The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

"Il Dio delle streghe" di Margaret A. Murray Parte 4


"Il Dio delle streghe" di Margaret A. Murray

(parte IV)
Di Xenia (Sarah Degli Spiriti)

(articolo tratto da Labrys, anno II, numero 9 - Yule 2005)
 

La posizione della strega nella struttura sociale.
Nel sesto capitolo, la Murray ci spiega quale fosse, almeno secondo la sua teoria, il ruolo sociale delle streghe. Chiaramente, dice, l'idea che ci siamo fatti riguardo questo argomento sarebbe influenzato più che altro dai documenti del XVII e del XVIII secolo, quando la Chiesa Cattolica era ancora impegnata nel distruggere i residui del paganesimo, aiutata anche dai medici per i quali le streghe sarebbero state delle rivali, essendo esse delle donne sagge: levatrici capaci anche di fare, in certi casi, il taglio cesareo, oppure di far passare i dolori del parto trasferendoli su un animale o sul marito della donna in travaglio. Insomma, motivi, questi, che le facevano vedere donne ancora più terribili della stessa Eva, condannata da Dio fin dalle origini.
Vennero denigrate in tutti i modi, anche tramite documenti scritti.
Secondo la Murray, sia prima che dopo il cristianesimo, la strega (uomo o donna)sarebbe stata amata e chiamata a risolvere diversi problemi: per il dolore causato dalle malattie, perché desse suggerimenti in situazioni critiche o perché facesse previsioni per il futuro.
Erano spesso accanto a uomini di potere, nelle corti dei re e dei signori per dare pareri su problemi politici, oppure stavano tra i contadini per dare aiuto spirituale.
In tempi ancora più remoti, in cui non c'era una legge per punire i crimini, sarebbe stata l'unica autorità capace di scoprire i colpevoli, per non parlare di fenomeni che oggiAggiungi un appuntamento per oggi sappiamo essere naturali che allora erano considerati sovrannaturali.

La divinazione.
Era un diritto particolare del clero, poiché era un metodo per accertare la volontà di Dio sugli eventi futuri. Era fondamentalmente un rito religioso che doveva essere eseguito solo da chi fosse in stretto contatto con la divinità. Sembra, quindi, che le streghe venissero consultate soprattutto per questioni personali, mentre gli stregoni, sempre per la Murray, sarebbero stati cercati per importanti questioni come quelle politiche.
A questo proposito, l'autrice fa diversi esempi che vanno dall'antico Egitto, al popolo Ebraico, ai romani fino ai Celti e al medioevo per farci capire come fossero ritenuti importanti sogni e profezie.
A questo punto, l'egittologa torna a parlare della Chiesa. Quest'ultima, dice, venne fondata quando la condizione della donna era degradata al punto che la moglie era solo un bene mobile del marito.
Quindi, quando la nuova religione raggiunse l'Europa occidentale, le donne furono escluse dal clero. Ne conseguì che una sacerdotessa che celebrava funzioni religiose per la gente che l'ascoltava era una pagana e, per un clero veramente cristiano, i pagani erano adoratori del diavolo (per cui dediti a cose davvero malvagie).
Per cui, una pagana teneva rapporti col demonio e operava con spiriti maligni e per questo era maledetta automaticamente da Dio. Certo, se si riusciva a coprire il paganesimo con una patina di cristianesimo allora diventava una profetessa le cui preghiere erano ascoltate da Dio. Così come, in passato, le streghe e gli stregoni avevano influenzato le battaglie, anche alcuni santi lo fecero. Fu il caso di Santa Brigida che venne chiamata a tal scopo dal Re di Leinster; idem per Santa Itha. Questi esempi, dice Murray, ci fanno capire come i Santi e i sacerdoti cristiani avessero preso semplicemente il posto dei sacerdoti e delle sacerdotesse pagane; l'unica differenza stava nel nome della Divinità invocata.
Ma solo perché il cristianesimo era ora al potere, il "mago" cristiano era un profeta, mentre quello pagano uno stregone.
Anche qui, la scrittrice fa un elenco di esempi di santi sassoni che avrebbero avuto il dono della profezia, cosa che sarebbe avvenuta anche presso la corte dei re normanni. Idem durante il regno dei Plantageneti.

