The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Faggio (Fagus selvatica)



A cura di Lyrio Baelfire

FAGGIO

Nome scientifico: Fagus selvatica L.
Sinonimi: .
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Faggio, beech (eng), feá (irish), hetre commun (fr), haya común (esp), rot buche (deu).
Famiglia: Fagaceae.
Descrizione Botanica: Pianta arborea che raggiunge facilmente i 30 metri d’altezza, con fusto dritto e poco rastremato. Il fogliame è denso e le foglie sono ovali, più chiare nella pagina inferiore, caduche, alterne, brevemente picciolate, con margine ondulato; in autunno assumono una tipica colorazione arancio o rosso-bruna. Ha una chioma massiccia, molto ramificata e con fitto fogliame, molto rotonda e larga; la corteccia è liscia e cenerina, con striature orizzontali. è una pianta monoica che produce fiori maschili e femminili sulla stessa pianta, ma in posizioni differenti. I fiori maschi sono amenti penduli lungamente picciolati, quelli femminili sono accoppiati in un involucro detto cupola, la fioritura è a maggio. I frutti, chiamati faggiòle, sono acheni commestibili, rossicci, contenuti in ricci deiscenti (si aprono a maturità).
Distribuzione Geografica: Dalla Svezia meridionale fino alla Sicilia sull’asse nord-sud, dalla Penisola Iberica alla Turchia sull’asse est-ovest. in Italia è presente naturalmente sulle Alpi e gli Appennini.
Habitat: Pianta sciafila (ama l’ombra) che si abbina bene ad altre essenze, soprattutto conifere. Forma foreste monospecifiche dette faggete, solitamente in ambiente collinare, ma si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno.
Fioritura: primaverile.
Parte utilizzata: In erboristeria la corteccia e le radici, in magia legno, corteccia e foglie.
Raccolta: la corteccia in esemplari adulti, le foglie in estate.
Principio attivo principale: Creosoto: sostanza oleosa dall’odore fumoso e pungente, estratta dalla distillazione del legno, dalle proprietà antisettiche ed espettoranti.
Usi Erboristici e/o Culinari: Il decotto delle giovani radici è anticonvulsivo, quello di corteccia ha invece proprietà febbrifughe e astringenti.
Curiosità: Il faggio era, come molti altri alberi, simbolo dell’Albero Cosmico che unisce cielo, terra e inferi, sostenendo e nutrendo il cosmo. A Roma la sommità occidentale dell’Esquilino (dove oggi sorge San Pietro in Vincoli) era chiamata Fagutal, per un bosco sacro di faggi consacrato a Jupiter fagutalis, culto successivamente eclissato da quello della quercia, divenuta l’albero di Giove.
Nella Lorena e nelle Ardenne si credeva che tale albero non venisse mai colpito dai fulmini, e in Francia veniva usato a scopo divinatorio: la comparsa di un faggio dalle foglie porpora (un cultivar ora utilizzato come specie ornamentale) indicava il biasimo divino per un delitto, oppure preannunciava una battaglia cruenta. Non capita di rado che alcuni esemplari producano tronchi mostruosi, contorti e fusi con rami bassi, particolarmente brutti alla vista (chiamati appunto faggi mostruosi), una mutazione che pare sia dovuta alla caduta di un meteorite radioattivo nei primi secoli della nostra era. Chiunque abbia avuto la fortuna di incrociare uno di questi alberi (e personalmente sono tra questi) può percepire distintamente lo spirito che lo abita come un protettore dell’intera faggeta. L’aura divina che pervade le faggete è descritta da molti poeti, camminare in meditazione in una faggeta ripulisce l’aura poiché si entra in risonanza con quella della foresta che è pura e armoniosa.
Il faggio è associato alla lettera ogham Phagos.
Usi Magici: La corteccia e le foglie sono usate negli incantesimi di purificazione ed esorcismo; farsi un bagno in cui sono state messe in infusione delle foglie di faggio ripristina la naturale vibrazione dell’aura, fortificando il potere spirituale.

Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Cattabiani A. (2010): Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.

Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II: Fagus http://www.liberherbarum.com/ [consultato: Giugno 2016]
A.A.V.V.: Ulex europaeus – Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Fagus_sylvatica [consultato: Giugno 2016]