The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Culture a Confronto: Il Sistema Elementale in Oriente e Occidente


Culture a confronto

Il Sistema Elementale in Oriente e Occidente

Questo vuol essere un conciso (e quanto più pratico possibile) saggio per coloro i quali ancora cadono in crisi o sentono una nota di avversione quando qualcuno cita tra gli Elementi fondamentali il Legno e il Metallo.
Sì, esistono due diverse impostazioni principali per ciò che riguarda la schematizzazione delle fondamenta energetiche della Realtà Materiale. I più sapranno che l’impostazione occidentale riconosce le forze dell’Aria, del Fuoco, dell’Acqua e della Terra (lo Spirito come Quinto Elemento, ma che sostanzialmente è la “somma più Uno” degli altri quattro), mentre quella orientale ne riconosce cinque: Fuoco, Terra, Metallo, Acqua, Legno.
è comprensibile come si possa rimanere interdetti da una differenza così radicale. Meno comprensibile è chi cerca di fare il furbo, asserendo che “il Legno equivale all’Aria, e il Metallo è assimilabile allo Spirito, quindi torna tutto”.
No. I due Sistemi, oltre ad avere entrambi dei riscontri più che evidenti in numerosissimi campi, sono in realtà lo specchio di due culture, due formae mentis radicalmente diverse. Capirne ed apprezzarne le differenze comporta un fondamentale ampliamento del proprio orizzonte personale. Seguitemi.

Il Sistema Elementale Occidentale (che da ora in poi chiameremo anche Lineare, in seguito sarà chiaro il perché) ha origine indoeuropea. Se ne ritrovano le prime vestigia nei Veda e in altri testi sacri in lingua sanscrita. Non mi soffermerò troppo su questo sistema, poiché è quello che noi conosciamo ed utilizziamo diffusamente; mi limiterò a dare degli spunti essenziali.
Gli Elementi sono 4, opponibili e coniugabili a seconda della categorizzazione: Aria e Terra sono opposti per allineamento (maschile/femminile, sopra/sotto), ma sono entrambi Elementi cosiddetti “Mobili” (in quanto hanno polarizzazione mutevole); similmente, Fuoco ed Acqua sono opposti per allineamento, ma entrambi Elementi cosiddetti “Fissi” (la polarizzazione della loro Essenza è determinata e antitetica). Volendoli mettere in successione, si può immaginare facilmente una retta verticale, in cui, partendo dal basso, si ha la Terra (l’Elemento più pesante e più aggregato), l’Acqua, il Fuoco e infine l’Aria (il più leggero e disaggregato). Volendo, potremmo aggiungere lo Spirito in cima. Non a caso, questa è anche la divisione energetica attinente ai Chakra (ciascun Chakra, o gruppi di Chakra, sono in scala di risonanza con gli Elementi come descritti).
In estrema sintesi, possiamo notare la base lineare-maschile di questo Sistema (che, per equilibrio, si fonda sul numero 4, numero della Materia Incarnata, della solidità statica –quindi femminile): ogni Elemento si sussegue in ordine gerarchico, dal basso verso l’alto, dal solido all’etereo.

 



Il Sistema Elementale Orientale (che definiremo invece Circolare) ha origine nell’area asiatica. Sin dall’antichità, e tutt’oggi, è alla base dell’intero sistema di vita del popolo cinese: le Arti Marziali, la Medicina, l’alimentazione, l’Astrologia, la Filosofia, tutto è imperniato sul Sistema Elementale, diversamente da noi in occidente, dove invece esso viene rinvenuto solo nelle questioni esoteriche. Per gli orientali, la bioenergetica ha da sempre rappresentato una realtà concreta.
Alla base dello schema è il numero 5, numero energeticamente maschile, di Evoluzione della Materia verso lo Spirito; ma la rappresentazione grafica che esemplifica il concetto sottostante, di nuovo, è opposta, cioè femminile: gli Elementi cinesi si raffigurano in cerchio. Non per una qualche bizzarria, ma perché concettualmente ogni Elemento fluisce dentro l’altro, si trasforma, in un eterno ciclo; in ognuno c’è parte dell’altro (proprio come nel Tao), ed ognuno è in relazione con gli altri in maniera scambievole. Non a caso, si parla di Ciclo dei Mutamenti.
Per la gioia dei confusi, anche gli Elementi cinesi un tempo erano 4: Fuoco, Metallo, Acqua e Legno, con la Terra come Elemento invisibile, al centro di tutto (il fatto che la Terra fosse il Quinto Elemento, specularmente a noi che abbiamo lo Spirito, dovrebbe dirvi molto). Pian piano, la Terra ha acquisito dignità a sé, guadagnandosi un posto tra gli altri. Tutt’oggi la posizione della Terra è un po’ ambigua nel Sistema: nel ciclo si trova infatti in due posizioni: tra Fuoco e Metallo (la posizione primaria), e tra Acqua e Legno. La si può immaginare come un’asse, che passa in mezzo al Globo dividendolo in due; come Elemento prettamente femminile, ombra, è manifesta e non manifesta allo stesso tempo.
Ciascun Elemento cinese, in aggiunta alla propria essenza intrinseca, che può essere o maschile o femminile, possiede due facce, rispettivamente Yin e Yang (le parti passiva ed attiva, introversa ed estroversa dell’Elemento stesso, che si manifestano alternatamente).
Una cosa che va chiarita immediatamente, per non cadere in facili semplicismi, è che nessun Elemento cinese corrisponde ad alcun Elemento occidentale, nemmeno l’Acqua ed il Fuoco: sono tutti intesi in maniera differente. Vediamolo con qualche corrispondenza.

