The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Lama n° 10 - La Ruota della Fortuna



A cura di Sole

LAMA N° 10 - LA RUOTA DELLA FORTUNA

Nella Cabala Ebraica il numero dieci è chiamato Malkut, che significa “ il regno”, e un regno richiama sovente i concetti di autorità e volontà di un reggente. Una corretta comprensione mentale dei dieci aspetti del Potere di Vita, illustrati nei Tarocchi numerati da uno a dieci, è necessaria per collocare il potere che governa e regge le nostre azioni nel posto corretto dei nostri pensieri. La lama dieci è associata astrologicamente al pianeta Giove, pianeta associato alla fortuna; la fortuna, intesa esotericamente come corretto utilizzo delle proprie capacità per la realizzazione dei propri desideri, è prodotta dal funzionamento corretto di un centro del corpo umano conosciuto dagli occultisti come il centro di Giove e rappresentato dall’area chiamata dagli anatomisti “plesso solare”. Tra i diversi gangli contenuti nella regionale addominale, i più importanti sono le viscere, organi deputati alla funzione della digestione e dell’assimilazione, con tutte le implicazioni menzionate nella spiegazione della lama precedente. In questa lama, inoltre, troviamo anche la relazione esistente fra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro, legata al numero 22 ed alla cosiddetta quadratura del cerchio, la cui comprensione sarà possibile solo al termine dello studio dei 22 arcani maggiori.
Esaminiamo innanzitutto la combinazione delle quattro lettere ai lati della figura collegate con la ruota al centro. Nella parte superiore, sotto la lettera T c’è il simbolo del mercurio alchemico; a destra, sotto la lettera A c’è il simbolo dello zolfo alchemico; sotto la lettera O troviamo il simbolo del sale alchemico e infine sopra la lettera R, nella parte inferiore del cerchio, ci sono due linee ondulatorie usate dagli alchimisti per indicare la Dissoluzione e simbolo del segno zodiacale dell’Acquario. Mercurio, zolfo e sale corrispondono per la scienza ayurvedica e gli induisti alle tre qualità o guna dominanti satva, raja, tamas e collegate all’essenza di ogni individuo. Il mercurio rappresenta la sapienza del Super Io ( Il Matto), lo zolfo è l’azione dell’ Io Cosciente ( Mago), il sale l’inerzia dell’Inconscio (Gran Sacerdotessa). Per finire c’è il simbolo della Dissoluzione (segno Acquario) che ci rivela una fondamentale verità: l’uomo impara a dissolvere le varie forme dell’apparenza che lo circonda, estrae l’essenza, assimila l’essenziale alla sua vita e a se stesso e la proietta in nuove e diverse forme create dalla sua immaginazione.
Il centro della Ruota rappresenta il punto, l’inizio da dove origina tutta il movimento; a seguire, il cerchio più piccolo rappresenta il mondo creativo o piano mentale; seguono le forze attive del mondo formativo, e nel circolo esterno troviamo simboli che ci suggeriscono la manifestazione del VERBO, o logos, e il mondo materiale. Gli otto raggi ci ricordano che il numero otto è associato a Hermes, ad indicare che il segreto del dominio sulle circostanze deve essere cercato nel pensiero che lo spirito interiore di tutta l’umanità è identico e si identifica con lo stesso Potere di Vita che mette in moto tutte le attività circolari dei cicli cosmici. Il serpente è giallo, ha un movimento a spirale, e rappresenta la luce, in particolare la trasformazione della luce nella forma, preludio alla successiva evoluzione della coscienza selvaggia di un animale nella forma umana. Hermanubis, la figura rossa, è invece l’evoluzione della forma umana che segue la precedente, un corpo umano con testa di cavallo per indicare che la razza umana non si è riuscita ad evolvere al di là del lato puramente intellettuale. Le sue orecchie sono al di sopra del diametro orizzontale del cerchio, perché è solo attraverso l’ascolto dell’orecchio interno che l’uomo inizia ad avere conoscenza dell’evoluzione attraverso la quale è destinato ad elevarsi. Tra Hermanubis e la Sfinge troviamo anche la lettera Yod dell’Eremita. Ciò che completa lo sviluppo dell’uomo e dei suoi poteri che vanno al di là del piano intellettuale è sempre un cambio organico. La Sfinge, da sempre, nella cultura egizia indica la perfezione, ed ha in mano una spada, simbolo associato all’elemento aria, rappresentando così la conquista del piano astrale dove operano le forze sottili del Potere di Vita, conquista fatta attraverso la discriminazione corretta. Inoltre combina i due elementi principali della lama otto: ha la testa e il seno di una donna e il corpo di un leone macho, unione del potere maschile e femminile, del principio yin e yang.
