The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Le Origini del Piccolo Popolo



A cura di Airesis
 

Le Origini del Piccolo Popolo
 


a cura di Vento Notturno

Le origini del Piccolo Popolo, o Popolo Fatato sono misteriose e antichissime. Pressoché in qualsiasi parte del mondo sono presenti credenze nei riguardi di creature mitologiche e leggendarie che vivono nei boschi, nei laghi, nei mari e che non sono divinità, ma parte di un popolo vero e proprio che rimane nascosto dagli umani per timore ed esperienza.
Secondo Gardner, nel suo famoso "Stregoneria Oggi", il Popolo Fatato, anche noto come Popolo delle Brughiere, altro non era che una razza di pigmei che viveva nell'antica Cornovaglia, Galles e Irlanda (luoghi dove questo tipo di leggende fioriscono di più). Si dice che fossero di stazza minuta, pelle olivastra e che possedessero una peculiare capacità di nascondersi e mimetizzarsi nei boschi e nelle paludi che permise loro di sopravvivere. Questo non li tenne lontani dalle battaglie che dovettero sostenere con l'avvento del "Popolo Alto" e che li costrinse, ancora una volta, a nascondersi nel folto dei boschi e delle colline.
Anche Marion Zimmer Bradley, nella sua saga di "Avalon" parla del popolo fatato in questi termini. Erano loro, seguaci dell'antica religione, che guidavano le sacerdotesse da una riva all'altra, verso Avalon, sulle loro canoe strette. Un popolo silenzioso e piccolo, che si sarebbe schierato con Artù nelle battaglie contro i Sassoni purché portasse il vessillo del drago sulle bandiere. Morgana stessa si perdette nei boschi, ammaliata dal popolo fatato, quando perdette la strada per tornare ad Avalon, da Viviana. In quel luogo, secondo la leggenda, il tempo scorre in maniera diversa dal nostro, e per varcarne i confini, bisogna conoscere il modo di vederlo. Le sacerdotesse di Avalon ne erano in grado, alzando e abbassando le famose nebbie che avvolgevano l'isola.
Secondo il mito, il popolo fatato aveva l'abitudine, talvolta, di scambiare i proprio bambini in fasce con quelli del popolo alto, in modo che potessero crescere secondo le loro usanze anche altri. Il richiamo del sangue avrebbe condotto comunque gli appartenenti dal proprio popolo di origine, tra le nebbie.
La leggenda irlandese sulle origini stesse del Popolo Fatato racconta che moltissimo tempo fa, i discendenti dei Nemed, un popolo irlandese migrato nelle isole boreali, ridiscese dalle nebbie del nord per tornare sul suolo di origine. Il nome che si davano era Túatha Dé Danann, che significa (Tribù della Dea Danu), ma furono noti anche come Sidhe, o appunto Popolo Fatato. I Tùatha regnarono sull'Irlanda per molto tempo, popolando le terre dei loro antenati. Erano un popolo di cacciatori e agricoltori, e padroni di alcuni tipi di magia naturale e di profonda saggezza.
Ad un dato momento del loro regno, giunse da sud il popolo dei Milesi, alti e dai capelli rossi, e le tribù si scontrarono in sanguinose battaglie, che però i Tùatha non poterono sperare di vincere. Secondo la leggenda, quindi, operarono ad una magia per ritirarsi oltre le nebbie in un luogo dove nessun appartenente al popolo alto avrebbe mai potuto seguirli e dove poterono prosperare. Fu da quel momento che presero il nome di Daoine Sidhe. La parola "Sidhe", che si pronuncia "shee", significherebbe "Collina Fatata".
Sembra che ad un certo punto i Daoine Sidhe si allontanarono dall'isola dove si erano rifugiati, forse per tornare dal luogo dove erano venuti. Alcuni sostengono che si ritirarono in volontario esilio in un luogo noto come "Faerie" prima di partire per le isole boreali, e che alcuni suoi esponenti siano ancora in quel luogo senza tempo dove Morgana, ma anche Gwydion, li incontrarono tra insidie e magie e che talvolta sia possibile vederli, specialmente in giorni particolari (come Litha) mentre danzano o festeggiano in radure o nei pressi dei reperti megalitici (ricordiamoci infatti che Shakespeare parlava del Popolo Fatato nel suo capolavoro "Sogno d'Una Notte Di Mezz'estate", e che la letteratura classica pesca spesso a piene mani da questo tema).
Fu da questa leggenda che poi ebbe origine il "Piccolo Popolo", come lo conosciamo noi, cui appartengono folletti, elfi, gnomi, fate, e che, portato dalle invasioni barbariche, si consolidò anche qui in Italia.