The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Prugnolo (Prunus spinosa)



A cura di Lyrio Baelfire

PRUGNOLO

Nome scientifico: Prunus spinosa Linne
Sinonimi: -.
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Prugnolo, blackthorn (eng), sloe (eng), epine noire (fr), endrino (esp), schlehe (deu).
Famiglia: Rosaceae.
Descrizione Botanica: Arbusto o alberello deciduo, alto fino a 5 metri, con corteccia nerastra e rami fitti, contorti e spinosi. Le foglie sono ovali, dai 2 ai 4 centimetri, a margine serrato. I fiori hanno un diametro di circa 1,5 centimetri, con cinque petali bianco crema e numerosi stami, dal gradevole profumo di miele, prodotti poco prima della comparsa delle foglie all'inizio della primavera; l'impollinazione è entomofila. Il frutto, detto prugnola, è una piccola drupa nera con sfumature cerose violacee, molto aspra e astringente, matura in autunno. Può essere confuso con il pruno da frutto, P. cerasifera, ma si distingue dal colore crema dei fiori (P. cerasifera ha fiori bianchi).
Molto utilizzato come siepe negli allevamenti all'aperto perché le spine repellono il bestiame.
Distribuzione Geografica: Areale naturale europeo, mediorientale (Turchia e Iran) e regioni mediterranee dell'Africa.
Habitat: Spontaneo ai margini dei boschi e dei sentieri, nei luoghi incolti. Se in condizioni ottimali, sviluppa presto fitti agglomerati, creando barriere impenetrabili.
Fioritura: Marzo.
Parte utilizzata: Frutti (in cucina e fitoterapia), fiori (fitoterapia) e legno (magia).
Raccolta: Fiori in primavera; frutti a Novembre, dopo le prime gelate.
Principio attivo principale: Amigdalina nel seme, tannini nella polpa.
Usi Erboristici e/o Culinari: I frutti maturi si utilizzano in Spagna per la produzione di un liquore tipico, il pacharán. Utilizzata in antichità come pianta medicinale, i fiori in infuso hanno effetti lassativi, mentre la polpa veniva usata nella preparazione di geli e marmellate dalle proprietà astringenti; con la polpa, inoltre, si possono preparare maschere cosmetiche per il viso con azione astringente sui pori. Il seme contiene amigdalina, un glucoside cianogenetico presente in numerosi semi di rosacee a drupa, tossico.
Curiosità: Il prugnolo è una pianta selvatica e ribelle, simbolo di indipendenza. I popoli centro-europei credevano che nel fitto intreccio dei suoi rami albergassero il bene e il male. Se piantato davanti a una casa, si credeva che questa fosse protetta dal fuoco e da fulmini, e gli abitanti dalle malattie. Portare con sé un rametto protegge dai demoni, mentre i bastoni da passeggio costruiti col suo legno, detti "bastoni di spino", proteggono i viandanti dalle forze del male. Le prugnole sono frutti ormai dimenticati, insieme a molti altri prodotti del bosco, ma nelle campagne era molto utilizzato per via delle sue ottime qualità nutrizionali: il frutto diventa edule in inverno, dopo il primo gelo, contiene una grande quantità di zuccheri ed è fonte di vitamine e calcio; la commestibilità tardiva è sicuramente un vantaggio, dato che nella stagione fredda si trovano pochissime specie vegetali spontanee che possano integrare una dieta altrimenti povera di elementi essenziali.
Pochissime bacchette magiche, nella celebre saga di Harry Potter, sono prodotte con il legno di quest'albero.
Il prugnolo è l'albero associato alla lettera ogham Straif.
Usi Magici: Il legno è spesso utilizzato per produrre bacchette e bastoni magici dai poteri difensivi; un rametto con le spine attaccate è un amuleto contro le negatività. Se si cerca l'indipendenza, sia da un nucleo familiare troppo opprimente che da un brutto vizio (fumo, alcol, droghe), può essere utile ricorrere ai poteri di questa pianta.

Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Cattabiani A. (2010): Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.

Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II http://www.liberherbarum.com [consultato: Dicembre 2014]
A.A.V.V.: Prunus spinosa – Wikipedia http://es.wikipedia.org/wiki/Prunus_spinosa [consultato: Dicembre 2014]