Un importante significato della lama dieci, è che tutte le manifestazioni sono cicliche. Ogni manifestazione grande o piccola della nostra esistenza ruota sempre, primavera, autunno, estate e inverno. Il ritmo ordinato è onnipresente. Il flusso e riflusso costante. Camminiamo seguendo il flusso cosmico e avremo esito nelle nostre azioni; andiamo contro il flusso e falliremo miseramente.
Ogni seme ha la stagione appropriata per essere seminato; se lo piantiamo troppo presto morirà durante l’inverno. Ogni persona ha ascese e discese emozionali, comprendiamo quando per noi la ruota si trova in fase ascendente o discendente, e restiamo nel flusso e riflusso cosmico. Le lettere esterne vengono lette come ATOR, nome latino della dea egizia Hathor, Venere, o ROTA, ruota in latino. Intendo così significare che la legge che governa la lama della Ruota è la stessa legge che ritroviamo nell’Imperatrice dei Tarocchi.
La lama dieci va relazionata sempre con la tre: l’Imperatrice. Quest’ultima rappresenta l’Oriente, il sorgere del sole, l’inizio di un ciclo. La lama dieci rappresenta l’Occidente, il tramonto, o fine di un ciclo, parte finale di una corrente di azioni iniziata con l’Imperatrice. Il toro, l’aquila, il leone e l’uomo ai lati della lama corrispondono rispettivamente alle lettere Yod, He, Vav, He, Jehova. Come segni dello zodiaco corrispondono al leone, allo scorpione, al toro e all’acquario ( uomo) e sono rispettivamente il quinto, l’ottavo, il secondo e il settimo segno dello zodiaco, la cui somma è 22. Mentre lo zero è il simbolo del Matto, Spirito di Vita, Prana.
Il numero uno (il Mago) è il centro del cerchio, il punto dove si concentra questa forza, dove inizia il movimento, uno spazio mentale dove lo Spirito inizia la sua attività. Tutte le manifestazioni fisiche seguono lo stesso movimento circolare e spiraliforme di forze centripete e centrifughe.
La lettera impressa sulla lama è Kaph, e rappresenta un pugno che afferra qualcosa. E’ necessario per proseguire il cammino afferrare anche mentalmente livelli superiori di percezione. Formiamo un pugno con la nostra mano, osserviamo il pollice e l’indice e vedremo che formano una spirale. L’idea suggerita è comprensione, conoscenza, interpretazione non solo intellettuale ma anche emozionale. Il principio di rotazione che opera in tutte le manifestazioni cosmiche è un principio intelligibile che possiamo comprendere e applicare. è stato simbolizzato da tempo immemore da una ruota che gira. Comprendiamo che anche le più piccole manifestazioni nostre personali sono espressioni particolari di un ciclo cosmico più esteso. Ogni singolo dettaglio delle nostre vite è inserito nella corrente dell’energia universale omnipervadente. Qualunque nostra manifestazione, qualunque malattia o dramma che ci colpisce, non è individuale, non è una scorrettezza personale che ci viene fatta da un grande occhio che ci sorveglia e ci giudica, ma è semplicemente inserito nell’ascesa e nella discesa della corrente cosmica. Se comprendiamo la legge della rotazione ci assicuriamo la realizzazione di ogni desiderio, che non è più personale ma diventa collettivo, a beneficio dell’intera umanità. Un significato chiaro di questa legge è che tutto ciò che seminiamo torna a noi, le nostre azioni hanno sempre un ritorno, pensiamo alle attività presenti e avremo chiaro che sono il risultato di azioni che abbiamo fatto in passato. Gli opposti rappresentati qui sono ricchezza e povertà, indicando che il possesso di grandi quantità di denaro o la carenza non significano nulla a livello evolutivo.
