The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Inno a Pan

Inno a Pan
Magick, Aleister Crowley

Fremi di dolce ardore nella luce,
Uomo! Mio uomo!
Esci precipitoso dalla notte
Di Pan! Iò Pan!
Iò Pan! Iò Pan! Viene attraverso il mare
Dalla Sicilia e dall'Arcadia!
Vagante come Bacco, con i fauni
E pardi e ninfe e satiri per guardie
Sull'asinello color latte, vieni
A me, a me!
Vieni insieme ad Apollo in abito nuziale
Vieni insieme ad Artemide, zolla sericea,
E la tua bianca coscia lava, o Dio
Bellissimo, nella luna dei boschi e sopra il monte
Di marmo, nell'alba della fonte d'ambra!
La porpora della preghiera appassionata
immergi nel sacrario tuo scarlatto,
Nella trappola cremisi,
L'anima che sussulta aprendo gli occhi
Per vederti filtrare dal groviglio
dei cespugli, e dal tronco contorto
Dell'albero vivente, anima e spirito.
Corpo e cervello... Vieni attraverso il mare
Iò Pan! Iò Pan!
Diavolo o dio, a me a me,
Mio uomo! mio uomo!
Vieni con trombe che squillano acute
Sulla collina!
Vieni con tamburi che rullano cupi
Dalla fontana!
Vieni col flauto e la zampogna!
Non son forse maturo?
Io, che attendo e che fremo e che lotto
Con l'aria che non offre rami verdi
Come nido al mio corpo
Stanco di vuoti abbracci,
Forte come un leone e come un aspide
Scattante, vieni, oh, vieni!
Sono stordito
Dalla lussuria solitaria
Del demoniaco.
Tu taglia con la spada i duri ceppi,
Divoratore d'ogni cosa e d'ogni cosa
Procreatore: dammi il tuo segno
Dell'Occhio Aperto,
E il petto eretto della dura coscia,
E la parola di follia e mistero,
O Pan! Iò Pan!
Iò Pan! Iò Pan Pan! Pan Pan! Pan,
Io sono un uomo.
Fai ciò che vuoi, come può fare un dio,
O Pan Iò Pan!
Iò Pan! Iò Pan Pan! Son desto
Nella stretta della serpe.
L'Aquila strazia con artigli e becco;
E gli dèi si ritraggono:
Vengon le grandi belve, Iò Pan! Son nato
Per morire sul corno
Dell'Unicorno.
Io sono Pan! Iò Pan! Iò Pan Pan! Pan!
Io sono il tuo compagno ed il tuo uomo,
Il capro del tuo gregge, ed oro e dio,
Carne sulle tue ossa, e fiore
Della tua verga. Con zoccoli d'acciaio
Io corro sulle rocce, dal solstizio
ostinato
All'equinozio.
E deliro: io stupro e strappo e infurio
Eternamente, mondo senza fine,
manichino, fanciulla, ninfa, uomo
Nella forza di Pan,
Iò Pan! Iò Pan Pan! Pan! Iò Pan!