The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

7. Caccia All'Anima




Capitolo 7: Caccia all’Anima – Alla ricerca dei frammenti perduti per guarire

Esistono altre applicazioni del Viaggio Sciamanico, oltre all’atto di viaggiare in sé: in questa sede, analizzeremo una tecnica specificamente legata alla guarigione, che può essere effettuata una volta entrati in contatto on il proprio Animale Guida.
Nelle tradizioni animiste si può parlare in un certo senso di “animocentrismo”: qualsiasi disagio, disturbo, malore, incidente sul piano fisico, è ritenuto esser causato in principio da una frattura sul piano spirituale. Secondo questa concezione, qualsiasi guarigione (che sia per un trauma fisico, mentale o affettivo) per poter cominciare deve partire dal piano spirituale. Vi sarà capitato di aver avuto incidenti dai quali siete guariti completamente, mentre alcuni – anche di entità assolutamente inferiore – continuano a dare fastidi ancora oggi: sono gli esempi di ferite animiche rimarginate o ancora aperte.
Quando avviene un trauma, l’anima ne assorbe le conseguenze; non saremmo capaci di sopportare la profondità di un dolore portandolo con noi per tutta la vita: il nostro spirito non fa altro che assumerlo su di sé, concentrarlo in un frammento e lasciare che questo frammento si stacchi da noi e ritorni alla Terra. Si tratta di un meccanismo inconscio di sopravvivenza. Se pensate all’iter tipico delle ferite d’amore, vi sarà molto chiaro come funziona: quando veniamo lasciati, il dolore sembra tanto grande da essere impossibile da sopportare; grazie al cielo, questa condizione dura un certo periodo, dopo il quale pian piano, in maniera incomprensibilmente invisibile, le cose cominciano a stabilizzarsi; il malessere torna su a tratti, sempre più rari, finché non resta che un ricordo, un fantasma innocuo. Si dice che “il tempo ha curato le ferite”, ma il tempo non ha doti curative: è l’anima che, distaccandosi dal dolore, ci permette di lasciar andare quel dolore che non saremmo capaci di portare con noi per sempre.
Nel ripetersi di questo meccanismo, però, il nostro spirito si impoverisce di giorno in giorno: grandi e piccole perdite di anima (il ginocchio che si rompe, la paura per un esame, il dolore per la scomparsa di qualcuno o qualcosa) fanno sì che esso si assottigli sempre più. La guarigione può apparentemente essere avvenuta (la ferita si è rimarginata, oppure ci siamo dimenticati dell’evento traumatico), ma se anche la nostra parte sottile non è guarita, sarà come portarsi dietro un buco permanente, una zona di insensibilità. Avrete notato anche voi che, crescendo, si ha la tendenza a ingrigirsi, a diventare indifferenti alla vita e agli eventi (diversamente dai bambini, che invece assorbono ogni esperienza in modo vivido e completo, totalizzante); secondo un’ottica sciamanica, si tratta proprio dell’effetto delle perdite d’anima.

Esiste una tecnica che consente il recupero di questi frammenti: si chiama Caccia all’Anima (in inglese, Soul Hunting o Soul Retrieval). La Caccia all’Anima sfrutta il Viaggio Sciamanico e il supporto della nostra spalla forte, l’Animale Guida, per navigare nel Mondo di Sotto, ritrovare le parti mancanti di noi e reintegrarle. Con il ritorno dei frammenti non soltanto avviene una guarigione, ma si sperimenta un vero e proprio percorso di crescita: riappropriarsi dei traumi vissuti significa accettarli e comprenderli a livello profondo, accettando di conseguenza l’insegnamento che essi portano, la forza vitale di cui sono latori.
La Caccia all’Anima si compone di due fasi: il Viaggio Sciamanico, alla ricerca dei pezzi, e la Trance Dance, per reintegrarli fin nel profondo del corpo.