 



Partiamo dalla Terra, elemento essenzialmente femminile. Nel ciclo dell’Anno è legata ai due principali cambiamenti di stagione: primariamente collocata tra l’Estate e l’Autunno, agisce però (come un’asse, appunto) anche tra Inverno e Primavera. Di natura accogliente, ricettiva, è rappresentata bene dal simbolo del “ventre della Madre”. Il colore a lei abbinato è il giallo.
Scendendo nelle sue profondità troviamo il Metallo, elemento maschile per eccellenza, che la feconda. Noto come “il tagliente”, è un Elemento ordinatore, che dà il ritmo, che giudica e divide. Possiamo ben rappresentarlo con la Spada, quella impugnata dalla Giustizia dei Tarocchi. è anche noto come “il Creativo”, per cui possiamo dire che presenta i caratteri dell’Aria e del Fuoco, ma anche della Terra, del Sistema Lineare. La sua Stagione è l’Autunno, il suo colore bianco.
Se osservate una lastra di metallo tenuta in una stanza sotterranea, potrete scoprire le goccioline che vi si formano per condensazione dell’umidità: questa è la genesi dell’Acqua, Elemento femminile che consegue al Metallo. Elemento che governa la comunicazione, la memoria, la capacità di proseguire sempre (l'acqua si scava la strada attraverso la pietra; e quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco). L’immagine di essa è “l’Abissale”, cioè la remota profondità oceanica. Abbinata al colore nero e all’Inverno, l’Acqua cinese presenta affinità con la nostra Aria (comunicazione), ma presenta il carattere di profondità della Terra occidentale, oltre che ovviamente quelli similari della sua omonima.
Con l’acqua nella terra nasce il Legno. Elemento della Primavera, rappresentato dal colore verde, attiene alle relazioni, ai moti del cuore, ai sentimenti; definibile come uno “yang giovane”, porta con sé la forza della giovinezza ed anche la sua malleabilità, flessibilità. Nella sua essenza, è assimilabile nel Sistema Lineare all’Aria, ma presenta anche sintomi di Acqua e Fuoco, e più marginalmente Terra.
Dallo sfregarsi del legno nasce il Fuoco. Elemento yang, maschile, di colore rosso e legato all’Estate, attiene sì all’azione e all’espansione, come uno scoppio, un’esplosione, ma è anche legato al complicato concetto di “costumi”: sono quelli che anticamente ci si scambiava in cerchio davanti al fuoco, quelli che costituivano la “forma” di un villaggio, le sue usanze condivise, le tradizioni ed il tramandarle (concetto slegato dalla memoria e dalla comunicazione, attinenti all’Acqua). Del Fuoco è anche la capacità di proiettare immagini, sia in senso fisico che figurato. In quanto tale presenta affinità, oltre che col suo omonimo, con l’Aria, e più marginalmente con l’Acqua e la Terra occidentali.
Dalla cenere del Fuoco nasce di nuovo la Terra, ed il Ciclo dei Mutamenti ricomincia.
Accenneremo solamente qui alle due chiavi di lettura del Ciclo dei Mutamenti, poiché è un argomento vasto e pieno di correlazioni. Basterà tenere presente che esistono due “sensi di lettura” del ciclo: uno interno, l’altro esterno.
Il ciclo esterno è anche chiamato “Ciclo Generazionale”, ed è esemplificato bene dall’avvicendarsi delle Stagioni. Si dice che un Elemento è “figlio” di un altro (se letti in senso antiorario, per cui il Legno è figlio dell’Acqua), oppure “madre” (se letti in senso orario, per cui la Terra è madre del Metallo).
Il ciclo interno, invece, procede in linea retta incrociata (formando proprio una stella a cinque punte), e costituisce le relazioni tra Elementi che chiamiamo di “Inibizione e Contro-inibizione”. Letto in senso orario, si ha il Ciclo di Inibizione: il Fuoco inibisce il Metallo (lo fonde); il Metallo inibisce il Legno (lo taglia); il Legno inibisce la Terra (la spacca per fuoriuscire); la Terra inibisce l’Acqua (la assorbe o la blocca/devia); l’Acqua inibisce il Fuoco (lo spegne). In senso antiorario, uguale e contrario, si ha il Ciclo di Contro-inibizione, o ribellione.
Le applicazioni e gli usi di queste due chiavi sono i più svariati. In questa sede basterà afferrarne i concetti principali, per poterne riconoscere la matrice quando si presenta.

Due Sistemi quindi, due modelli di Realtà differenti, opposti per molti capi. “Dov’è la verità?”, si chiederà qualcuno.
Chi è in cerca di Una sola verità ne ha già perse infinite. Uno schema è come una lente, un binocolo attraverso cui indagare nel manifesto (e nel non manifesto): identificare uno schema con la “Realtà” significa perdersi nel gioco illusorio dell’esistenza. Non c’è un Sistema migliore dell’altro, non c’è una sintesi possibile: i due Sistemi si guardano, opposti ed identici, come le due facce del Tao, da una parte all’altra dell’Himalaya, che, come una linea –come la Terra cinese– spacca la metà bianca e quella nera, portandole a girare all’infinito, nell’infinito divenire.