The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Paesina



A cura di Proue
 

Paesina
 

Non avevo mai visto questa pietra in vita mia.
L’ho trovata per caso, girando su internet, e mi ha subito folgorato.
Appena l’ho vista, ho pensato all’autunno, per i colori che condivide con esso, ed ai canyon brulli di certe parti d’America, per i disegni che su di essa si creano.
La Paesina è fatta di roccia carbonatica e, appare evidente anche allo sguardo dei non esperti mineralogici, è parente stretta dei diaspri.
I coliri che comprende la sua gamma cromatica vanno dal panna, crema, arancio al rosso bruno fino al marrone intenso. Ecco perché parla di tramonti e foglie secche al vento, di rami brulli e preparazione al riposo della terra. A volte sulle lastre di Paesina sembra scorgere addirittura profili di antiche case di pietra e mattoni, montagne assolate e specchi di acqua al tramonto. Tutto merito delle combinazioni infinite di ossido di ferro, manganese, e calcare. Una singola gemma di Paesina può essere antica fino a 50 milioni di anni. Pare che anche Neruda, scoperta la Paesina a Firenze, ne abbia fatto la protagonista di una delle sue poesie, di cui, ahimè, non sono riuscita a recuperare, e proprio Firenze si vanta di aver avuto grossi ritrovamenti della Paesina che, in gergo spesso si chiama proprio Pietra di Firenze.
Ciò che anche strabilia di fronte a questa pietra è che non esistono luoghi fissi ricchi di Paesina, non abbiamo miniere di Paesina o cave specifiche per la sua estrazione: i ritrovamenti di questa pietra sono del assolutamente casuali, il che spiega la sua poca diffusione sul mercato mineralogico e probabilmente anche il fatto che i più non ne abbiano mai sentito parlare. Per fortuna internet oltre che da fonte di informazioni per questa ricerca diventa all’occorrenza, se sentite la necessità, anche mercato internazionale, che rende relativamente semplice entrare in possesso della Paesina. Unica pecca, non sono riuscita attualmente a trovare un solo sito che mi venda la pietra grezza. Solitamente, quando non ho la sfortuna di incappare in gioielli e bijoux, ne trovo sottoforma di sfere burattate.
Poco si sa anche del suo utilizzo nella storia, tranne per il fatto che più di una voce la lega al cardinale Richelieu.
A livello terapeutico la Paesina potrebbe essere utilizzata molto bene come coadiuvante di un buon riposo fisico e fisiologico. Sia per l’influsso delle vibrazioni del colore bruno che conserva in sé, sia anche per quelle emanate dalla sua stessa consistenza. E’ una pietra molto “terra”, per cui aiuta il metabolismo a lavorare bene e sostiene un buon funzionamento fisico generale, anche specifico dell’apparato digestivo-intestinale, e rafforza il sistema immunitario.
A livello esoterico invece sembra che l’utilizzo della Paesina sia simbolo di trasformazione lenta ma costante. E, come la buona Terra può aiutarci a prendere consapevolezza di ciò che di pratico succede e cambia attorno a noi, legando il cambiamento alla concretezza di tutti i giorni. Favorisce poi lo spirito combattivo di chi solitamente non ama battersi o scontrarsi, dona la forza di tenere capo ad una situazione, purchè si sia mossi da giusta causa. Nelle condizioni contrarie aiuta ad affrontare comunque situazioni difficili con comprensione e pazienza. Placa gli impeti e calma i toni. La tradizione vuole che combatta la malinconia quando si è da soli o quando si prova nostalgia lontani da casa propria.

UTILIZZO DELLA PAESINA NEI RITUALI.

Per quanto, come anticipato, la Paesina non sia tra le pietre più facili da trovare in commercio riporto una serie di utilizzi adatti in rituali nel caso si abbia la fortuna di averne una. Sicuramente và utilizzata nel caso si preparino dei rituali per stimolare l’impegno e la costanza nel fare le cose. Può essere per esempio caricata di intento e regalata in caso si voglia aiutare un conoscente un po’ frivolo, o in un momento di disequilibrio, a compiere ciò che si era presupposto. Paesine caricate in questo modo sono molto versatili, possiamo pensare ad una tesi di laurea che non riesce ad essere completata o ad una storia d’amore che non riesce a porre per la coppia le giuste e serie fondamenta. Più in generale se vogliamo sfruttare nei rituali il suo colore o l’elemento a cui essa è legata, le sfere di Paesina sono eccellenti se regalate come pietre protettive o di buon auspicio per la casa nuova o, perché no, per l’ufficio in caso di nuovo incarico.