I pioggiaioli.
Il rituale della Vecchia religione, che sarebbe venuto alla luce nei processi fatti alle streghe, mostrerebbe che gran parte del culto pagano aveva come scopo quello di accrescere la fertilità. Quando l'agricoltura acquistò la stessa importanza che aveva l'allevamento del bestiame, il sacerdote o la sacerdotessa pretesero di essere in grado di indurre la divinità a far piovere o ad evitare che piovesse, a seconda delle necessità dei raccolti. I sacerdoti divennero pioggiaioli. Anche in questo caso, l'egittologa cita degli esempi e, fra questi, quello di Samuele che più volte, nella Bibbia, invoca tuoni e pioggia, come hanno fatto anche diversi fra i primi santi che avevano potere sulle condizioni climatiche, proprio come le streghe.

I metodi per prevedere il futuro.
Erano tanti e diversi; i più usati erano quelli che si basavano sull'esame dei fenomeni naturali. Poteva trattarsi del passaggio di una cometa, così come dell'aurora boreale; ma poteva trattarsi anche di altri fatti, come frasi e situazioni spiacevoli in occasioni importanti che venivano interpretati come presagi funesti.
Un altro modo comune per conoscere il futuro e per scoprire anche avvenimenti segreti del passato, dice Murray, sarebbe stato quello di evocare il "diavolo".
Sembra, dalle sue ricerche, che sia stato un metodo usato di frequente.
Ai giorni nostri, dice la nostra, sopravviverebbero due modi per divinare che un tempo vennero considerati riti religiosi e che dovevano essere praticati da un sacerdote o da una sacerdotessa:

A) Si gettavano a terra o su una superficie predisposta per lo scopo alcuni piccoli oggetti sacri per trarre il responso dalla posizione in cui gli oggetti venivano a trovarsi l'uno rispetto all'altro, tenendo conto anche della parte che restava rivolta verso l'alto dopo che gli oggetti stessi erano stati gettati.
È il cosiddetto "tirare le sorti" citato spesso nella Bibbia.
Poiché si credeva che il lancio fosse diretto da Dio, la posizione degli oggetti indicava il suo volere. La natura religiosa di tale forma divinatoria è dimostrata dal fatto che il Sommo Sacerdote ebreo indossava il pettorale quando usava Urim e Thummim (oggetti sacri tenuti nel tempio e consultati in certe occasioni importanti). Sembra anche che lo stesso metodo venisse usato dai laici, un po' come quando oggiAggiungi un appuntamento per oggi si lancia la monetina.

