Pizia divinava aspirando i vapori che venivano da un tripode nel quale sobbolliva uno stufato. La Cornucopia, il corno spezzato della capra Amaltea, si riempiva continuamente ogni volta che veniva svuotato: magia e cibo vanno sottobraccio dalla notte dei tempi e la cucina, l'atto di trasformazione del cibo, è sempre stato rivestito da un'aura di magico.
E ne ha ben donde. In nessun luogo come nella cucina gli elementi convivono e si uniscono per creare qualcosa di nuovo e speciale. Verdure, carne, pesce, spezie, sale, pepe, acqua, fuoco il tutto sapientemente orchestrato dalla cuoca. Eh sì, perché per millenni tutto ciò che ha avuto a che fare con il focolare e con l'atto della nutrizione è stato puro campo femminile. Le donne cucinano, per sé e per le persone di cui hanno la responsabilità. Lo so, vi aspettavate che dicessi per quelli che amano, ma non sempre questo è vero o lo è stato. Il nutrire qualcuno, il provvedere ai suoi bisogni, va spesso al di là dei sentimenti che si nutrono per quella persona. Se è vero che a una strega moderna viene spesso chiesto un incantesimo, e di solito un incantesimo d'amore, è anche vero che altrettanto spesso le/gli viene chiesto quali spezie usare per risvegliare i sensi sopiti o per sedurre una nuova conquista. La conoscenza delle erbe e delle spezie è sempre utilissima nel campo della cucina magica, dato che ci permettono con il loro profumo e con la loro capacità di arricchire il sapore di un alimento, di donare a un cibo anche le loro vibrazioni vitali. Un pizzico di rosmarino migliora l'umore, uno di salvia aiuta a difendere il sistema immunitario (e abbassa al glicemia, per chi ne ha bisogno), un spolverata di cannella concede dolcezza, la noce moscata stuzzica, lo zafferano dona bei sogni profetici, la santoreggia su un piatto di legumi migliora le relazioni maritali. Tutti ormai pontificano sul valore erotico del tartufo o delle ostriche, quasi nessuno sa che un brasato di cipolla o una zuppa di crescione vi garantisce lo stesso effetto e con molta meno pesantezza sullo stomaco. In cucina, comunque non si creano solo pozioni erotiche o amorose. La cucina magica è anche e soprattutto curativa. Quanti di noi ricordano con più gioia il decotto della nonna che calmava la tosse molto più dello sciroppo di turno? Camomilla, alloro e miele, mele e chiodi di garofano sono un toccasana per i bronchi. Lo zenzero e la melissa, il pepe e la liquerizia, il tutto elaborato, infuso, decotto in una cucina, con il fuoco sotto la pentola che libera l'essenza e il potere dei cibi.
Tutto questo, però, potrebbe dirvelo qualsiasi erborista o qualsiasi cuoco appena appena desideroso di rivelarvi i suoi segreti. Cosa rende un piatto preparato secondo delle precise regole magico o no? Beh la risposta è molto semplice: la differenza è in chi lo prepara. Nel trasporto con cui si cercano le migliori materie prime, nella meditazione fatta prima di cucinare, nella profondità con cui si prepara ogni cosa, nella concentrazione che si dedica a un piatto, nell'energia che si muove e si indirizza mescolando un alimento, variando l'intensità della fiamma, aggiungendo solo un pizzico di qualcosa che permetta il cambiamento. Chi sa di alchimia sa anche che il processo alchemico è assolutamente simile al cucinare, trasformiamo la materia e la trasformiamo in qualcosa che è così potente da donare gioia, ma anche sofferenza, a chi se ne nutre. Questa è la magia culinaria.
Molti la ritengono una sciocchezza rispetto a rituali più complessi. Ho perso il conto di quanti hanno detto che preparare i biscotti per Yule o intagliare la zucca per Halloween non è magia. Probabilmente è vero, per quelle persone che ritengono la cucina un luogo non magico; coloro, però, che hanno sperimentato almeno una volta la cucina magica sanno che non è così. La differenza sta come sempre nell'intenzione ed è quella la vera discriminante.