The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Calcantite



A cura di Proue
 

Calcantite
 

Quando hai la fortuna di trovartela davanti rischi di restare senza fiato.
Il BLU ti inonda.
Un Blu carico, pieno, fresco ad avvolgente.
Che non lascia dubbi: la Calcantite è l'immenso racchiuso in un cristallo.
Proprio come ti immagini possa essere un pezzetto di immenso, come si possa custodire tra ondate di brezza notturna nel palmo di una mano.
Il nome della Calcantite deriva dalle parole greche “chalkos”, rame, e “anthos”, fiore, con tutta probabilità per la sua struttura che ricorda le infiorescenze o piccole stalagmiti di cielo.
Del rame ha la composizione primaria, che gli dona il suo intenso colore, ed in effetti altro non è che il prodotto dell'ossidazione dei solfuri di rame. Ma mai come in questo caso, la spiegazione scentifica rischia di limitare la sua bellezza per cui io tralascerei volentieri i dettagli tecnici.
La Calcantite si può trovare in giacimenti di zone geografiche particolarmente aride, perchè la sua composizione la rende pericolosamente solubile in acqua. Il Paese con le maggiori riserve di Calcantite al momento è il Chile. Una bellezza la sua che lascia senza fiato ma che, come quella dei fiori, rischia di svanire facilmente ed inesorabilmente se allontanata dal suo ambiente naturale. E come i fiori più belli che attirano insetti e altri animali con profumi inebrianti e colori accesi, anche lei, affascinante e intrigante, è piuttosto tossica, ed il suo sapore vagamente dolce e metallico può provocare fastidi a chi si azzarda a leccarne la superficie. Persino il suo colore, se a contatto con la pelle, non và via per giorni.
Alcuni collezionisti e tutti i curatori museali che posseggono esemplari di una certa importanza tentano di preservare la sua alta solubilità cosrpargendo il cristallo di olio minerale ed additivi essicanti.

A livello terapeutico la calcantite viene utilizzata come funghicida per la pelle in piccole quantità estremamente localizzate, questa operazione però sarebbe meglio effettuarla sotto la supervisione di persone specializzate data la tossicità del cristallo. Molti cristalloterapeuti invece utilizzano la Calcantine in sacchetti di cotone per coadiuvare terapie di fertilità e come tonico per il sistema circolatorio.

A livello esoterico invece la Calcantite può essere utilizzata con la massica cura e rispetto, ed anche riverenza ed adorazione per il suo Blu ultraterreno, per rafforzare rituali dedicati alla ricerca dell'ispirazione, al richiamo delle Muse per esempio, quando periodi particolarmente stressanti hanno minato la nostra creatività.
Ottima dunque in caso di cali di produzione nelle professioni in cui la fantasia e l'estro sono fondamentali per la buona riuscita dei progetti.
La calcantite può essere utile per lavorare sul rancore e sulla tristezza che accompagna gesti poco puliti o poco chiari effettuati nei nostri confronti. Il suo blu intenso può aiutarci nelle meditazioni in cui decidiamo di “lasciar” andare la sensazione di aver subito il torto, per voltare pagina con serenità, senza necessariamente concedere il perdono a chi ci ha mosso il torto.

UTILIZZO DELLA CALCANTITE NEI RITUALI

Sono stati anticipati due dei possibili utilizzi della Calcantite nei rituali.
Concentrandoci sul secondo riporterò di seguito alcune indicazioni basilari per approntare un rituale atto a alleggerire noi stessi o qualcun altro dal senso di ingiustizia o profonda delusione per un torto ricevuto.
Come al solito il procedimento e l'occorrente saranno molto semplici, per niente strutturati, in modo da lasciare campo libero e completa concentrazione sulla pietra utilizzata, che sarà, come ci piace, la vera protagonista del rituale.
Sarebbe utile organizzare il rito verso il tardo pomeriggio, poco prima che il sole tramonti, in modo da non avere una luce accecante (se effettuato in estate) e non restare al buio (il colore della Calcantite non rende abbastanza alla luce delle candele). In un ambiente tranquillo, lontano da occhi ed energie indiscrete ci basterà tracciare il cerchio, utilizzare un incenso legato all'elemento Aria (canfora o gelsomino, se si preferisce un profumo più delicato) e predisporsi a lavorare.
A questo punto, nel modo e con i tempi che ci sono più consoni, è possibile caricare la propria Calcantite e legarla con il nostro intento. Possiamo per esempio immaginare la persona che ha effettuato il torto e “ripulire” la sua energia di attacco con il colore vivido del nostro cristallo. Oppure visualizzare di dissolvere la pesantezza che ci sentiamo addosso per l'atto subito immergendoci nel purificante e tonificante blu. È importante non lavorare sull'innalzamento di uno scudo o di una bolla di protezione, ma sull'eliminazione o sulla dissolvenza dell'energia pesante, che altrimenti resta intrappolata nel muro protettivo e rischia di stagnare facendo danno ulteriore.
A questo punto la nostra Calcantite caricata lavorerà per noi e farà da promemoria lasciandoci vagare nel suo blu ogni volta che sentiamo che il rancore per la persona in questione tende a tornare o ad aumentare.