B) L'altra forma di divinazione è quella di scrutare una sfera di cristallo. La prima volta appare nella Bibbia nella storia di Giuseppe, quando Beniamino viene accusato del furto della coppa d'argento di Giuseppe di cui quest'ultimo si serviva per divinare.
Ma è solo in epoca più tarda che si trova descritta tale forma di divinazione mediante una coppa o una ciotola. La ciotola era di bronzo nero oppure d'argento con la parte interna annerita. Sul fondo, c'era scolpita l'immagine di Anubi. Dopo averla riempita d'acqua, si faceva galleggiare su di essa uno strato sottile d'olio; sembra che in questo modo si riuscisse ad ottenere una superficie riflettente, luminosa ma senza luccichii. Il veggente, di solito, era un giovinetto pubescente; il mago o il sacerdote assistevano bruciando incenso e salmodiando preghiere e formule magiche (aggiungerei anche che, fino a tempi recenti, nelle nostre campagne si è usato lo stesso metodo per scoprire se una persona fosse colpita da malocchio: si aggiungevano poche gocce di olio nella ciotola d'acqua e, a seconda della posizione dell'olio stesso, si definiva il responso; n.d.Xenia). A questo punto, poi, si chiedeva al ragazzo di descrivere cosa vedesse nell'acqua. Egli, per prima cosa, descriveva l'arrivo di Anubi che preparava troni regali e un padiglione per accogliere grandi Dèi, che poi facevano ingresso regalmente e, solo dopo aver preso posto sui troni, rispondevano alle domande poste dal mago e dal sacerdote. Questa forma di divinazione, dice la Murray, sarebbe ancora oggiAggiungi un appuntamento per oggi in uso in Marocco e in altri paesi del Mediterraneo. Si versa inchiostro nero sul palmo della mano di un giovinetto che tiene gli occhi fissi sulla piccola pozza d'inchiostro mentre l'indovino intona preghiere adeguate alla circostanza. Poco dopo, il ragazzo vede servi che innalzano un padiglione regale, preparano un trono e stendono tappeti. Quindi entra il Sultano in abiti regali con molte persone del seguito, si siede sul trono e risponde alle domande che gli vengono poste. Tale pratica, dice la nostra, sarebbe stata usata sia per prevedere il futuro, sia per identificare un ladro. Un altro metodo è quello, già citato, che usa come superficie una sfera di cristallo (crystalgazing) con la superficie perfettamente liscia. Anche in questo caso, l'oggetto su cui l'individuo fissa gli occhi è simile alla pozza di inchiostro e all'olio sull'acqua di una coppa nera. John Dee aveva uno "specchio magico", un disco di carbon fossile ben lucidato in cui diceva di vedere angeli e spiriti.

Gli abiti cerimoniali.
In ogni religione il sacerdote o la sacerdotessa indossano vesti speciali quando compiono riti sacri. È probabile che tale usanza sia dovuta al timore del "contagio della santità", per cui le vesti indossate alla presenza diretta della divinità dovevano essere di stoffa lavabile, come le vesti di lino dei sacerdoti egizi ed ebraici, oppure essere vesti accuratamente decorate da indossare sopra i vestiti ordinari e da togliersi di dosso prima di andarsene dai luoghi sacri. La credenza sarebbe sopravvissuta, secondo Murray, anche ai suoi tempi e sarebbe dimostrato dal fatto che qualunque cosa presa da un luogo sacro (una chiesa cristiana o un tempio pagano) porterebbe sfortuna. Secondo la ricerca della Murray, sembrerebbe che i primi stregoni abbiano indossato vesti color blu scuro e berretti dello stesso colore, abiti simili a quelli usati dai Lapponi che nel Medioevo erano tutti considerati stregoni.

La vittima divina
In questo settimo ed ultimo capitolo, la Murray cerca di dare conferma alla sua ipotesi sul fatto che il Dio sarebbe stato sacrificato nel culto dell'Europa Occidentale.
Vi sarebbero stati ben tre modi per uccidere la vittima:

1) Con il fuoco; le ceneri venivano successivamente disperse nei campi o gettate nell'acqua corrente;

2) Per dissanguamento conseguente a ferita di arma da taglio, in modo che il sangue si versasse realmente sulla terra;

