The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

La Passione pt 1



A cura di Airesis
 

La Passione pt1
 

La passione è forse quell'esperienza amorosa che più di tutte ospita nelle sue viscere l'ISTINTO DI VITA (EROS) e l'ISTINTO DI MORTE (THANATOS ) in una possibile, anche se difficile convivenza.
Come testimoni di simile esperienza mi vengono in mente Paolo e Francesca, frutto di una mente decisamente passionale, come doveva essere quella di Dante. I due amanti, collocati nel cerchio dei lussuriosi, vagano per l'eternità tra la bufera infernale che li travolge e, per l'eternità, tra le parole più belle che mai siano state scritte sull'amore:
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona"
La passione è tutta in questa rara tolleranza di dolore e oceanica necessità.

Io tratterò EROS e THANATOS separatamente, per evidenziare la positività della passione, ma anche le devianze e patologie che un tal difficile connubio comporta.

La passione comporta un notevole coraggio in varie direzioni, tutte vivificanti, se si trova la forza di affrontarle, guardandole nella loro scomoda pienezza. L'aspetto che più si conosce è quello del LIMITE o divieto che accende le passioni: letteratura, arte e scienza sono piene di esempi a tale proposito. Ma anche la passione per la vita che anima non solo il bambino, ma uomini e donne di tutte le età si alimenta di ostacoli da superare.
Un'altra faccia della passione, meno dichiarata, è quella dello SCONVOLGIMENTO degli equilibri che simile esperienza porta con sé. A volte le persone creano schemi di vita stretti e soffocanti, soprattutto negli affetti e ci si infilano dentro per paura, insicurezza, comodità. La vita può risultare tediosa e mortificante, ma è una garanzia nei confronti di ogni forma d'ansia da cambiamento.
La passione non garantisce niente. Si limita a sovvertire un ordine per crearne uno nuovo. È una nuova configurazione che si innesta su una crisi. È dinamica, volitiva, quasi eroica. E', per tutte queste ragioni, tenuta debitamente a distanza.
Ma la paura più grande nasce quando si viene a sapere che la passione è la SCONFITTA DELLA RAGIONE, anche se la disobbedienza è momentanea. Spiegherò più avanti il perché. Pur usandola spesso impropriamente, siamo convinti che solo la ragione sia il lanternino che ci illumina la strada della vita. Ma di quale razionalità parliamo? Quella dei "grandi"che creano e cambiano il mondo o quella spicciola e a basso costo che ci garantisce il quieto vivere ? Io credo che dietro ogni " grandezza " si nasconda una grande passione.
La passione inoltre necessita di un CORPO. E qui non nascono molte paure, ma confusioni,si. È facile scambiare la passione con il gioco amoroso.
Se l'anima della prima parla e si racconta, incantandosi in profondità- e tutto ciò può avvenire in silenzio- l'anima del gioco ruzzola e ride, mescolando spesso le carte. È una bella esperienza anche questa, ma le due anime non vanno confuse.
E per finire, l'amore passionale…è a SCADENZA. Questo è il vero problema e nasce dal fatto che l'intensità emotiva e le energie fisiche e psichiche che vengono messe in campo non possono resistere più di tanto. Ammetterlo è rendere giustizia alle realistiche capacità umane, contro ogni banale onnipotenza. Ma questo non significa la fine di tutto. Prima parlavo di RAGIONE momentaneamente assente. È arrivato il momento di richiamarla e, con lei, un nuovo coraggio. Il coraggio che attiene alla razionalità è, a questo punto, una rinuncia.
Bisogna rinunciare all'intensità per la DURATA, dirottando la passione verso l'amore. L'esperienza oceanica deve convogliarsi in progettualità, entrando nel territorio più protetto dei sentimenti. Subentrerà la pazienza del conoscersi meglio, costruire, camminare insieme…dimenticandosi il vento.

