The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Assenzio (Artemisia absinthium)



A cura di Lyrio Baelfire

ASSENZIO

Nome scientifico: Artemisia absinthium L.
Sinonimi: Absinthium officinale Brot. / Absinthium vulgare Gærtn. / Artemisia absinthum L.
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Assenzio maggiore, Assenzio vero, Absinth Sagewort (eng), Absinth Wormwood (eng), Absinthe (fr), Ajenjo (esp), Wermut (deu).
Famiglia: Asteraceae (Compositae).
Descrizione Botanica: Grande erba perenne rizomatosa, fortemente aromatica e dal sapore amaro. Dal rizoma originano fusti sterili, riccamente fogliati, e fusti fioriferi, eretti, angolosi e ramificati. Le foglie sono di colore verde biancastro superiormente e grigie inferiormente, fortemente bipennatosette. I capolini sono posti all'apice in racemi fogliati, mancano di peduncolo, hanno numerose brattee e i fiori sono tubulari e gialli, i periferici sono femminili mentre i centrali ermafroditi. Il frutto è un achenio curvo sprovvisto di pappo (al contrario di altre Compositae cone il soffione).

Distribuzione geografica: spesso si trova coltivato in quasi tutte le parti temperate del mondo (Europa, Asia temperata, Africa del Nord, America settentrionale e Cile). In Italia è comune ovunque (escluse le isole e la Pianura Padana). È presente su tutti i rilievi europei ad esclusione delle Alpi Dinariche.

Habitat: è una pianta comune sui muri e nelle vicinanze dei centri abitati delle regioni montane e submontane; ma anche presso incolti aridi e siepi. Anche se la sua introduzione in Italia e quindi la sua naturalizzazione è datata da lungo tempo (prima ancora dei Romani), si ha l'impressione che sia incapace di amalgamarsi con la vegetazione naturale. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con terreno a pH basico, alti valori nutrizionali e secco.

Fioritura: Da Giugno ad Agosto.
Parte utilizzata: Radici, foglie e infiorescenze.
Raccolta: Piena fioritura.
Principio attivo principale: Tujone: è un terpene presente in modeste quantità nell'olio essenziale dell'assenzio, in tracce anche nella salvia, ha odore mentolato e un effetto neurotossico. Il tujone riesce a bloccare i recettori dell'acido gamma-amminobutirrico (GABA). La riduzione dell'attività del recettore sembra produrre scariche elettriche neuronali anomale, responsabile dell'effetto pro-convulsivante. è inoltre simile al tetraidrocannabinolo (THC) della cannabis, e possiede lieve affinità per i recettori cannabinoidi senza però avere effetti cannabis-mimetici. Si ipotizza quindi che gli effetti allucinogeni dovuti al consumo di distillato d'assenzio siano dovuti più all'alcol ingerito in grandi quantità che non al principio attivo.
Nell'olio essenziale troviamo anche absinthina, principi amari e tannini, responsabili dell'attività eupeptica, digestiva, stomachica e carminativa e vermifuga.
Usi Erboristici e/o Culinari: L'assenzio è l'ingrediente principale del famoso distillato omonimo, o conosciuto con il nome di Fata Verde, molto noto in Francia soprattutto in ambienti Bohémien.
Altro liquore noto e fabbricato tutt'oggi è il Vermut, originario del Piemonte.
Ad oggi i prodotti dell'assenzio sono, dove legge impone, detujonizzati.
Curiosità: : Il suo nome deriva dalla parola greca apsínthion, che significa “privo di dolcezza”. Nel Deuteronomio simboleggia il Veleno spirituale che allontana da Dio, spingendo all'idolatria, e da Mosè veniva utilizzato come sinonimo e rafforzativo della parola veleno: “Non vi sia tra di voi radice alcuna, che produca veleno e assenzio”.
Nell'Apocalisse si chiama Assenzio la grande stella punitrice, che precipitando sulla Terra trasformerebbe le acque in assenzio, avvelenando le genti e facendole morire.
Dante lo cita in uno dei suoi versi, facendolo dire a Forese Donati nel Purgatorio.
Il suo sapore è così terribilmente amaro da averlo trasformato nell'archetipo dell'amarezza stessa.
In Ottocento fu usato per produrre la Fata Verde, il distillato smeraldino di assenzio ed altre erbe miscelate, che in piccole dosi era considerato panacea, ma se consumato con abuso diventava allucinogeno, trasportando il bevitore in un “luogo magico”, da qui il nome Fata Verde. Sembra che l'abuso di questa sostanza abbia causato molti casi di Delirium Tremens, costringendo le autorità a dichiararla illegale. Oggi questa bevanda non può essere prodotta se non viene preventivamente allontanato il tujone dall'assenzio, altrimenti si entra in conflitto con la normativa vigente.
Pare che le streghe la usassero molto come componente di filtri e rituali magici: nel giorno di S. Giovanni si usa raccogliere l'assenzio per farne coroncine, e durante la notte si bruciano nel camino quelle dell'anno precedente per purificare la casa e i suoi abitanti.
In quanto erba di S. Giovanni acquisisce proprietà purificatrici e di bando nei confronti dell'energia negativa, ottima come “chiodo scaccia chiodo” per rimuovere il dolore da un cuore infranto.
Usi Magici: Usi Magici: Attenzione! La pianta è considerata tossica in grandi dosi, si consiglia di procedere con cautela nell'utilizzo. Alcune foglie di assenzio, se portate addosso o in un sacchettino e caricate con questo scopo, migliorano la chiaroveggenza. Bruciata, questa pianta allontana le entità negative ed aiuta nel decorso di una malattia. Se caricata con questo scopo preciso, l'assenzio difende attivamente chi lo porta, rimandando al mittente le energie negative. Un mazzetto fiorito d'assenzio, appeso al contrario al soffitto, protegge la casa poiché i capolini “guardano” l'ambiente e chi vi entra. Bibliografia:

Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.
Cattabiani A. (2010): Florario – Miti, leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano.
Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II: Artemisia
http://www.liberherbarum.com/
[consultato: dicembre 2011]
Luigi Rignanese: Botanica Sistematica
http://www.homolaicus.com
[consultato: dicembre 2011]
A.A.V.V.: Artemisia absinthium– Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Artemisia_absinthium
[consultato: dicembre 2011]
A.A.V.V.: Vermut– Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Vermut
[consultato: dicembre 2011]
A.A.V.V.: Tujone– Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Tujone
[consultato: dicembre 2011]