A livello operativo, valgono tutte le indicazioni date per il Viaggio Sciamanico nei capitoli precedenti. Per ciò che riguarda la musica, in particolare, avrete bisogno della traccia di tamburi classica (o di qualcuno che suoni per voi), alla quale dovrà seguire un totale di almeno 30 minuti di musiche varie, molto ritmate. Non scegliete tracce che conoscete bene o a voi care, a cui siete legati o che vi ricordano episodi particolari, altrimenti verrete distratti durante il lavoro: devono essere musiche tribali generiche, che magari utilizzerete solo per la Caccia (in questo modo, non le “inquinerete” con ricordi o sensazioni non attinenti).
Sdraiatevi, posizione dell’Aquila, benda sulla fronte, Respiro di Fuoco. Formulate l’intenzione chiara nella vostra mente: “Vado a recuperare il mio frammento d’anima di quella volta in cui…”, e rievocate la situazione in cui è avvenuto il trauma.
Ora, la domanda che viene fatta più di frequente in questa fase è: come faccio a sapere quali episodi della mia vita hanno causato una perdita d’anima? Dunque, sappiate che – ve lo ripeto un’altra volta – i meccanismi dell’anima sono molto diversi da quelli fisici e da quelli mentali: un evento che potrebbe sembrare a prima vista banale o senza importanza, può invece rappresentare un trauma animico molto profondo (vi faccio l’esempio: un bambino a cui è stato tolto un giocattolo o a cui è stato vietato di correre in giardino potrebbe aver subìto un grande trauma, anche se dall’esterno potrebbe non sembrare assolutamente tale; similmente, i traumi risalenti addirittura al concepimento, al parto o ai primi mesi di vita sono ancor più difficili da raggiungere razionalmente). Non possiamo saperlo a priori, in questo caso solo l’istinto può guidarci. Se vi sentite ancor più insicuri, ora, non preoccupatevi: sappiate che molti traumi importanti li potrete individuare senza sbagliare, si tratta di quelli che vi sono rimasti impressi per l’impatto emotivo o per la gravità dell’accaduto, per le ripercussioni che hanno avuto sul corso della vostra esistenza. Cominciate da questi, vedrete che cacciando pian piano usciranno fuori nuove-vecchie cose, vi torneranno alla mente episodi, sensazioni, stimoli che vi guideranno per nuove cacce.
L’importante è che, nel cominciare una Caccia, non andiate a caso, ma abbiate chiara la mèta. Formulate l’obiettivo in modo diretto, preciso; indi, portate la benda sugli occhi, aprendo le vostre percezioni sottili. Seguendo i tamburi, cercate il varco per il Mondo di Sotto, attraversate la Porta di Luce e, una volta sotto, mettetevi alla ricerca. L’intenzione che avete formulato vi guiderà verso il pezzo mancante che state cercando, per cui affidatevi completamente al vostro istinto, andate dove sentite l’impulso di dirigervi. A questo punto, come nel Viaggio Sciamanico basico, può accadere di tutto; sappiate soltanto che il frammento d’anima che andate a recuperare è rimasto fermo nello spazio e nel tempo, è come congelato nel momento in cui il trauma è avvenuto, per cui non conosce altro, non sa cosa è successo in seguito; potrebbe essere spaventato, ostile, confuso, potrebbe non riconoscervi. Se doveste trovare particolari difficoltà nell’entrare in comunicazione con lui, chiamate il vostro Animale Guida e fatevi aiutare. Sta a voi trovare il modo migliore per interagire; tenete a mente che è una parte di voi, e nel profondo non desidera altro che ritornare: importante, quindi, è fargli percepire che anche voi volete che lui torni, e – fondamentale – promettergli che vi prenderete cura di lui, che non permetterete mai più che soffra, e che ciò che gli è successo in passato è finito e non accadrà più.
A quel punto, il pezzo tornerà da voi. Quando sentirete che ciò è accaduto (in genere, si sperimenta un’emozione profonda e un certo formicolio all’altezza del petto), portate le mani sul vostro cuore, ad accogliere il frammento e fissarlo dentro di voi. Potrebbero succedere varie cose, a questo punto: assieme a un pezzo d’anima, potrebbero tornare a catena altri pezzi, connessi al luogo, al tempo o anche legati irrazionalmente a quello che avete recuperato; oppure potreste avere la sensazione, il ricordo di altri pezzi che sono sparsi da qualche parte. Se la musica dei tamburi corre ancora, riportate le braccia nella posizione dell’Aquila, reimmergetevi nel Mondo di Sotto e tornate a caccia. Altrimenti, usate il tempo che avete per “sentire” il ricongiungimento con voi stessi che è appena avvenuto.