L'impulso vitale ad abbracciare tutto ciò che è tanto bello da travolgerci, viene subito sotterrato quando interviene Thanatos, l'istinto di morte. Ma si tratta di morte senza sofferenza o di anestesia per paura della possibile sofferenza. È un meccanismo di difesa che appartiene a tutti e quindi non mi permetto di giudicarlo. Ma sono a favore di improvvisi, inesplicabili RISVEGLI.
Paradossalmente si evitano le passioni per la stessa ragione per cui ci si butta a capofitto in esse. Intendo parlare di LIMITI e DIVIETI.
Viviamo in una società in cui siamo valutati prima di tutto per efficienza, produttività, utilità. È vittoria schiacciante per la razionalità e, inevitabilmente, per l'appiattimento.
Si dice che viviamo in una "epoca spassionata".
Abbiamo, inoltre, un codice di valori interno che non è per nulla clemente con noi. Abbiamo interiorizzato la paura della dipendenza, del "perdersi per strada", dell'ambivalenza amore/odio che ci accompagnava da bambini, dello spettro dell'abbandono che è presente in ogni esperienza amorosa. Spesso, volendoci dei soldatini di ferro, i nostri genitori ci hanno amorevolmente educato al "disamore". E noi, crescendo e scivolando, ci ritroviamo a dar loro ragione. L'educazione ad amori ragionevoli e a sentimenti protetti è un divieto ad " appassionarci "fuori da ogni recinto.
È un peccato che i nostri limiti trovino poi un appagamento e una via d'uscita negli sceneggiati televisivi che si sostanziano di amori passionali e temerari, di azioni eroiche e gloriose.
C'è poi un altro tipo di pseudo/passione che attiene più alla sindrome ossessiva che all'esperienza amorosa. Questo scelta relazionale è dilagante se i mass-media ci bombardano ogni giorno di episodi allarmanti. Thanatos infuria in delitti che io non definirei passionali, perché non hanno lo spessore di una "Cavalleria rusticana"dove il dolore prima ti "macera dentro" e lo tieni a bada e lo porti in giro come "una smorfia"e poi…arrivato il momento lo sfidi , a regolare duello. Lasciamo la tragedia nello spazio dignitoso che le spetta e ritorniamo a una quotidiana malattia. L'ossessione è il frutto di una razionalità ammalata. La malattia è un'esigenza di controllo continuo su ciò che entra nel cerchio della propria vita affettiva. Si vuole possedere ciò che si ama e amministrare il proprio avere è estenuante come la passione, ma diametralmente opposto. L'enorme differenza sta nel rischio. Altissimo nella passione, minimo nelle fantasie dell'ossessivo. Voler amare con garanzie, ricorrendo anche ad appostamenti che frugano nei passi, nella mente, nelle pieghe del cuore, nei silenzi , nei cellulari e nelle agende delle persone amate sembra rassicurante per chi ha paura, ma è un gioco perverso. Per paura dell'abbandono, ci si prepara la strada all'abbandono. Sfinimento, ancora, ma senza passione. L'usura che contrassegna le esperienze forti è più che legittima e non è mortifera. Il gioco del gatto col topo non attiene alla passione vera.
Per allontanarmi dai percorsi accidentati e ritornare alla passione pura, trovo sostegno e conferma per quanto ho detto a proposito del difficile sodalizio tra Eros e Thanatos in questo verso di G. Leopardi nella poesia " L'Infinito ": "E il naufragar m'è dolce in questo mare".

Questo inizio di primavera esoterica, Imbolc, presenta un cielo ricco di passione, con Marte in Scorpione. Come sopra, così sotto, come sempre quello che accade agli astri si riflette nelle nostre vite, e se fosse il tema natale di una persona, noi astrologi prevederemmo: passione. Quando diciamo passione da un lato ci auguriamo un rapporto forte e travolgente, dall’altro abbiamo un po’ paura… Si tratta di un sentimento forte, che tocca punte estreme. Vale la pena allora analizzare, astrologicamente, che cosa è la passione.
CHE COSA E’ LA PASSIONE?
Per comprendere il linguaggio della passione, partiamo dall’analisi della parola: viene dal greco pathos, che significa innanzitutto sofferenza. Certo, la passione fa anche soffrire… si declina su concetti come “esisti solo tu, non mi importa di niente altro, per te farei qualsiasi follia, mollerei tutto e subito, devi essere mio/mia e solo mio, voglio vivere con te momenti indimenticabili... tu sei la mia malattia e la mia unica cura…”.
LA LEGGE DI AFRODITE
Ma gli antichi Greci ci vengono in aiuto anche in un altro senso: la dea dell’amore e della passione nasce dalla spuma delle acque azzurre del Mar Egeo. E il senso più vero della passione è espresso da Hilmann nel suo “Saggio su Afrodite”: “Tutti gli eventi, gli amori, sono come una musica che finirà. E nel momento in cui li percepiamo nella loro vulnerabilità alla morte, acquistano una nuova dolcezza, perfetta” Ogni istante vissuto da chi è animato dalla passione è come se fosse l’ultimo… è questo il vero segreto della passione.
LA PASSIONE IN ASTROLOGIA
E ogni segno interpreta a suo modo questa “legge” d’amore. Tanto che possiamo dire che la passione è solo la massima intensità delle caratteristiche sentimentali di ogni segno. Vediamo allora di scoprire tutti e 12 i tipi di passione, raggruppandoli secondo l’Elemento: esiste una passione di Fuoco, una di Terra, di Aria e di Acqua.