The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Inno a Thoth nel giorno di Thoth

Inno a Thoth nel giorno di Thoth (28 luglio)

 
Adorazione di Thot, figlio di Ra, Luna che magnifica sorge,
Signore delle apparizioni e luce degli dei,
Riconosciuto dal Principe e dal Nobile, dal portatore del flabello alla destra del Re, dal grande Comandante, dallo Scriba reale e da Haremhab.
Salute a te, Luna, Thot,
Toro a Hermopolis, abitante dell’Hesret,
Colui che traccia la via per gli dei!
Colui he conosce i segreti
E ne conserva le espressioni,
Colui che distingue un discorso dall’altro,
Colui che di tutti è il giudice.
Tu dal volto astuto, sul veliero solare,
Messaggero dell’umanità,
Che riconosci l’uomo dalla sua parola,
Che mostri il misfatto al peccatore,
Tu compiaci Ra,
Consigli il tuo Signore
E gli sveli tutto ciò che accade.
All'alba egli ti convoca tra i cieli
E non scorda mai il tuo precedente resoconto.
Tu che rendi sicuro il veliero della notte e
Doni serenità al veliero del mattino,
Con le braccia spalancate sulla prua della nave.
Con volto puro afferri le forti funi,
Mentre il veliero del mattino risuona della gioia del veliero della notte,
Durante la celebrazione dell’attraversamento celeste.
Tu che abbatti il nemico,
Separando la luce a occidente.
Dal veliero della notte l’Enneade venera Thot,
dicendo “Salute a te, figlio di Ra,
Amato da Ra e plaudito dagli dei!”
Essi ripetono ciò a cui il tuo ka aspira
Mentre ti avvii a raggiungere il veliero
E disperdi il nemico:
Gli tagli la testa e spezzi il suo ba,
Getti il suo cadavere tra le fiamme,
Poiché tu sei il suo carnefice.
Nulla accade senza che tu lo sappia,
O Potente, figlio di una Potente che ti diede alla luce,
Campione di Harakhti,
Saggio amico
Che conosce la dimora degli dei
Che apprende i segreti
E dà voce alle loro parole.
Rendiamo omaggio a Thot,
L’ago della bilancia,
Che rinnega il malvagio
Che accoglie il privo di peccati.
Il visir che risolve i conflitti,
Che trasforma gli attriti in quiete;
Lo scriba che detiene i testi,
Che punisce i crimini,
Che accetta i pentiti.
Tu dal braccio fermo
Il saggio dell’Enneade
Che comprende ciò che è stato dimenticato.
Consigliere di colui che è smarrito,
Che ricorda l’attimo fuggente,
Che annuncia l’ora della notte,
Le cui parole restano eterne,
Che entra nel Dwat e ne conosce gli abitanti,
Segnandoli nei propri registri.


(dalla pergamena in grembo alla statua di Horemheb, tradotta originariamente da Miriam Lichtheim)