The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Zucca (Cucurbita maxima)

ZUCCA

Nome scientifico: Cucurbita maxima Duchesne.; Cucurbita pepo L.; Cucurbita spp.

Sinonimi: -

Nome comune (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Zucca, pumpkin (eng), kürbis (deu), potiron (fr), calabaza (esp).

Famiglia: Cucurbitaceae

Descrizione Botanica: Le specie del genere Cucurbita ricadono in due categorie: annuali o perenni. Le specie coltivate sono tutte appartenenti al primo gruppo. Il fusto è strisciante e produce viticci che aiutano la pianta ad arrampicarsi su sostegni adiacenti, può crescere dai 5 ai 15 metri. Le foglie sono grandi, pentalobate e palmate, alternate, in alcune specie bicolori, più chiare lungo le nervature. Sono piante monoiche con fiori unisessuati portati sullo stesso individuo, raccolti all’ascella fogliare. I fiori hanno una corolla composta da 5 petali giallo-arancio fusi tra loro e un calice verde e a forma di campana; i fiori maschi hanno solitamente 5 stami e le antere sono fuse tra loro, i fiori femminili hanno un peduncolo molto sviluppato e un ovario infero con 3-5 stimmi bilobati. Il frutto è una grande falsa bacca, detta peponide, tipica delle cucurbitacee; il peponide ha tipicamente (ma non sempre, come nel caso delle zucchine) una spessa buccia coriacea verde, arancione o di altri colori a seconda del cultivar, derivata dall’esocarpo ovarico, e un interno polposo derivato dal mesocarpo e dall’endocarpo; i semi, che sono attaccati alle pareti dell’ovario (placentazione parietale) e non al centro, sono larghi e molto sottili, con un grosso embrione consistente in due cotiledoni. Le dimensioni dei frutti possono variare da specie a specie: in alcune specie domesticate ciascun frutto può arrivare a pesare 300 kg. I frutti sono composti principalmente da acqua (94%) e sono molto ricchi di vitamine (C, B6 e Riboflavina)

Distribuzione geografica: Il genere Cucurbita è originario delle Americhe e fu importato in Europa dopo la scoperta del continente americano. C. pepo è la più antica specie domesticata, circa 8.000 – 10.000 anni fa, in Messico. Ora la zucca e tutti i suoi cultivar sono coltivati in tutto il mondo.

Habitat: -

Fioritura: primavera – estate.

Parte utilizzata: in cucina frutto, fiori e semi; in erboristeria i semi.

Raccolta: estate (fiori), autunno (frutti e semi)

Principio attivo principale: Cucurbitina. I semi crudi contengono questo amminoacido carbossipirrolidinico con un forte potere tossico per i Trematodi (vermi intestinali).

Usi erboristici e/o culinari: La maggior parte delle specie e delle cultivar sono utilizzate in cucina. I frutti sono particolarmente poveri di grassi e ipocalorici, sono quindi indicati per chi segue una dieta a basso apporto calorico. I semi sono usati come rimedio per la tenia e i vermi piatti che parassitano l’uomo.

Curiosità: La zucca come è conosciuta oggi è stata importata dall’America dai coloni spagnoli, tuttavia in Europa già esisteva una specie di zucca locale (probabilmente Lagenaria siceraria (Molina) Standl., detta cocuzza o zucca a fiasco), infatti Ateneo riferisce che nella città greca di Sicione si adorava una dea delle zucche, chiamata Kolokasía Athenai.

La zucca è da sempre un simbolo allegorico che simboleggia la rinascita dagli inferi al cielo: con i suoi molti semi è simbolo della resurrezione dei morti. Non a caso è uno dei principali simboli di Samhain (oggi Halloween), festività celebrata nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre: durante questa festa le zucche vengono svuotate e trasformate in teste mostruose, incidendo nella dura scorza due occhi minacciosi e una bocca ghignante. All’interno viene acceso un lumino e la zucca viene posta sul davanzale delle finestre o agli angoli delle vie per guidare gli spiriti dei morti tornati dalla tomba.

Nell’America Centrale ha assunto un ruolo affine a quello dell’uovo cosmico orfico.

In Europa la zucca di forma tondeggiante ha evocato la testa umana, tant’è che “zucca” è proprio un sinonimo di “testa”, e “zuccata” significa proprio “dare un colpo con la testa”. Da un’usanza contadina deriva l’espressione “avere sale in zucca”, che significa essere assennati: le famiglie più povere infatti solevano trasportare e conservare il sale in zucche svuotate.

Alla bellezza e grossezza della zucca non corrisponde un altrettanto valore nutritivo, siccome la polpa è povera di lipidi e di glucidi; è inoltre insipida, sicché è diventata sinonimo di “alimento senza sapore”, così come è assurta a simbolo di Insipida nullità.

Nonostante questa accezione non proprio lusinghiera, la zucca evoca un fascino particolare e intramontabile che sa di notti stregate, storie di fantasmi e cavalieri senza testa.

Usi magici: La zucca è utilizzata simbolicamente nei rituali di Samhain, intagliata e usata a mo’ di lanterna.

 

Bibliografia:

Fonti cartacee:

Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.

Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.

Cattabiani A. (2010): Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano

 

Fonti elettroniche:

Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II

http://www.liberherbarum.com/

[consultato: Ottobre 2017]

A.A.V.V.: Zucca – Wikipedia        

https://it.wikipedia.org/wiki/Zucca

[consultato: Ottobre 2017]