The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Andalusite



A cura di Proue
 

Andalusite
 

Un principe, tanto tempo fa, si innamorò di una splendida gitana. Il re lo venne a sapere e uccise la zingara. Addolorato per la sua scomparsa il principe la cercò in tutto il mondo, partendo da Alicante e finendo in Andalusia. Qui scoprì la fine dell’amata e promise di non mettere mai più piede nel regno del padre, cercando invano i verdi occhi della sua gitana in quelli delle donne di tutto l’universo. Madre Natura, commossa da tanto amore al vento, creò per lui un cristallo che avesse il bruno della sua pelle, il verde dei suoi occhi e il rosa del suo sorriso. Nacque così l’Andalusite. E sembra proprio che l’Andalusite sia ancora oggi la pietra che i gitani sentano più vicina al loro modo di vivere. Un cristallo semplice e luminoso, in cui la luce riflette una passionalità nascosta sotto il freddo apparente. A mio parere non c’è rappresentazione più genuina di un periodo come Oestara, dove chi ha vista lunga può intravedere nel mondo che lo circonda i primi fremiti di vita e passione sotto la coltre di un inverno che sembra aver concluso tutte le sue forze.
L’Andalusite (conosciuta anche come Chiastolite) è un silicato di alluminio, che contiene pigmenti del ferro (il bruno/rossiccio) e del manganese (il verde) in diverse quantità. I giacimenti più importanti di questa pietra si trovano, oltre che nella regione che ne ha dato il nome, anche in Brasile, Stati Uniti e sull’isola d’Elba, dove vengono estratti ancora oggi esemplari molto puri.
E’ senz’altro una pietra altamente protettiva, ed aiuta a rafforzare lo scudo energetico in luoghi la cui energia non si armonizza bene con la nostra. Per i gitani però è anche un cristallo legato all’amore, sembra che inserita sotto il cuscino per 10 notti di seguito aiuti a ritrovare l’amore perduto. Probabilmente perché, come cristallo, è legato ai sensi di colpa, che aiuta a tramutare in consapevolezza ed insegnamenti. E’ perciò anche la pietra dei nuovi inizi, stimola infatti chi la porta all’azione, ovvero ad avere la forza e l’entusiasmo fanciullo di tramutare una idea o un progetto in un atto pratico.
A livello terapeutico l’Andalusite è spesso usata nelle pratiche sciamaniche di guarigione, non è ben chiaro se il fatto che da grezza o solo leggermente burattata presenti una croce sulla sua superficie sia in qualche modo legato alla concezione dello stesso simbolo nei Nativi Nord Americani (si pensi alle cosiddette Ruote di Medicina).
Si utilizza anche quando, in seguito a traumi o cure debilitanti il cervello gioca scherzi con la memoria, anche in caso di debolezza mnemonica degli anziani. E, in generale questo cristallo dona nuovo fervore a tutto l’organismo, tonifica i muscoli e contribuisce al movimento regolare del sangue per l’apporto di principi nutritivi alle cellule. Per questo motivo, utilizzarlo in un periodo di diete particolari, purificanti e leggere, serve benissimo a pulire il nostro corpo dai postumi dell’inverno ed a prepararlo a ricevere la nuova, pulita energia del sole che nasce.
La sua energia delicata viene raccomandata per allontanare il senso di solitudine, la depressione, e tutto ciò che sembra ci trasciniamo dai periodi bui dell’inverno e non riusciamo a scrollarci di dosso. L’Andalusite ci aiuterà a distaccarci dei nostri cadaveri con delicatezza e senza traumi, in attesa di essere “nudi” e leggeri davanti alla primavera.

UTILIZZO DELL'ANDALUSITE NEI RITUALI

Tutti i rituali di rinascita, di inizio e buon auspicio possono trovare nell’Andalusite il giusto cristallo catalizzatore. Tenere la pietra purificata sull’altare mentre il rituale si svolge la carica energeticamente già di suo, se poi si lega un incanto alla pietra canalizzando quindi l’intento proprio su di essa, l’andalusite saprà fare il suo dovere al meglio.
Vestirsi di un’Andalusite su cui è legato un incanto di inizio, una volta che con un lento bagno purificatore e una serie di coccole (fatte di olii profumati e creme idratanti su tutto il corpo) hanno spogliato il nostro corpo e la nostra anima dai brutti pensieri legati al passato, significa prepararsi a testa alta e a cuor leggero ad andare incontro alle novità attese e, in qualche modo, magicamente pianificate. L’energia dell’Andalusite è dolce, graduale, ottima per chi non sente di avere la forza e la testardaggine per poter lanciarsi in una nuova impresa a capofitto. Dunque se abbiamo la fortuna di averla tra le nostre pietre utilizziamola allo stesso tempo come fonte di forza d’animo e di entusiasmo bambino e come promemoria di quello che possiamo osare per arrivare dove vogliamo. Non c’è magia più grande dell’essere positivi. In tutti i campi. Ed in tutti i momenti della nostra vita.