The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Ortica (Urtica dioica)



A cura di Lyrio Baelfire

ORTICA

Nome scientifico: Urtica dioica L. ; U. urens L.
Famiglia: Urticaceae
Sinonimi: Urtica dioeca L.
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Erba Brucia (U. dioica), Orticone (U. dioica), Ortica minore (U. urens), Stinging Nettle (eng), Great Nettle (eng), Nettle (eng), Dwarf Nettle (eng) Grande Ortie (fr), Ortíga (esp), Brennessel (deu)
Habitat: Terreni ruderali e rurali.
Parte utilizzata: In medicina, in magia e in cucina: parti aeree e radici. Raccolta: Da Aprile a Settembre.
Principio attivo principale: Nel rizoma: Sitosterolo e suoi glicosidi. La radice d'ortica trova tradizionalmente impiego nel trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna, anche se non è ben chiaro quale sia il principio attivo responsabile della sua azione (probabilmente si tratta dell'intero fitocomplesso. NdR).
Nelle foglie: clorofilla, caroteni, sali minerali, vitamine. Le foglie sono considerate commestibili e fonte industriale di clorofilla; hanno proprietà diuretiche, antidiarroiche e depurative del fegato. Per uso esterno contrastano la caduta dei capelli (si usa l'estratto in lozioni e shampoo) e la seborrea grassa della pelle.
Nei tricomi: istamina, acetilcolina e, probabilmente, acido formico. Le sostanze istaminiche sono responsabili del fenomeno urticante poiché precursori dei processi infiammatori. Sono composti termolabili, la cottura quindi li denatura rendendo i peli inoffensivi.
Curiosità: I poteri urticanti dell'ortica la hanno sempre presentata sotto una cattiva luce; nei proverbi e nei modi di dire la troviamo spesso associata a qualcosa di negativo: ne sono esempi espressioni come “punge come l'ortica” (riferito a una persona dalla parlantina pungente) o “gettare [qualcosa] alle ortiche” (riferendosi al fatto che queste piante crescono in terreni ruderali, incolti, quindi “abbandonare qualcosa fuori mano”). Il suo nome significa “che brucia” (lat. urit) e raffigura il fuoco dell'inferno.
Eppure è una pianta con molte virtù, in quanto fonte di preziosi sali minerali e vitamine, diuretica e vulneraria. Nella tradizione popolare il rizoma bollito nel latte era un rimedio per i calcoli biliari, mentre le foglie pestate con miele curavano le ferite; si può utilizzare in cucina per insaporire frittate o risotti, oppure da sola, lessata e condita con limone e olio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche nell'antica Cina, si utilizzavano le fibre al posto del cotone per tessere vestiti e uniformi.
è una pianta solare, fortemente legata al periodo solstiziale: nelle campagne della Russia i giovani, durante la veglia di San Giovanni, saltavano sopra le ortiche come altrove si saltava sopra i fuochi. Il suo potere urticante e igneo la rendeva, agli occhi del popolo contadino, eccellente per scacciare gli spiriti maligni. In Piemonte si credeva che portarne indosso un rametto allontanasse i malefici, mentre in Tirolo, se bruciata nel camino durante i temporali, avesse il potere di allontanare i fulmini, poiché si credeva che la folgore non colpirebbe mai l'ortica.
Il fuoco, come è noto, richiama anche passione e desiderio sessuale: secondo Plinio e Macer Floridius, sfregare le foglie sui genitali delle vacche riluttanti alla monta, le spingerebbe ad accoppiarsi (per il loro bene e il vostro, nel caso vi venisse in mente, non fatelo! NdR). La fama afrodisiaca era nota nel Rinascimento e venivano creati elisir (o vini medicati) a questo scopo.
Nel vocabolario ottocentesco l'ortica era sinonimo d'amore e di crudeltà, ma anche di insensibilità (non ascolto né le tue lusinghe, né le tue minacce).
Usi Magici: Pianta solare e protettiva, disperde le negatività. La radice è molto potente e può essere usata per assorbire le malattie. Il suo potere è anche stimolante, utile quindi per smuovere situazioni statiche o spronare qualcuno all'azione. Allontana le malelingue.

Bagno per respingere un maleficio: Porre in due litri d'acqua tre manciate di sale grosso, una manciata di foglie di salvia e una d'ortica, un chiodo storto, un pezzo di corallo e sette spine, portare a ebollizione e lasciar riposare. Filtrare e aggiungere all'acqua del bagno.

Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.
Cattabiani A. (1996): Florario, miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano.
Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II
http://www.liberherbarum.com
[consultato: Giugno 2011]
Luigi Rignanese: Botanica Sistematica
http://www.homolaicus.com
[consultato: Giugno 2011]