3) Mediante diversi tipi di soffocamento; in questo caso il corpo sarebbe stato fatto a pezzi e i brandelli sarebbero stati sepolti nei campi, oppure sarebbe stato bruciato e le ceneri sparse.
Secondo la sua teoria, in origine il dio incarnato sarebbe stato il re o il capo della tribù mentre, in seguito, al suo posto sarebbe stato preso un sostituto al quale sarebbero state concesse prerogative e insegne regali.
Il significato sarebbe stato che lo spirito del Dio avrebbe vissuto nel corpo di un essere umano, solitamente il re, che sarebbe diventato colui che avrebbe donato fertilità alla terra. La vittima divina sarebbe stata sacrificata durante l'inizio della vecchiaia nel timore che lo spirito del Dio rischiasse di invecchiare indebolendosi come il corpo ospite.
Fino a che, però, il sacrificio non fosse stato fatto, nessuno avrebbe potuto osare fare del male alla vittima divina, poiché la sua morte prima del momento stabilito avrebbe portato un danno grave al suo popolo.
Quando, però , il momento per morire fosse giunto, nessuno lo avrebbe potuto salvare. In certi paesi sarebbero stati i primi segni della vecchiaia a preannunciare la morte, mentre in altri luoghi sarebbe stato fissato una certo numero di anni, di solito 7 o nove. Successivamente, vi sarebbe stato un sostituto a prendere il posto del re nel morire, prolungando ulteriormente la durata della vita del sovrano stabilita nel patto. Secondo la Murray, sarebbe questa la base del culto del Dio Morente che si ritroverebbe in tutti i paesi del vecchio continente e in Africa.
La Murray dice che questo tipo di uccisione rituale si sarebbe tenuto varie volte in tempi storici in Francia (ogni 9 anni), Inghilterra (ogni 7 anni),Normandia (ogni 9 anni), Scandinavia (ogni 9 anni) e che vi sarebbero le prove, le quali sarebbero accettate se si stesse parlando di una religione orientale o africana.
In tutti gli esempi presi in esame dall'autrice, andrebbe notato il mese della morte della presunta vittima divina, perché si tratterebbe sempre di uno dei mesi in cui si teneva uno dei quattro grandi Sabba. Nel ciclo dei nove anni sembrerebbe che il mese non abbia alcuna importanza.
Alcuni esempi di questa vittima divina sarebbero i seguenti: William Rufus, Thomas Becket (ucciso nel 1170), Giovanna D'Arco (uccisa nel 1431) e Gilles de Rais (morto nel 1440). Due di loro sono stati santificati dalla Chiesa (Giovanna d'Arco e Thomas Becket), mentre gli altri due sono stati molto disprezzati; ma secondo l'autrice, secondo i documenti, vi sarebbero degli elementi che i cronisti cristiani avrebbero eliminato e che occorre recuperare per spiegare dei comportamenti altrimenti incomprensibili.

[…continua]

Bibliografia

Margaret Murray, Il Dio delle streghe; Ubaldini Editore (1972, Roma)
Francesco Dimitri, Neopaganesimo-Perché gli Dèi sono tornati; Castelvecchi (2005, FR)
Gerald Gardner, Stregoneria OggiAggiungi un appuntamento per oggi , C R S B– Montecarlo
Margaret Murray, Le streghe nell'Europa occidentale; ed. Garzanti (1978, Milano)

Altre notizie su:
http://en.wikipedia.org/wiki/Margaret_Murray
Marija Gimbutas, Il linguaggio della Dea - mito e culto della Dea Madre nell'Europa neolitica; ed. Neri Pozza.
Wiccanews blog, di Ddrwidd del Tempio di Ara. http://wicca.blog.excite.it/ (sito non più esistente)
Alfonso M. di Nola, Il diavolo. Le forme,la storia, le vicende di Satana e la sua universale e malefica presenza presso tutti i popoli dall'antichità ai giorni nostri. Ed. Newton & Compton (Farigliano, Cuneo, 1988)
La vergine guerriera, Giovanna D'Arco di Franco Cardini; Medioevo Dossier, anno 2, n. 3/99. De Agostini – Rizzoli periodici (Roma, 1999)
Giovanna d'Arco, folle o davvero Santa? Articolo di Enrico Benedetto apparso su "Specchio della Stampa" numero 199 del 13 Novembre 1999 (La Stampa, Torino)
Canterbury Cathedral di John Shirley; Pitkin Pictorials LTD (Gran Bretagna, 1972)
S.Abbiati, A. Agnolotto, M.R. Lazzati, La stregoneria – diavoli, streghe, inquisitori dal trecento al settecento; Mondadori (Trento,2003)
Meridiani n.57, Aprile 1997– Valle della Loira. Editoriale Domus (Milano)