Quando la traccia di tamburi finirà, alzatevi in piedi senza togliervi la benda e cominciate la fase di Trance Dance. La Trance Dance è un altro strumento importante del bagaglio sciamanico: si tratta di una danza durante la quale si perde la coscienza del proprio corpo e la mente viaggia su frequenze completamente alterate. Nella Caccia all’Anima, la Trance Dance ha una duplice funzione: permette la completa fusione del frammento d’anima con il corpo e la mente, nonché celebra il lieto ricongiungimento che è avvenuto.
L’unico vero consiglio che posso dare per la Trance Dance è: go with the flow. Lasciatevi trasportare dal suono, lasciate che sia il vostro corpo a muovervi, e non voi a muovere il corpo. Non è assolutamente necessario ballare bene, essere capaci o sentirsi cool: la Trance Dance è espressione selvaggia e completa dell’anima, in quanto tale non va fermata, va sempre bene com’è. Se sentite che la mente torna a farsi sentire anche qui, utilizzate il Respiro di Fuoco.
Vi avverto, danzare selvaggiamente per mezz’ora di seguito o più può essere stancante: il segreto è riuscire a superare la soglia del dolore fisico e andare oltre. Quando sentite che non ce la fate più, proseguite; è la testa che controlla la sensazione del dolore, è lei che cerca di mantenere controllo sulla situazione. Se riuscite a disconnettervi da mente e corpo, andate a percorrere automaticamente la strada dell’anima. La Trance Dance è liberatoria, è un’espressione completa di gioia e riconnessione, nonché fa davvero bene alla salute (vi fa muovere tutti i muscoli, nessuno escluso. Se non siete abituati al moto, noterete che le parti del corpo che avete più bloccate vi faranno un po’ male alla fine della danza: è un ottimo segno, vuol dire che avete rimesso in circolo un po’ di energia e avete prevenuto il formarsi di blocchi e irrigidimenti fisici!).
Un’altra cosa che potrebbe accadere durante la Trance Dance è il ricongiungimento con altri frammenti di anima: capita, a volte, che nel libero movimento, a metà tra il Mondo di Sotto e il Mondo di Mezzo, vengano attirati altri pezzi che desiderano tornare: senza smettere di danzare, portate le mani al cuore per accoglierli, anche solo per un momento, e proseguite.
Quando la musica finirà, prendetevi tempo per ristabilire il contatto col Mondo di Mezzo. Il mio Maestro mi consigliò, al tempo, di procedere un senso alla volta: cominciare dal tatto, sentire la pelle, il contatto coi vestiti e il terreno, il sudore; poi a scalare gli altri, fino all’ultimo, la vista, togliendosi la benda. Vi accorgerete che funzioneranno tutti in modo amplificato, per un breve periodo, nell’energia che avete tirato su con la Trance Dance.

La Caccia all’Anima è un utilissimo mezzo di guarigione. Negli Stati Uniti ci sono psicologi che l’hanno inserita nei percorsi di psicoterapia, accortisi probabilmente del fatto che la cura della mente da sola spesso non basta per recuperare la propria completezza e la gioia di vivere. Dal mio canto, posso dirvi che ho assistito in prima persona a un evento che ha dell’incredibile: sono riuscito a guarire da una tonsillite cronica che andava avanti da un anno e mezzo (ogni mese con 40,5 di febbre e delirio), una malattia che nemmeno ripetuti antibiotici e iniezioni di penicillina erano stati capaci di debellare. Un giorno, durante il delirio della febbre, ho visto il mio Animale Guida, così vivido che da qualche parte dentro di me si è fatta strada l’idea di tentare con la Caccia; non ero sicuro di quello che stavo facendo, né del risultato, ma ero davvero disperato e senza prospettive di miglioramento. Oggi, son qui a raccontarvi che la mia guarigione è stata completa e istantanea: dopo due giorni la febbre era sparita, e il morbo non è mai più tornato.

Una volta che sarete diventati pratici di Caccia e avrete recuperato gran parte della vostra anima, potrete muovere i passi verso la guarigione degli altri, andando nel Mondo di Sotto a cacciare per loro e aiutarli a guarire. Ma questo direi che è materiale per un prossimo approfondimento…