The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

I Pilastri e i Mondi Cabalistici



A cura di Joel
 

I PILASTRI E I MONDI CABALISTICI
 

Nell'articolo precedente abbiamo visto come nella Cabala la struttura del cosmo sia vista come un processo evolutivo costante che partendo da un infinito punto inconoscibile si diparte in diversi stati fino a condensarsi in un secondo punto fisso che viene definito il mondo materiale; descrivendo brevemente il significato dei 10 stati sia da un punto di vista macrocosmico che microcosmico,, andremo ora ad analizzare nel suo complesso l'Albero della Vita per capire perché questo simbolo può essere un utilissimo strumento di meta-conoscenza, un sistema che racchiude in sé il perché di molte basi fondamentali della magia.

Seguendo lo schema già tracciato l'Albero può essere suddiviso in due modi, uno “verticale” che prende in considerazione i cosiddetti Pilastri e l'altro “orizzontale” che invece descrive la suddivisione in Mondi.
 

 


La prima suddivisione descrive le Sephirot in base al loro posizionamento su delle ideali colonne dette Pilastro della Severità (o della Forma), Pilastro Mediano (o dell'Equilibrio) e Pilastro della Misericordia (o della Forza). Il Pilastro della Severità comprende le Sephira di Binah, Geburah e Hod ed è considerato di genere femminile, su di esso si trovano quelle emanazioni che hanno a che vedere principalmente con il principio primordiale della Forma. Il Pilastro della Misericordia si trova sul lato destro dell'Albero e comprende le Sephirot Chokmah, Chesed e Netzach, le emanazioni del principio di Forza, considerate di genere maschile.
Infine il Pilastro Mediano rappresenta una sintesi dei due poli opposti e ha funzione di mediatore tra di essi, è composto dalle Sephira Kether, Tipharet, Yesod e Malkuth.
Questa suddivisione consente un ulteriore piano di lettura dello schema dandoci la possibilità di apprezzare l'equilibrio intrinseco della struttura dell'Albero.
Prendendo ad esempio il Pilastro della Severità possiamo notare che dopo la pura espressione della forma primordiale rappresentata da Binah le successive Sephira rappresentano lo stesso principio “diluito” dall'influenza del principio di forza che le carica di un significato sempre diverso e sempre più specifico, passando per Geburah che utilizza la forza per proteggere e distruggere le forme esistenti ed arrivando a Hod che utilizza la stessa forza per esprimere le forme pensiero dando vita al linguaggio ed al ragionamento. Allo stesso modo possiamo analizzare il Pilastro della Misericordia: Chesed riesce a espandersi e creare solo grazie all'influenza della forma primordiale (o resterebbe tutto in potenza in Chokmah) mentre Netzach è l'espressione della forza vitale che viene plasmata dalla nostra vasta rete di necessità dando vita a emozioni, umori e desideri.
Il Pilastro Mediano infine è allo stesso modo influenzato e tiene unite le altre manifestazioni, in esso Kether è l'espressione del potenziale, comprende tutte le polarità ma non è definibile come nessuna di esse, al di sotto Tipharet è ciò che media tra tutte le forze contrapposte intorno a sé, il centro nevralgico dell'Albero.
Yesod racchiude in sé nuovamente tutto il potenziale, ma dopo essere passato attraverso le emanazioni precedenti è ora a tutti gli effetti una proiezione del Tutto che si incarna infine in Malkuth.

 

 

 

 


La seconda chiave di lettura dell'Albero della Vita è la suddivisione in Mondi, i quali possono essere visti sia come livelli dell'emanazione, un'ulteriore strutturazione che suddivide i dieci passi in quattro anelli, sia come dei completi sistemi indipendenti ognuno dei quali comprende un Albero completo. Si tratta di due visioni complementari che possono coesistere andando a offrire maggiore spessore allo schema.

1 – ATZILUTH - Mondo dell'Emanazione

Attributo elementale: Fuoco
Metafisica: Piano dell'Assoluto
Corrispondenza Microcosmo: Coscienza

Questo è il regno delle idee pure, il regno della spiritualità e del Divino. Atziluth è dominio di Kether, ma al suo interno vi si trovano anche aspetti di Binah e Chokmah.
Nel microcosmo esso corrisponde al mistero della coscienza.

2 - BRIAH - Mondo della Creazione

Attributo elementale: Acqua
Metafisica: Piano degli Archetipi
Corrispondenza Microcosmo: Ideazione

In Briah le idee pure si concentrano diventando archetipi, idee universali che rappresentano le forze inconoscibili derivate dal Divino. Questo è il dominio di Binah e Chokmah, archetipi primordiali, ma comprende anche aspetti di Chesed, Tipharet e Geburah.
Nel microcosmo Briah rappresenta l'idea che crea un concetto dal nulla.