La fortuna in senso popolare è intesa come accumulo di ricchezze, come possesso. Noi non rincorriamo un circolo completo in tutti i suoi aspetti simultaneamente; un ciclo non indica solo una vita. Ci sono ruote nelle ruote. Ognuno di noi è responsabile della povertà, delle carestie che ci sono nel mondo. Se ci afferriamo a livelli evolutivi del passato, non comprendiamo che siamo parte di un unico, di un tutto, e l’idea della separazione fa si che ci rendiamo responsabili di tutto ciò che accade nel mondo. Noi non possediamo nulla in questa vita, ricordandoci che il possesso e l’avidità operano in forme piccole e grandi. Chiunque abbia più di ciò di cui ha bisogno non è possessore, è semplice amministratore di un bene durante la vita terrena. Noi qui non possediamo nulla, dobbiamo viaggiare nella vita terrena liberi e leggeri da ogni fardello, esattamente come il Matto della lama zero. Nessuno è ricco di cose materiali. Impariamo ad essere ricchi nello spirito e avremo accesso a una fonte che giammai si seccherà. Questo non significa che non bisogna far fruttare le proprie possibilità anche economiche. è l’attitudine ciò che fa la differenza; il modo di porsi di fronte al materiale e al possesso. Anche la ricchezza segue un ciclo, un’alternanza. Guardiamo le nostre attitudini e le emozioni verso gli oggetti, osserviamo dalla giusta prospettiva: ci renderemo conto che man mano che ci liberiamo dalla dipendenza delle cose impareremo a godere realmente di ciò che abbiamo.
Ognuno di noi è ricco perché abbiamo una coscienza che sta creando in continuazione la sostanza della nostra vita e dell’universo, momento a momento. Quello che siamo ora è l’essenza di ciò che siamo stati. Se una persona vuole sempre di più, sta mettendo un’enfasi materiale nelle sue necessità e dovrà ripetere il ciclo per imparare ciò che è davvero la ricchezza. Quando la coscienza è preoccupata di spargere gratitudine per ciò che si ha, quando non si ha un animo arido di sentimenti ma ricco di amore, questa è la vera differenza fra chi è ricco e chi è povero. La ricchezza si relaziona con ciò che siamo rispetto al nostro animo, al nostro essere, alla nostra vita. Nessuno è più povero di colui che ha chiuso il suo animo per non essere colpito: colui che ha preferito sotterrare i suoi talenti.
Dobbiamo essere disposti a rischiare di essere feriti perché il flusso della ricchezza torni a noi. Dobbiamo essere disposti a vedere il dolore e la disillusione e sapere che hanno il loro valore, perché ci insegnano a discriminare e ci danno la misura di ciò che siamo. Essere aperti all’amore, godere della bellezza di un fiore, del sole che accarezza le guance, guardare qualcuno dritto negli occhi, accarezzare un animale, apprezzare la sua compagnia; non essere grato per tutto questo è realmente povertà. La gratitudine di cose verso le quali normalmente non prestiamo attenzione, questo è il segreto della fortuna, perché questa gratitudine è reciproca e torna a noi nel sacro ciclo della ruota. Sperimentiamo ciò che siamo, ciò che alberga in noi; questa la chiave che apre la porta alla ricchezza della coscienza. A seconda della sua collocazione, questa lama ci suggerisce se occorre riferirsi ad un ciclo che si chiude o ad uno che si sta aprendo, ricordando che tutto è destinato a svanire, e che solo il punto centrale, il Potere da cui inizia la vita, resta. Spesso è un enigma emozionale, un nucleo affettivo irrisolto ciò che blocca l’azione vitale del consultante.
La ruota è sostenuta dai tre animali che rappresentano l’attività materiale, emozionale ed intellettuale. Ma l’uomo per evolversi ha bisogno di un’altra energia: l’energia sessuale creativa. Quando estratta nel mezzo di altre, questa lama indica un blocco che va rimosso, e la carta successiva indica sovente, se si riesce ad interpretarla correttamente, di che tipo di blocco si tratta. Ricordandoci sempre, nel senso della fortuna, che tutto cambia… nulla è immutabile. C’è sempre un alternarsi, un flusso… e bisogna accettare con benevolenza questo costante mutamento della realtà, nel bene e nel male.