3 - YETZIRAH - Mondo della Formazione

Attributo elementale: Aria
Metafisica: Piano Mentale
Corrispondenza Microcosmo: Progettazione

Nel mondo della Formazione gli archetipi derivati dalle idee pure si raffinano ulteriormente assumendo un aspetto più individuale dopo il passaggio attraverso l'Abisso. In questo mondo, dominato da Chesed, Tipharet, Geburah, Netzach, Hod e Yesod si possono già scorgere le basi di Malkuth.
Nel microcosmo l'idea è divenuta un progetto ben preciso.

3 - ASSIAH - Mondo dell'Azione

Attributo elementale: Terra
Metafisica: Piano Fisico
Corrispondenza Microcosmo: Costruzione

Il mondo dell'Azione è l'ultimo gradino della scala, le idee divine e gli archetipi raffinate si mescolano e si uniscono alla materia, assumendo una forma definita e individuale. Assiah è dominio di Malkuth, ma in esso possiamo raggiungere anche aspetti di Yesod.
Nel microcosmo il progetto è divenuto un oggetto fisico.

Questa chiave di lettura è importante perché permette di comprendere le corrispondenze e l'assioma ermetico “come in alto così in basso”: ad ogni pietra, profumo, forma geometrica, animale di potere, nome divino, pianeta etc. corrispondono infatti uno o più archetipi, che a loro volta derivano direttamente dal Divino stesso, quello che facciamo manipolando questi simboli è quindi, in ultima analisi, manipolare la nostra coscienza (corrispondente alla coscienza universale) secondo la nostra volontà per ottenere un cambiamento, è una definizione che avete già sentito?

 

 

 

 

 

 


Il secondo modo per interpretare la suddivisione in Mondi, detto Albero Esteso, è assegnare ad ognuno dei quattro piani un Albero della Vita completo. Questo sistema ha il vantaggio di chiarire alcuni aspetti apparentemente contraddittori che possono risultare dalla più semplice visione presentata in precedenza.
Com'è possibile vedere dallo schema l'Albero Esteso si presenta come una mappa dettagliata delle Sephirot e fornisce un prezioso aiuto per visualizzare a colpo d'occhio l'intero sistema cabalistico.
Questo sistema rivela l'esistenza di un undicesimo punto sull'Albero che precedentemente non è stato preso in considerazione per motivi di semplicità.
Questo undicesimo punto non è una Sephira, ma piuttosto può essere considerata come la mancanza di un'emissione, una sorta di “buco” o una porta all'interno della struttura dell'Albero.
Questo elemento, che viene definito Daath, conoscenza, può essere considerato come lo spazio lasciato dalla presenza del mondo “ideale” prima dell'avvento della coscienza di sé. Questo mondo “pre-caduta” viene descritto in molte mitologie e culture, in generale con il nome di età dell'oro, il tempo in cui gli Dei camminavano sulla terra e non esisteva il divario dell'Abisso.

 

 

 

 

 

 


Tradizionalmente Daath è visto come figlia di Binah e Chokmah, vale a dire la conoscenza è figlia della comprensione e della saggezza. Questo assioma ci aiuta a comprendere più chiaramente la natura di questo elemento insolito. Il suo posizionamento sull'Albero è il secondo indizio, Daath infatti si poggia al centro dell'Abisso, che corrisponde al limite di ciò che possiamo conoscere direttamente dalla nostra posizione al di sotto di esso. è possibile definire la natura del Divino in termini umani? No, esso è al di là (come la coscienza) di ogni tentativo di definizione, e se è così com'è possibile conoscere il Divino?
Solo quando, passando attraverso Daath, arriviamo alla Yesod di un altro Albero possiamo avere un'esperienza diretta di questa forza. Un'esperienza che comunque è impossibile tradurre in termini di linguaggio umano.
Questa è una delle caratteristiche che rendono la Cabala un sistema ancora vivo ed attuale, degno di essere conosciuto ma ancora di più di essere esperito in prima persona.

 

 

 

 

 

 

 

 


Bibliografia:
Colin Low: A Depth of Beginning: Notes on Kabbalah
Israel Regardie: A Garden of Pomegranates - Llewellyn Publications
Frater Barrabbas: Guida alla Qabalah Magica - Venexia Edizioni
Donald Micheal Kraig: Modern Magick - Llewellyn Publications
Israel Regardie: The Tree of Life - Llewellyn Publications
Alan Bain: Keys to Kabbalah